Progetto I - nuova workstation, pt. 5

Ed eccoci, finalmente, a una nuova parte della mia raccolta dei pezzi per il mio nuovo

computer per l’editing fotografico. Non l’ultima, però.

 

Il titolo per questa puntata è

 

Appeso a un paio di ventole

 

(che girano, girano, girano)

In paziente attesa; ph: Francesco Coppola

In paziente attesa; ph: Francesco Coppola

Non è arrivato ancora tutto il materiale ordinato oramai quasi un mese fa, infatti.

Mancano ancora le ventole aggiuntive, che avrebbero dovuto già essere in mio

possesso da venerdì 21 aprile (e con spedizione diretta da Amazon Prime), in

compenso il case (ordinato da uno shop del marketplace Amazon) che avrei

dovuto ricevere solo nei primi giorni di maggio è già qui.

Sicuramente, l’arrivo del pezzo grosso di questa ultima tornata di ordini, per

giunta pervenuto prima del previsto è una buona notizia. Quanto accaduto con

le ventole, lo racconterò oltre, ma è infuriante oltre che snervante.

Andiamo con ordine e

Salutiamo quindi il Liam Li Lancool II Mesh - Performance

Lian Li Lancool II Mesh, it is mine finally!

Lian Li Lancool II Mesh, it is mine finally!

Ho scelto questo particolare case per un paio di motivi. Il primo è che si

tratta di un modello particolarmente facile da aprire e farvi pulizie, dopo

alcuni mesi di utilizzo. Niente a che vedere col vecchio Cooler Master N300

che ho preso nel 2014.


Il fatto che il Lancool II sia assai più semplice da manutenere è collegato al

secondo motivo per cui l’ho scelto nella versione Mesh, e questo è che - da

diversi benchmark eseguiti da Gamer’s Nexus - si piazza ai piani alti delle

classifiche per la capacità di tenere i componenti interni al fresco.


 Pur potendo ospitare un sistema di raffreddamento ad acqua, questa

particolare versione del prodotto, ha particolarmente senso se si punta a un

sistema di raffreddamento ad aria. Il quale è, se fornito di buoni dissipatori

in questa categoria e di sufficienti ventole opportunamente configurate,

valido tanto quanto a molti sistemi ad acqua, almeno quelli All In One (AIO),

rimanendo più economico, meno pesante e duraturo.


I sistemi di raffreddamento ad acqua, a parte di maggior costo e peso, nel

tempo possono dare problemi di perdite di liquido, cosa poco compatibile

con la lunga durata dei propri componenti del pc.


L’unica vera controindicazione dei sistemi di raffreddamento ad aria sta nel

fatto che questa raccoglie polvere nel tempo, e nel caso se ne trascurasse la

manutenzione troppo a lungo, la ventilazione può arrivare a muovere polvere

e sporco più che aria. Di qui viene l’utilità di un sistema semplice da aprire e

ripulire dalla polvere in ogni sua parte, frontale, superiore, inferiore.


Anche da qui, il Liam Li Lancool II - Mesh mi è sembrata la migliore opzione

per ospitare la configurazione della mia nuova workstation da photo editing.


Peccato averlo dovuto pagare circa 40 euro oltre il prezzo a cui si trovava

l’anno scorso. Si sa, però, che i prezzi del settore componenti pc sono andati

ad allegre signorine un po’ su tutto il fronte.

Quanto ti girano quando si vanno a perdere le ventole

Chromax; ph: Francesco Coppola

Chromax; ph: Francesco Coppola

E così mi finì così: dopo un’attesa che dura dallo scorso novembre, resto

appeso all’attesa di un paio di ventole Noctua, ordinate per potenziare le

prestazioni sia del dissipatore che del case che vi ho già descritto.

 

Il meraviglioso è che nemmeno ordinare un prodotto direttamente dal

costruttore attraverso il programma Prime di Amazon ti mette al riparo dalle

“misteriose sparizioni” delle tue spedizioni.


Fu molto più agevole ed efficace ordinare attraverso uno shop del marketplace,

il quale si affidava a un classico vettore per la spedizione, con numero di

tracciamento che può tornare utile nel caso di problemi.


Nel caso della Noctua NF-A14 e della Noctua NF-F12 che dovevo ricevere

direttamente da Noctua Designed in Austria, avevo a disposizione (durante la

lunga attesa trascorsa dal 6 aprile scorso a mercoledì scorso) solo una grafica

con l’avanzamento della preparazione del pacco e del suo tragitto.


