Progetto I - nuova workstation, pt. 4b
Bentornate e bentornati in questa seconda parte dei miei acquisti di marzo
per il progetto di realizzazione della mia nuova workstation da fotoritocco.
Sperando di riuscire a chiudere la lista dei componenti pc che mi restavano
entro marzo, mi ero impegnato ad acquistare gli elementi più costosi e difficili
da trovare: la scheda grafico e il processore. Risolto il primo compito, come
descritto nella puntata precedente. Ora tocca raccontare, più concisamente
che posso, tutto quello che ho dovuto affrontare per entrare in possesso del
processore.
Non si sarebbe certo detto, a guardare il listino prezzi dei processori AMD
che i modelli a 6 e 8 core dell’ultima serie, tornati da qualche tempo al
prezzo indicato dal produttore, sarebbe stato difficile ottenere l’arrivo a
casa della cpu iniziale della mia nuova workstation. Non difficile come
la benedetta scheda grafica, almeno. Così pensavo, ma mi sbagliavo.
Prima di farvi il resoconto di questo avventuroso acquisto in piena epoca
pandemica, lasciatemi parlare dell’oggetto che ho ora qui accanto a me.
Il Ryzen 5600x è un processore da sei core e dodici thread, un guadagno
relativo 8in termini di numero di core) rispetto al vecchio Intel I7 4790k che mi
ha servito sino a ora, ma più sostanzioso di quanto i numeri delle specifiche
potrebbero suggerire dal punto di vista delle prestazioni.
Inutile stare a citare cose come, le velocità di frequenza, minima e massima.
Grazie alla rinnovata architettura Zen 3 e alla litografia produttiva a 7nm, infatti,
le Informazioni per Clock (IPC) a parità di MHz di cui sono dotati tutti i Ryzen
serie 5000 sono da leadership nel mercato. Il tutto, oltretutto, con minore
consumo energetico e riscaldamento rispetto a Intel.
Il 5600x è, nello specifico, un campione assoluto di efficienza energetica, sia
in stock che in eventuale over clock.
Rispetto alla generazione precedente della concorrenza (la 10th), questa
cpu brilla per prestazioni, sia in game che nelle applicazioni professionali.
I nuovi Intel 11th gen. (lanciati sul mercato la settimana scorsa) hanno
modificato parzialmente questo posizionamento, almeno per quel che
riguarda i modelli di fascia entry level, avvicinandosi nelle prestazioni del
5600x, ma senza superarlo e, comunque, dato l’apparente flop degli Intel
11 gen di medio e alto costo, resta sempre valida la prospettiva che mi sono
dato – a disponibilità e prezzi normalizzati – di prendere fra qualche mese un
Ryzen 5800x o, magari, il 5900x. (12 core e 24 thread)
Il prezzo del 5800x, da noi, seppur variabile di giorno in giorno (segno che
ancora le scorte non sono del tutto sufficienti per mantenere il prezzo al
livello stabilito dalla fabbrica), si può trovare a quei circa 450 euro, il quale è
il suo prezzo di fabbrica. Avendo pagato già la scheda grafica per oltre 300
euro, mi sarei però trovato in difficoltà col mio conto corrente. Conoscendo
l’esistenza di un paio di ausili al pagamento su Amazon, contavo di sfruttarle
per prendere subito un processore di fascia più alta.
Conti fatti senza conoscere l’effettivo funzionamento di tali ausili. I quali
descriverò più sotto.
La ricerca infruttuosa di una soluzione per il pagamento a rate
Per amore di concisione questa parte sarà solo un riassunto didascalico
della mia frustrante esperienza durata oltre una settimana di tentativi
diversi e sui vari portali di cui più avanti parlerò.
Cinque rate su Amazon.it: Se si ha l’abbonamento a Prime da almeno un anno, si
è cittadini italiani, non si hanno problemi di pagamento passati con Amazon,
su alcuni articoli che presentano nella loro pagina l’apposito avviso, è possibile
suddividere il costo di un prodotto in cinque rate senza costi aggiuntivi (non si tratta
di un finanziamento). In questo modo ho preso i 16gb di RAM, per esempio, che
il mese scorso stavo ancora pagando e quindi questa soluzione non era a mia
disposizione.
CrediLine di Cofidis: l’altra possibilità di rateizzazione presente sull’Amazon
italiano è questa. Assomiglia più al classico finanziamento, con la possibilità
di pagare a rate i prodotti indicanti tale possibilità con CreditLine, sino a 24 rate
fra i 100 e i 1500 euro di costo di un singolo o gruppo di prodotti. Non richiede
l’esibizione di una busta paga, bensì di alcuni documenti, fra cui la Carta
Regionale dei Servizi, la Patente o in alternativa il Passaporto e l’Iban, per lo
scalo direttamente in conto delle rate.
In questo caso vi sono dei costi da pagare: il TAEG al 12,84%, più una
commissione. La patente che richiedono loro, inoltre, è specificamente quella
in formato tessera.
Là dove ho sbattuto il muso ripetutamente è il fatto che Cofidis non accetta le
vecchie patenti in formato cartaceo. Figuriamoci se ho un passaporto in corso
di validità.
E-price: Qui è presente il Tasso Zero di Findomestic, una soluzione per
suddividere un pagamento entro 20 rate a TAEN e TAEG azzerati, con attivazione
pratica del tutto on line.
Per quanto non venga citato sul sito in questione, Findomestic richiede per forza
di cose l’esibizione di una busta paga. Cosa scoperta, a un certo punto, subito e
cuore messo in pace senza alcuno stress.
