C’è da fare (Panoramiche #8)
Introduzione
Nel 2019 potrebbe sembrare che nel mondo della Fotografia non ci sia più niente da inventare, che tutto sia stato già fotografato, in ogni modo possibile. Certo, al giorno d’oggi si fa tanto citazionismo di style e color palette di epoche passate. L’industria fotografica oltretutto propone con marketing alquanto aggressivo l’ennesima corsa ad aumentare i megapixel dei sensori, nuovi sistemi di messa a fuoco automatica più veloci ed efficienti. Si introduce perfino l’Intelligenza Artificiale, sia per aiutare l’autofocus nei corpi macchina, che per l’editing delle foto nei programmi di sviluppo fotografico. Il Medio Formato digitale non è mai stato tanto economico.
Non so dire per altri settori fotografici, ma per il Ritratto è altamente consigliabile non fare troppo affidamento su queste novità, e – in generale – sugli aspetti più tecnici della Fotografia. Restando inamovibile il fatto che a supporto di registrazione immagine più grande (pellicola o sensore) può dare maggiore qualità d’immagine, resta veritiero il motto per cui: “il perfetto è nemico del buono”.
Dopotutto, come mai il nuovo calendario Pirelli è stato affidato a un Paolo Roversi che scatta a pellicola con macchine di Largo Formato, con focus manuale, un frame ogni ‘n’ minuti e possibilmente usando luci continue? Perché, ancora, sulle riviste di Moda compaiono editorial e campagne di Brand con presenti foto sfocate, granulose, mosse e/o per altra via tecnicamente “sbagliate”?
Se volete, si tratta anche di una questione di “scarsità contro abbondanza”: se bastasse comperare la migliore macchina fotografica con i migliori obiettivi e accessori, sarebbero in tanti – troppi – e ancora insufficiente sarebbe la scrematura se agenzie, riviste e brand si accontentassero solo di alta risoluzione e correttezza formale delle immagini. Comunque, i professionisti del Ritratto Moda sarebbero troppi, e quel punto quanti di questi verrebbero pagati? La quantità di budget per promuovere con la Fotografia brand di vestiti, accessori, cosmetici, è tutto sommato abbastanza stabile nel tempo, se aumentassero di numero i fotografi quindi…
Inoltre, i costruttori di macchine fotografiche e di programmi di foto ritocco hanno cominciato a tirare fuori, in alcune applicazioni ben definite, l’Intelligenza Artificiale. Ciò mi porta a domandarmi: a quando la sostituzione dei fotografi con dei sistemi completamente automatizzati? Telecamere che scattano foto già ne esistono, la tecnologia per ottenere simili diavolerie potrà anche non essere attuale, ma temo non sia distantissima.
Se questa tragedia dovesse cominciare, comunque, affliggerà prima i professionisti che devono catturare delle realtà: foto da competizioni sportive, foto giornalistiche, forse anche eventi e cerimonie. I generi a maggior tasso creativo, quale appunto il Ritratto e il Ritratto Moda, dovrebbero cominciare a risentirne più avanti, semmai dovesse accadere.
Dopotutto, una buona foto va oltre al semplice dettaglio, una illuminazione e composizione appena buone. Nella creazione di un ritratto spettacolare, entrano in gioco anche altri elementi quali la psicologia dei colori, le trame, la capacità di evocare emozioni. Non dimentichiamo, ovviamente, il ruolo, la partecipazione e connessione fra Fotografo e Modella.
Insomma, una buona foto è una stratificazione di tecniche, concetti, intenti e soprattutto lo è in quanto è un deliberato atto del Fotografo, non un caso o un colpo di fortuna. Deve essere replicabile, almeno con un buon grado di approssimazione date le possibili differenti condizioni ambientali di scatto.
Quanto sopra scritto è detto in generale, anche se incentrato sulla Ritrattistica e la Ritrattistica di Moda, quanto personalmente mi prefiggo per la prossima stagione di scatti che ho già iniziato a pianificare è: Affermare, con scatti che farò, che non esiste distinzione fra buona e cattiva Luce. La Luce è Luce, sempre. M’impegnerò ad abbracciare alcuni elementi d’immagine solitamente additati come difetti: ombre – anche nette se lo riterrò necessario – e rumore. M’impegno ancora a dare più strati di lettura ai miei ritratti. Composizione, colori, Luce e Ombre, sfumature e trame. Per questo, credo, pre-visualizzerò le foto in Bianco e Nero – fra le altre cose. Sperimenterò tecniche di scatto per composit, anche. Compatibilmente con la disponibilità delle mie collaboratrici, sono anche disponibile a scattare in interni, con luce filtrata, o in qualsiasi altro modo scarsa.
Poi, certo, ho ora il compito di trovare una nuova musa per completare l’editorial autobiografico iniziato lo scorso dicembre. Non è compito facile, ma neanche impossibile. Vedremo.
Non ho affatto rinunziato a scattare ritratto (e altro) in analogico e di sperimentare anche con quello. Mi rendo però conto che, a meno non riesca a trovare un lavoro pagante, non posso disperdere le mie già scarse risposte in troppi progetti. Oltretutto, il workshop che avrei dovuto fare questo mese e che è finito rinviato al prossimo autunno è fondamentale per i miei piani in analogico. Quindi, al momento, questo piano andrà in stand by.
Le idee da sperimentare e i piani per la prossima battagliera stagione di ritratti è a buon punto, perciò – o lettore – resta sintonizzato che da giugno in poi, ne vedrai di nuovo delle belle!
Ad Majora!