Nessuna menzione del vettore. Nessun numero di collo del mio pacco. Nessuna

possibilità di chiedere a nessuno che fine avesse fatto il mio ordine.


Così, arriva la data fatidica del primo giorno utile per la consegna, e niente arriva.

Amazon ti prega di attendere qualche giorno. Lo fai, ma passato quel tempo il

risultato è sempre il nulla. Non si può contattare il mittente, se non a cose fatte e

solo per chiedergli il rimborso della somma spesa.


Cosa sacrosante e giusta che mi vengano restituiti i soldi spesi, ma l’intero

– benedetto – progetto del mio nuovo computer destinato a portare avanti il mio

sogno di diventare un Fotografo professionista, rimane a gambe all’aria per una

altra settimana od oltre, e questo per motivi imponderabili.


Che figata!


Sono corso quindi ai ripari ordinando di nuovo la Noctua NF-F12 (che andrà a

migliorare le prestazioni del mio dissipatore del processore), questa volta però

da un negozio on line trovato tramite E-Bay. Ordine arrivato velocemente e senza

il minimo problema.


Ho poi voluto dare un’ultima possibilità ad Amazon di recuperare credibilità e ho

cambiato prodotto. Visto che la ventola da 14mm della rinomata e troppo ambita

Noctua, va a ruba – mi sono detto – magari meglio cercare qualcosa di equivalente,

di qualità magari di una tacca inferiore, ma comunque buona e da un produttore

affidabile, ma anche di maggiore capacità produttiva.


La scelta, quindi, cadde su un paio di Corsair AF140. La consegna era indicata,

classicamente per il portale di Bezos, al giorno seguente.


Ora, secondo voi com’è andata a finire?


Un altro mistero. Nel senso che ho ricevuto l’avviso per mail che anche questo

pacco era stato consegnato alla “reception” (così hanno definito il portiere del

mio stabile). Solo che l’ordine sarebbe arrivato nel tardo pomeriggio, verso l’ora

di chiusura della portineria. Se le Corsair mi sono arrivato, contrariamente a

quanto solitamente accade, il signor portiere non mi ha avvertito. Sabato scorso

era il primo maggio e quindi non ho potuto verificare la verità della mail inviatami

da Amazon.


Domani, però, saprò com’è andata a finire.


Detto questo, comprendete lo stato d’animo con cui sto scrivendo queste

parole – per favore. All’arrivo della prima ventola da parte di eBay, avevo

avvertito il tecnico con cui sono in pre accordo per il lavoro di assemblaggio e

lui si era detto disponibile (nel caso fosse arrivato anche l’ultimo ordine in tempo)

di passare nel fine settimana


per prelevare da me i pezzi e lavorare già dalla domenica alla messa insieme

della mia macchina da sviluppo fotografico.


Ora, nel caso la spedizione Amazon sia davvero pervenuta, ora il problema è

vedere quando il tecnico sarà disponibile per passare a prendere i pezzi e poi

quando potrà cominciare a lavorarci.


Nel caso non fosse vero quanto scrittomi per mail… Groar!


Che motivi avrei di dubitare della parola di Amazon? Nessuno normalmente.


Siamo in Pandemia, però. e a quanto ho dovuto imparare, anche le ventole

“spariscono misteriosamente”.


Sapete come è: le installazioni piene zeppe di schede grafiche messe a

minare criptovaluta, necessitano di abbondante capacità di raffreddamento e

i proprietari di queste farm hanno criptovaluta da spendere.


Io sono solo un povero disoccupato che tenta di completare il proprio computer

da lavoro fotografico, conto poco. O almeno, così certe situazioni “inspiegabili”

mi fanno sentire. Grazie zio Jeff!


Quindi?

Micione l’archivista; ph: Francesco Coppola

Micione l’archivista; ph: Francesco Coppola

Dato tutto quanto vi ho raccontato sino a questo punto, la puntata finale

– quella in cui vi mostrerò orgogliosamente la mia creatura, il mio sudatissimo

progetto, funzionante e al lavoro, viene definitivamente rinviata al mese di

maggio.

L’attesa potrebbe durare ancora qualche giorno, ah, ma oramai manca poco.

So per certo che se dovrò richiedere il rimborso anche dell’ultimo ordine

Amazon, ci sono tanti altri negozi pronti a fare il proprio lavoro bene e

onestamente.

