Meditazioni fotografiche 0 – Presentazione della nuova rubrica
Francesco Coppola
Premessa
Benvenute e benvenuti a questa prima
puntata di una nuova serie di meditazioni
fotografiche.
Che contenuti porterò in questa serie di
articoli, con più scritto che immagine?
Sostanzialmente la mia esperienza personale,
autobiografica, di un fotografo in fieri che ha fatto
corsi di Fotografia a Milano, studiando – fra gli
altri – con autori quali Efrem Raimondi, Alessio Albi e
Nicola Casini e che, dall’estate 2018 ha cominciato a
organizzare un certo numero di sessioni di Ritratto
con modelle nei generi Fashion, Glamour e Nude Art
e che solo in questa fine 2021 e l’inizio del 2022 potrà
mettersi a selezionare quelle 20/25 immagini dalla
raccolta di scatti sin qui accantonata per creare il mio
primo Portfolio da Ritrattista, col quale tentare di
entrare nel mondo della Fotografia professionale e
remunerata.
Chi mi segue già da fc-photography.com può
sapere quanto sopra scritto, ma vi sono altri aspetti,
però, della mia vita che non ho detto ancora su
questo sito, delle quali la più pesante di tutte è che
sono da anni disoccupato.
Da inizio 2016. La mia ricerca fotografica è quindi sì
espressiva, artistica, una cura dello spirito ferito, ma
anche una ricerca di redenzione economica, soggetta
alla pressione dell’alienazione sociale portata dalla
mancanza di un lavoro e di un reddito.
Non sono figlio d’arte. I corsi di Fotografia fatti sono stati
organizzati da un’ottima realtà milanese, quale è la
Bottega Immagine di Stefano Bernardoni, ma non è
esperienza paragonabile a un master in IED, Accademia
di qualsivoglia Arte o cose del genere.
E so che l’atto di riprendere immagini è popolarissimo, più
che mai. Gli accessi a carriere remunerate con la Fotografia,
però, sono diminuiti – divenuti più distanti. Misteriosi. La
Fotografia, infatti, è una dei tanti generi delle attività creative
che negli ultimi anni ha vissuto una democratizzazione, la
qual cosa implica in contemporanea, sia la maggiore facilità
nel praticare questo tipo di attività creativa, sia la cresciuta
difficoltà a farne una carriera remunerativa. A questi due
fattori si associa (almeno in Italia) un altro, e cioè che la
stessa Cultura dell’Immagine è in forte regresso.
Un similare cataclisma l’aveva subito il settore Editoria
qualche anno prima (fra inizio anni 2000 e il 2015), sino
ad arrivare a una riduzione di scala nella sua diffusione
nella popolazione e di importanza nella veicolazione
delle idee – questo ultimo elemento, fra l’altro, divenuto
di nessun interesse per i maggiori gruppi editoriali, tutti
persi dietro alla caccia al facile guadagno e allo
sfruttamento commerciale della moda scaturita da
qualche film di successo o qualche personaggio
proveniente dal baraccone dello showbiz.
La Fotografia, però, rispetto all’Editoria in lingua italiana,
ha diversi vantaggi, potendo non dover dipendere più da
editori, né rimanere reclusa nello stagno dei pochi (a
livello globale) capaci di leggere e capire l’italica lingua.
Quella per immagini è un idioma che sfugge facilmente ai
confini.
Vi sono fotografi italiani di Ritratto (che sono quelli di cui
posso parlare per conoscenza più diretta) che non vengono
da nessuna famiglia di artisti, non hanno fatto alcuna
accademia, che non hanno seguito certe regole precostituite
che per tanto tempo hanno irrigidito il genere, e si sono
affermati all’estero e in Italia, potendo fare la vita da Fotografo
che molti di noi possono solo sognare.
Oltre la pioggia di opinioni, più o meno fondate.
Oltre l’orizzonte stretto che stringe un cielo basso che tarpa
ali, soffoca fuochi. sembra quindi esserci una porticina dietro
la quale s’innalza una scala, una di quelle che porta dal “voi
siete qui”, alla tanto sognata Luna.
Non sono qui io a indicarvi una sicura via. Sono un cercatore,
come tanti altri fra voi sicuramente lo sono. Ho fatto solo un po’
più di strada. Accumulato più esperienze. La chiave per aprire
quella porticina me la sto fabbricando, avendo raccolto gli
ultimi ingredienti necessari a produrla.
Posso offrire indicazioni, letture del panorama, decodifica di
gerghi e modi di pensare. Hey, sono un laureato in Storia
dopotutto, con un 30 e lode in Filosofia della Storia (ok, il mio
libretto universitario dice Metodologia della Ricerca Storica,
veramente, ma il mio docente questa materia l’approcciava a
modo suo). Decodifiche, letture dei tempi, indicazioni di sentieri,
sono quanto la mia mente produce a getto continuo.
Se mi seguite nel tempo, potrete pure appurare come mi va
a finire. Le mie idee saranno, dopotutto, buone? Efficaci? Mi
porteranno dove Il mio cuore desidera, alla bella età di
47 o 48 anni?
Lo scoprirete seguendomi e
facendolo potreste aprirvi a un mondo più vasto, libero,
antico e per questo meglio proiettato al futuro, con più e
migliori colori. Per non parlare del progetto per una certa
chiave che una fatidica porta può aprire.
Come procederanno le uscite
delle meditazioni in questa rubrica?
Non posso promettere uscite settimanali, purtroppo. La
mia vita di praticante di Fotografia si divide fra l’assistenza
alla mia ottuagenaria madre e altre incombenze più profane
– oltre che alla cura della mia salute.
Mi prefiggo, pertanto, di procedere per uscite mensili. Si
tratta di un programma conservativo, ma preferisco promettere
meno per avere la possibilità di poter tentare di consegnare di
più.
Questi articoli verranno pubblicati anche sul mio account (in
costruzione) su Medium, il grande network mondiale per articoli.
La prossima puntata, però, verrà la settimana prossima – sempre
di mercoledì. Questo lo consideriamo una presentazione e un
numero 0. Il tema sarà: Fra sirene e troll, guida pratica
all’orientamento per il neofita di Fotografia digitale.
A presto, quindi.
Per Aspera ad Astra!