Prospettive di ricerca fotografica (sul Portfolio #4)
Con il post del lunedì precedente ho terminato le mie esperienze pregresse nella ritrattistica, è quindi il momento giusto per raccontare cosa ho in cantiere per il proseguimento della costruzione del mio Portfolio da Ritrattista Moda. Tratterò in questo post quindi di organizzare nuovi shooting, di ricerca nel campo della Fotografia a colori e di Fotografia in Bianco e Nero, di un nuovo sviluppo che mi porterà verso una nuova sperimentazione.
Non vi stupisca se vi rivelo che è da ottobre che cerco di organizzare nuove sessioni di scatto. In via del tutto teorica, uno studente di Fotografia con un portfolio in via di costruzione, quale sono io, ha diversi canali per contattare modelle e modelli parimenti in formazione. Quello che ho trovato più o meno funzionante sono i gruppi FaceBook specializzati in questo settore. Una volta ammessi in uno o più di questi canali, si possono inserire annunci e leggere/rispondere ad annunci. Generalmente ci si presenta (col proprio portfolio) si specifica che si vuole scattare in regime TF, e si espone l’idea generale di scatti che si vuole realizzare. Da lì, se la modella accetta il contatto e comincia un dialogo, si mettono a punto un piano di scatto, dal più lasco, al più strutturato con tanto di produzione di un moodboard da parte del fotografo. Si discute poi di una data e di un luogo più specifico e si sta a quell’appuntamento. Arrivando il giorno, ci si vede, si parla magari un poco prima di cominciare e si fa firmare una Model Release e poi si procede a scattare.
I contrattempi che in questo processo possono capitare, però, sono diversi. Nel mio caso, certo il clima autunnale – di nuovo piovoso dopo settimane di quasi siccità – non ha aiutato, anche se ho pure proposto di bagnarmi io scattando, mentre il soggetto era previsto stare in auto o in locale. Ma poi, l’autunno è anche periodo di influenze, e anche questo mi è capitato. Oltre a ciò, vi possono essere un milione di altri imponderabili motivi che possono bloccare o far abortire del tutto un progetto, con tanto di bel moodboard prodotto, mostrato e anche apprezzato.
Con ogni probabilità sconto ancora il fatto di essere nuovo nel settore e, nonostante abbia sempre avuto riscontri positivi quando mostravo il mio portfolio agli esordi, e anche qualche richiesta di scattare insieme, beh, è evidente che patisco ancora molto i contrattempi.
In ogni caso, è fuori di dubbio che continuerò a provarci: risponderò sempre ai nuovi annunci di collaborazione in TF che mi convincono, e magari ne appronterò uno mio da pubblicare sui social. Ottobre e novembre sono stati mesi di molti contatti per nulla, ma confido in migliore fortuna da dicembre in poi.
Detto ciò, e considerato che vorrei pervenire ad almeno 40 (meglio 50) scatti buoni, da cui poi selezionare il mio primo Portfolio di Ritratto Moda, e considerato che difficilmente escono più di tre scatti da portfolio in un solo shooting, spero di incontrare meno problemi, perché con questo passo mi ci vorrà un altro anno prima di pervenire a completamento parziale di questo progetto. Parziale in quanto, una volta ottenuto il numero su menzionato di scatti, prodotta la benedetta ipotesi di portfolio, la farò vagliare in un’apposita sessione di Lettura Portfolio professionale. Quanto di buono (se ci sarà) verrà confermata dal fotografo a cui sottoporrò il mio progetto, allora e solo allora avrà il valore di “definitivo” e valido per mostrarlo alle agenzie.
A complicare la situazione ci sarebbe, oltretutto, il fatto che ho sentito sconsigliare l’inserimento in Portfolio di scatti eseguiti durante workshop, corsi e model sharing. Dovrò approfondire la cosa, ma se si rivelasse vero sarei più indietro di quanto non pensassi.
La mia ricerca per la Fotografia a colori, comunque, è una delle varie vie di sperimentazione che ho davanti. Ultimamente ho approfondito, con la pratica, la conoscenza della gestione dei colori permessa da Photoshop e voglio vedere cosa riesco a ottenere scattando sottoesposto, ma anche creando da me, associazioni di colori che possano evocare diversi tipi di emozione. Questo comporta non solo un lavoro di post, ma anche scattare in un certo modo.
Si tratta sempre di un lavoro, questo, che vedo eminentemente da svolgere in Luce Naturale e con questo non intendo scattare solamente all’aperto o solo con la luce del tramonto o dell’alba. Voglio esplorare quella che comunemente viene definita la “cattiva luce” (concetto che in teoria non concepisco: la Luce è Luce, sempre), quindi esercitarmi anche al chiuso e/o quando piove, nevica, c’è nebbia, quando la Luce è troppo poca e quando è troppa. Che sperimentazione, ricerca di vie alternative, di look insoliti ci sarebbe altrimenti?
Il Bianco e Nero, è un’altra e difforme via di ricerca personale. Chiunque abbia un minimo di esperienza e formazione fotografica può dirvi che la Fotografia in Bianco e Nero va pensata, pianificata ed eseguita diversamente da quella a Colori. Questo un motivo fondamentale per cui, una foto poco interessante a Colori non la puoi salvare semplicemente convertendola in Bianco e Nero. Per esempio, in Bianco e Nero potrei anche scattare in studio con luci stroboscopiche. Quel che mi spinge a cercare qui è la volontà di capire come cadono luci e ombre su una figura intera. Come creare, col BN, volumetrie e una perfetta sequenza di tutte le sfumature. Ottenere, cioè, la perfetta e completa tridimensionalità di un corpo.
Già un approccio alquanto diverso da chi concepisce il BN solo se molto contrastato.
Per questo, anche, ho in atto un’altra via di apprendimento/pratica/sperimentazione, avendo seguito i moduli di Fotografia Analogica, e con maggior interesse quello sull’uso di macchine di Medio e Largo Formato proposti da Stefano Bernardoni a Bottega Immagine.
Da questo punto di vista avrei anche tanto voluto potermi permettere l’acquisto di una Folding Camera di formato 10x12, ma i costi per il nuovo (sì, se ne producono di nuove, macchine a pellicola di formati dal 10x12 al 20x25) sono ancora esagerati per le mie scarse risorse. Così ho preso, all’asta su E-Bay, una Zenza Bronica SQ-Ai, una Medio Formato 6x6 che sforna immagini di formato quadrato. La qualità d’immagine che potrò ricavare da questo strumento è superiore a quello delle comuni reflex digitali, ma ho anche ulteriori esperimenti da fare con i negativi che otterrò con la mia nuova Medio Formato. Qualcosa di cui non sono ancora pronto a parlare.
Dovrò prima ricevere la Bronica, portarla a revisionare in un laboratorio specializzato, cominciare a usarla e poi sperimentare e sperimentare, e vedere cosa ne esce fuori. In ogni caso, sì, grazie all’arrivo di questa nuova macchina fotografica, si apre, per l’anno prossimo, la partecipazione al prossimo workshop di Nude Art che organizzeranno alla Bottega Immagine.
Quindi, per concludere, come vedete la strada che ho davanti da percorrere è ancora lungo e sono pieno di programmi e progetti.
Stay tuned per nuovi aggiornamenti, perché, come al solito, ne vedrete delle belle!
A presto!
Ad Majora!