L’appuntamento con il sesto e ultimo episodio di questa tragicomica cronica

della realizzazione di questo particolare progetto sarà questo mese.

 

Ci si rileggerà presto,

io ci conto!

 

State al sicuro e

Per Aspera ad Astra!




Progetto I - nuova workstation, pt. 1

Un vecchio computer sul viale di un caldo tramonto

Cold view 28 12 2020; ph: Francesco Coppola

Cold view 28 12 2020; ph: Francesco Coppola

Come tutti, nel 2020 appena conclusosi, ho passato

molto tempo chiuso in casa seduto al computer. Non

sarà quindi un caso che la mia vecchia workstation che

utilizzo per tutto quello che è Fotografia e comunicazione

(risalente all’autunno 2014) abbia cominciato a mostrare

segni di cedimento.



Cominciò tutto lo scorso autunno, quando i miei

programmi di post produzione presero a “impazzire”

dopo qualche decina di minuti di lavoro ininterrotto.

Per non dire che già da tempo avevo dovuto acquisire

la buona abitudine di chiudere quei programmi se

dovevo assentarmi per pranzare o altro motivo.



Cosa significa che mi è “impazzito” Photoshop? Beh,

diciamo che – tanto per fare un esempio significativo

– esiste uno strumento basico di quella suite, cioè il

famoso Timbro Clone. Questo strumento, normalmente,

funziona con una selezione iniziale di una zona

dell’immagine da considerare come sorgente, per poi

copiarla, click dopo click, dove serve. La “follia” si è

manifestata quando, dopo minuti di frenetico e continuo

uso, la selezione della “sorgente” si sposta

autonomamente, non essendo fra l’altro un fenomeno

ricorrente o prevedibile mi è successo di accorgermi di

un simile malfunzionamento solo dopo aver pasticciato

un’area, invece di averla pulita.



A quel punto tornare indietro fin dove potevo nella storia

del mio editing, o addirittura tornare a un salvataggio

precedente (cosa che ha comportato anche la perdita di

diverse decine di minuti di lavoro) non portava a

miglioramenti. Il Timbro Clone – anche dopo un veloce

riavvio del programma – rifiutava di selezionare la

“sorgente” che gli indicavo con il mouse e sceglieva

a caso, costringendomi a chiudere il programma e ad

alzarmi dalla mia postazione chiamando a testimone

ogni divinità antica e premoderna a me conosciuta.



Questo comportamento, però, non è stato che una

delle prime avvisaglie del deperimento della mia

workstation. Più di recente, per fare un altro esempio,

il computer ha difficoltà ad accendersi: si accende al

primo tocco sul tasto, poi emette un bip bitonale e si

spegne. Poi riprova a partire con diversi bip e

interruzioni. Sino a ora è riuscito ad avviarsi, alla fine,

ma sono qui a chiedermi per quanto tempo il pc

possa andare avanti senza fondersi, o esplodere

del tutto.

Ogni complicazione del flusso di lavoro sperimentata

mentre sviluppavo le fotografie dell’ultimo modelshoot

che ho condiviso qui, rende sempre l’esperienza del

fotografo una pena esistenziale, ma è la prospettiva di

un totale e definitivo malfunzionamento che mi ha

motivato a iniziare il presente progetto: farmi una

workstation nuova.




Il progetto è finalizzato alla realizzazione di una nuova

macchina con il ruolo fondamentale di sviluppare file

immagine digitali, scansire e convertire in digitale

futuri scatti a pellicola di Medio o Largo Formato e,

possibilmente, permettermi anche di compiere dei

primi passi nella produzione di video (tutorial, model

managing, biografie di autori, etc.).




Normalmente, questo è un compito impegnativo

(economicamente ma anche per il tempo necessario

alla sua realizzazione) già in tempi normali.

Peccato che,




Non è un buon momento per comprare hardware

Strip of light; ph: Francesco Coppola

Strip of light; ph: Francesco Coppola

Vada per inteso, qui intendo descrivere una difficoltà che riguarda

l’acquisto di singole componenti hardware, non di computer pre

assemblati o portatili. Se non si hanno esigenze specifiche di

utilizzo, attualmente magari conviene acquistare un portatile e si

può così ricavare una macchina di una certa potenza a un prezzo

più che ragionevole.





