Carlotta in Kodak TRI-X 400, finale
Carlotta in Kodak TX 400; ph: Francesco Coppola
Si scattava sempre con
la mia Pentax 6x7 e il
suo 90mm f2.8, con un
ruullino, stavolta, di
Kodak Tri-X, e quindi
cambiando dal
Kentmere utilizzato
nelle due fasi
precedenti. Ciò per
esercitarmi a usare il
corpo macchina, ma
anche cercare uno
stock di rullini che
possa chiamare “mio”
creativamente.
Carlotta in Kodak TX 400 2; ph: Francesco Coppola
Quindi, come oramai credo
avrte compreso, qui non si
racconta una storia o si
cerca di trasmettere una
chissà quale emozione o
messaggio. Si tratta solo
di Esercitazioni, niente
altro che prove.
Carlotta in Kodak TX 400 3; ph: Francesco Coppola
Magari per qualcuno tutti
questi esercizi, esperimenti,
ricerche con diversi mezzi
e medium visivi, senza un
focus narrativo o
comunque progettuale,
può risultare snervante.
Può apparire che non si
arrivi mai a un punto.
Carlotta in Kodak TX 400 4; ph: Francesco Coppola
Spero che i più possano
apprezzare, invece, come
mostro i vari gradini di
progresso che,
comunque sia, realizzo.
Le scelte che faccio,
creative, di
strumentazione
utilizzata e direzione
visiva presa.
Carlotta in Kodak TX 400 5; ph: Francesco Coppola
Viviamo in un tempo in
cui il kung fu o se
preferite il “saper fare”
non è più popolare come
una volta, la cultura
dell’immagine è in
ribasso e l‘IA è già
entrata nella
produzione di editorial
e campagne di brand
street e sport fashion.
Carlotta in Kodak TX 400 6; ph: Francesco Coppola