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Scattare analogico e/o scattare in digitale (panoramiche #3)

La Fotografia è quel vasto territorio, pur dotato dei suoi bravi confini, per cui non esiste regola, pratica, attrezzatura, perfetta in assoluto. Non esiste – con buona pace di chi spende migliaia di euro in attrezzatura – la macchina fotografica o il brand perfetto. Questo vale anche nel rapporto fra fotografia analogica (con pellicola, a sviluppo chimico in Camera Oscura) e digitale (con sviluppo su programma apposito da svolgere a pc). Il digitale ha dei vantaggi sulla pellicola e questa ultima li ha sul digitale, soprattutto perché con la pellicola si arriva a toccare i sopra citati confini della Fotografia.

Là al confine dell’universo fotografico vigono le regole della Fisica della Luce, qui infatti, esistono istanze più categoriche, qualcosa che è o non è. Fra queste sta che “più grande la superficie che riceve la Luce e più alta sarà la qualità d’immagine”, vale a dire maggiore dettaglio, microcontrasto, sfumato, tridimensionalità ci sono in negativi a lastra di Largo Formato rispetto a qualsiasi immagine raccolta con qualsivoglia sensore digitale. Le massime dimensioni di un sensore digitale arrivano si e no a coprire un formato 6x6, con costi però proibitivi. Esistono sensori (più che altro degli scanner) per formati più grandi, i quali però oltre che costare sempre un’enormità, hanno serie limitazioni operative anche rispetto ai sensori più piccoli.

Fra l’altro, al momento in cui scrivo, l’acquisto di una macchina analogica di Medio o anche Largo Formato è assai più economico che acquistare anche solo una top di gamma del piccolissimo formato micro quattro terzi. Questo, ovviamente, vale anche per gli obiettivi.

Zenza Bronica SQ Ai BW, photo by Francesco Coppola

La nitidezza d’immagine, anche, è un elemento dei vari per il giudizio su una Fotografia, attualmente sopravvalutato – almeno nel comune parlare fra fotoamatori.

A pellicola si eseguono ancora oggi lavori di suprema qualità fotografica nei settori Moda, Architettura di esterni, Architettura di interni e Product Photography. Con buona pace dei pittoreschi figuri, tutti questi sono settori che ad alto livello pagano bene, meglio del solito scatto al gruccione posato ad ammirare l’orizzonte.

Se una foto a pellicola presenta grana, mediamente è un plus non un problema come in digitale.

Manui-fatto, Arte-fatto BN, photo by Francesco Coppola

E ancora, l’analogico porta a finalizzare la produzione di scatti fino in fondo, a pensare alla destinazione d’uso dell’immagine, cioè a stampare gli scatti, mentre il digitale – tendenzialmente – tende a dimenticarsi questo aspetto. Uno scatto, però, non è una Fotografia fintanto che resta archiviata in un hard disk. Inoltre i supporti hardware e i formati software sono destinati a diventare obsoleti col tempo. Un giorno le vecchie immagine sul vecchio hard disk esterno non le si potrà più leggere. Solo stampando si può archiviare nel tempo l’immagine, oltre a comprendere sino a che punto si è compresa la Fotografia, quanto si è o meno competenti.

Una volta stampata l’immagine, infatti, tutti i difettucci che a schermo non si vedono, saltano all’occhio.

Soprattutto se si hanno ambizioni professionalizzanti, stampare è un must. Stampa chimica o digitale a questo punto non conta, ma pensare a che fine faranno le proprie migliori immagini, è importante.  

photo by rawpixel on unsplash.com

Il digitale ha però i suoi vantaggi sulla Fotografia analogica.

Come già detto tende a essere più veloce da praticare, costa meno sia scattare che sviluppare le immagini, necessitando anche di minore spazio. Una camera oscura, infatti, necessita comunque della disponibilità di un lavandino, e se poi si stampa, anche di spazio per l’ingranditore e per le vaschette contenenti i vari chimici necessari. Quindi per tutti quegli specifici settori ove è richiesta professionalmente la cattura, precisa, di soggetti in movimento, è più adatto, semplice da utilizzare ed economico da operare un tipo di attrezzatura digitale. Non ci sono, paganti, tanti mestieri fotografici di questo tipo, però.

I più moderni corpi macchina digitali, poi, permettono di creare video di discreta qualità, i quali su piattaforme come YouTube, Vimeo e altre consimilari, hanno fatto e stanno facendo la carriera di un bel po’ di persone. Ma qui entriamo nel regno dell’immagine in movimento che esula dall’argomento di questo articolo, oltre che del presente blog.

Photo by Green Chameleon on unsplash.com

Esistono quindi ragioni per utilizzare sia un certo tipo di Fotografia che un altro, anche entrambi e ibridarli, perché no? Di questo ultimo aspetto ne parlerò più avanti in un apposito post.

Cambiare formato in modo compatibile che le attuali ristrettezze di risorse, così diffuse negli attuali tristissimi tempi, solo l’analogico permette di farlo, e viaggiare di formato in formato è un trip fotografico che vale la pena di farlo.

Cyro-Flex Type E, photo by Francesco Coppola

Arrivederci quindi, caro lettore, e al prossimo argomento.

Ad Majora!