Non è così, però, se si ha 1. L’esigenza di risparmiare e non pagare

in una sola soluzione oltre mille euro, 2. Se si hanno esigenze

particolari di utilizzo, per le quali i soliti 16gb di memoria RAM non

sarebbero per me sufficienti, né si intende condividere i programmi

di elaborazione immagine nello stesso disco del Sistema Operativo e

di tutti i programmi che non riguardano l’elaborazione di immagini.





Una volta, però, comperare i singoli componenti del pc per assemblarli

da sé era la soluzione più conveniente. Cosa è successo?

Farò un breve riassunto di questo 2020 nel mondo della hardware tech:





La pandemia ha scatenato alcuni eventi che influiscono ora (e da

qualche settimana) sull’attuale scarsità di alcuni componenti hardware

da acquistare presso i classici store on line. Cose come la chiusura delle

fabbriche in Cina e Corea del sud hanno provocato ritardi a cascata

nella produzione di diversi prodotti, e di quelli tecnologici in particolare.

I lock down che sono stati applicati dapprima in Cina, poi in Italia e in

seguito in buona parte del mondo, costringendo molte persone a vivere

e lavorare in casa, hanno aumentato esponenzialmente il numero di coloro

che necessitavano di un computer. In questo mercato che provava già

pesanti scarsità di rifornimenti, si sono poi aggiunti gli speculatori in cerca

di affari e di lì sono arrivati sia i bagarini (o scalpers) i quali hanno acquistato

grandi quantità di schede grafiche, processori, consoles appena usciti

– tramite bot – per poi rivenderli a prezzi esagerati sui portali di vendita di

seconda mano. A questi, si sono aggiunti i “miners”, cioè quelle persone

che utilizzando decine su decine di schede grafiche collegate insieme,

ricavano criptovaluta dalla rete.





Ciò ha provocato l’assenza di nuovi processori Ryzen e schede grafiche

Invidia e Radeon da store on line tradizionali quali Amazon. Non solo,

venendo a mancare le novità o trovandosi semmai a prezzi esagerati,

anche le generazioni precedenti di questi prodotti hanno visto i loro

prezzi lievitare sino a quotazioni incredibili, tanto che – per quanto faccia

strano dirlo – attualmente è più conveniente acquistare componenti dai

negozi italiani, che pur avendo il loro solito sovrapprezzo di diverse decine

di euro rispetto a quel che una volta era Amazon, ora quei prezzi risultano

fra i meno folli che si possano trovare in rete.





Contromisure in tempi di strenua crisi

Motherboard; ph: Francesco Coppola

Motherboard; ph: Francesco Coppola

Quindi, la solita vecchia risorsa per farsi un computer di fascia medio-alta

senza spendere troppo è compromessa.



L’unica via aperta rimasta a mia disposizione è quella più paziente (e

sofferente) che riesco a vedere: l’acquisto di singoli pezzi un poco per volta.





In novembre mi sono fornito dei tre dischi che mi servono (boot, progetto

e archiviazione), in dicembre ho acquistato scheda madre e memoria RAM,

oltre a della pasta termica per il dissipatore che penso di utilizzare sul mio

futuro processore. A fine di questo mese prenderò alimentatore, dissipatore

e – se riesco a entrarci nel budget – anche una capture card.





Mi lascerò l’acquisto di processore e scheda grafica per ultimi, da prendere

con quel finanziamento senza necessità di busta paga che esiste da qualche

mese su Amazon (sempre che funzioni), a quel punto potrei permettermi anche

un po’ di sovraprezzo.





Certo, ciò mi consentirà di fornirmi di una workstation di un valore che si

avvicina ai 2k euro (benché ora non sia in grado di stabilirlo per i su citati motivi),

il guaio è che dovrò restare fermo con la mia Fotografia per mesi. Non credo,

infatti, di ultimare questo progetto prima di marzo. La pandemia, però, è ancora

lungi dall’essere sconfitta e vivremo in città chiuse per restrizioni per tutto l’inverno,

non vedo periodo migliore, quindi, per dedicarsi a una simile operazione di

medio termine.





Quindi



Seguiranno, su questo blog, altri post in cui racconto della mia analisi di filiera

tec per scegliere i pezzi di computer che ho scelto. Penso e spero che possa

essere di interesse per qualsiasi creativo, soprattutto se fotografo, che si trova

in una situazione simile alla mia.





Vi rimando, quindi, alla prossima volta.





Nel frattempo, state al sicuro e riguardatevi, ci rileggeremo presto!





Per Aspera ad Astra!