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Stagioni dell'anima I - Inverno, parte 1

Ben ritrovate e ritrovati

in questa che è la prima

condivisione di uno di

quattro progetti narrativi

fotografici in cui mi sono

esercitato a realizzare.

Ciò, oltre che per esercitarmi a

raccontare per immagini, anche

per raccogliere nuovi ritratti

con modelle di agenzia con cui

integrare e completare il mio

Portfoio da Ritrattista Fashion,

Beauty e Glamour.

Benvenuti quindi in

Le Stagioni dell’Anima - Inverno.

Maria Cristina Bona, Anima in inverno 1; ph: Francesco Coppola

Questa prima fase dell’attuale

progetto è stato realizzato

nello studio e con gli strobi

della Bottega Immagine di

Milano.

Maria Cristina Bona, Anima in inverno 2; ph: Francesco Coppola

La modella professionista.

e di agenzia, nonchè MUA è

Maria Cristina Bona.

Maria Cristina Bona, Anima in inverno 3; ph: Francesco Coppola

Non ho intenzione di descrivere

il significato di questa serie di

immagini. sarebbe come spiegare

una barzelletta.

Maria Cristina Bona, Anima in inverno 4 ph: Francesco Coppola

E tenete conto, anche, che

questa condivisione odierna

non è altro che l’inizio della

prima parte di una prima

sezione di racconti

fotografici che ho intenzione

di offrirvi nei mesi a venire.

Il quadro completo, quindi, lo

vedrete dipanarsi davanti ai

vostri occhi, di settimana in

settimana.

Maria Cristina Bona, Anima in inverno 5; ph: Francesco Coppola

Posso però offrire delle chiavi

di lettura che, magari, possono

evitare fraintendimenti.

Maria Cristina Bona, Anima in inverno 6; ph: Francesco Coppola

Iniziamo quindi con darvi

uno primo spunto per il

concetto di “anima” che un

agnostico anticlericale

come me, utilizza nella

presente narrazione.

Maria Cristina Bona, Anima in inverno 7; ph: Francesco Coppola

Il secondo, e ultimo spunto,

per la migliore comprensione

della prima parte di racconto

è un testo di una canzone del

gruppo prog rock britannico

Yes, uscito nel 1980 nell’LP

intitolato Drama e la canzone

in questione si chiama “Run

Through the Light”.

Il testo è in inglese, ma per

chi non capisse la lingua

ci sono servizi di traduzione

che basta cercare sul web.

Questo è quanto per oggi,

ci vedremo la prossima

settimana con una nuova

sezione di racconto.

A presto!

Per Aspera ad Astra!