Che mese che è stato dicembre!
Finalmente, a partire da questo post, posso cominciare a mostrarvene i frutti.
Iniziamo quindi con la prima parte di tre sul progetto realizzato con Martina Mereu: “Il grande sogno bianco, infranto”.
L’idea di questo piccolo editorial non è stata programmata. Ci eravamo messi d’accordo con Martina per scattare insieme, sì, perché lei doveva provare un vestito che avrebbe potuto utilizzare in un altro suo progetto, e io avevo bisogno di sbloccarmi da due mesi di accordi fatti, riformulati e finiti in nulla con altre modelle. Solo qualche giorno prima la realizzazione di queste foto ho saputo che il vestito in questione era un abito da sposa. Solo una volta vista la modella indossarlo e aver incominciato a farla posare in riva al lago davanti casa sua, ho cominciato a “vedere” la storia che oggi qui comincio a mostrarvi.
E la storia vista non poteva che provenire da una mia personale ferita. Una di quelle profonde, che di quando in quando torna a farsi sentire nelle “notti” giuste, come solo le migliori ferite della vita sanno fare. La Storia del sogno infranto. La Storia del disamore. E di come a questa ferita si può sopravvivere.
La Vita è un mutamento continuo di complessità elevate alla complessità. Le persone che si uniscono in un rapporto non sono più quelle che arrivano a dare a quello stesso rapporto un termine. Il tempo, le difficoltà, piccoli grandi successi e sconfitte, portano a formare corazze, prendere direzioni, mutare gusti, in via costruttiva - come sempre si spera che ciò accada - ma non raramente anche in senso autodistruttivo. Si può finire quindi, spesso, disallineati, fuori sincrono, disarmonici e poi, diciamocelo, vivendo gli anni del regresso generalizzato di un’intera nazione, è fatale che i rapporti fra persone si facciano più fragili. L’ho imparato leggendo “Tramonto e Polvere” di Joe R. Lansdale, bel romanzo storico ambientato durante l’epoca della Grande Depressione statunitense, ambientato nel Texas di cui l’autore è un grande cantore.
E si arriva, in un flash di luce, a comprendere che i ricordi dei bei momenti passati insieme, le vestigia di un passato che era stato anche glorioso, pieno di calore, di passione e forse di sincero Amore, tutto ciò non basta più. Tutto quello che per qualche tempo è stato un collante dell’organismo-coppia, diventa solo una dolente eco. La ferita, appunto, di quel che era stata una promessa non mantenuta.
La consapevolezza che tutto ciò che era stato va terminato è un momento fondamentale. Un momento in cui si realizza quanto seguirà nelle prossime due puntate di questa piccola, sofferente, ma oramai passata, storia.
I miei ringraziamenti, di tutto cuore, vanno alla bravissima modella Martina Mereu (@maartymerry) che è anche valente fotografa e ne potete valutare le sue capacità al suo account professionale: @martinamereuphotographer.
Sperando che quanto sopra mostrato sia stato di tuo gradimento, lettore, ti rimando a lunedì prossimo, quando pubblicherò la seconda parte di questo editorial.
Ad Majora!