3 o 4 rate con ONey: Usando la propria carta di credito e solo quella. La
rateizzazione non comporta costi aggiuntivi.
Assicuratevi che la vostra carta di credito sia attiva e abilitata ai pagamenti on
line, che abbiate il suo PIN, o vi ritroverete come il sottoscritto a fare tentativi
a vuoto ripetuti senza capirci nulla. Magari, se avete l’homebanking controllate
dal pc lo stato di attivazione della vostra carta, perché a giudicare da quel che
mostrava la mia app sul cellulare, non c’era modo di comprendere cosa non
andasse, né chiamare il numero verde della carta di credito è servito a nulla.
Ollostore: Anche qui c’è il Tasso Zero di Findomestic, ma solo per ordini sopra i
1000 euro. Da segnare che su questo store si trovano forse i prezzi migliori del
panorama italiano (e non solo), solo che non è possibile ordinare il pezzo sul
momento, solo ordinarlo entro una certa data. Il negozio in seguito si impegnerà
a recapitarvelo il prima possibile. Cosa ciò può significare, lo spiegherò nella
sezione successiva.
HWonline: Offre anche lui due possibilità di rateizzazione, la prima è Rate in rete
della Consel, la quale prevede una suddivisione di un acquisto fra le 6 e le 48 rate,
con un costo da suddividere minimo di 500 euro e un massimo di 7999.
Manco a dirlo, a parte un gran numero di documenti, bisogna mostrare copia di
una busta paga. Sapevo già quindi non andava bene per me e la evitai.
Pagodil: Si tratta del secondo metodo di pagamento agevolato presente su
HWonline, in collaborazione con Cofidis. Prevede 6 rate senza interessi e con
primo pagamento a 30 giorni.
Considerando chi è l’ente finanziante di questo sistema, la mia
vecchia patente cartacea non è piaciuta.
SferaUfficio: L’unica possibilità di agevolare l’acquisto su questo store on
line è rappresentato dal finanziamento vecchio stile Findomestic. Non ho
quindi neanche pensato di usarlo.
Quindi, a un certo punto mi sono dovuto arrendere all’idea che non potevo
alleggerire il peso dell’acquisto e che avrei dovuto comperare il processore
pagandolo sull’unghia. Solo che a quel punto i 450 euro del 5800x mi venivano
troppi (per motivi sopra già esplicati). Ho dovuto scegliere quindi il 5600x, più
economico, e accettare l’aiuto che mi aveva già offerto da qualche giorno il mio
carissimo amico di lunga data, Giuseppe.
E fu così che, andando su Sferaufficio punto com ho ordinato il mio AMD Ryzen
5 5600x. Tutto a posto e avventure finite, quindi?
Non proprio.
Si fa presto a dire “ordine effettuato”
Come già scritto, i prezzi dei processori Ryzen, almeno per i modelli a 6 e 8
core, si sono normalizzati da qualche settimana, questo mi ha portato a
ritenere che le quantità di questi modelli fossero aumentate, tanto da non
comportare problemi e difatti non me ne aspettavo.
Siamo in pandemia, però, e questo implica che tutto il mondo sta cercando
componenti per pc (fra le altre cose) e i processori AMD serie 5000 sono i più
ricercati, di qui ne deriva il fatto che le spedizioni si possono, beh, perdere…
Il primo magazzino fornitore dello store in cui ho fatto l’ordine del mio 5600x,
infatti, dopo circa dieci giorni dall’ordine, non è stato più disponibile. Ho
ricevuto quindi una telefonata dal signor Sfera Ufficio, il quale mi proponeva o
di fare un secondo tentativo (con un altro loro fornitore) oppure potevo
richiedere il rimborso della soma impegnata. Con il tono di voce più triste che
mi sono sentito fare, scelsi di fare un secondo tentativo.
Per fortuna, le sorprese a questo punto – per me – sono finite e il preziosissimo
processore è finalmente nelle mie mani. Fu, però, una lunga, lunga, avventura.
Da qui in poi
A questo punto del mio lungo progetto, la gran parte dei pezzi del mio nuovo pc
– almeno nella sua versione iniziale – sono in mio possesso. Mi mancano solo il
case (ciò entro cui vengono messi i vari pezzi del pc, per chi non lo sapesse) ed
eventuali ventole aggiuntive – anche per il mio dissipatore del processore – e la
pasta termica da piazzare fra processore e dissipatore.
Essendo il case un elemento ingombrante e di difficile piazzamento a
medio/lungo termine in casa, prima di ordinarlo sto cominciando a
cercare qualcuno che possa fare tutta l’operazione di assemblaggio,
installazione di Windows 10 e primo aggiornamento dei vari
driver (chipset, scheda madre, scheda video, almeno), pagando
ovviamente.
Una volta ottenuto un accordo e un appuntamento, farò l’ordine di quanto mi
manca.
I provvedimenti locali contro il covid, certo, sono un ostacolo al
compimento di questo ultimo passo. Non dovrei uscire dal mio comune, che
è piccolo e non è facile trovarvi qualche tecnico adatto al mio bisogno entro i
suoi confini.
Che gusto ci sarebbe, però, a finire un processo lungo diversi
mesi, se anche l’ultimo passaggio non risulta problematico?
Aspettatevi quindi ancora altre puntate di questo diario realizzativo di
questo progetto, e
Come sempre
Per Aspera ad Astra!