Un anno che finisce
Si è venuto a esaurire il 2019, iniziato nelle fatiche della mia ultima esperienza, in ogni senso intesa, di Fotografia di Matrimonio che mi ha convinto a non riprovarci mai più, fiorito in seguito in un’estate ricca di appuntamenti e incontri fotografici - tanto numerosi da pormi il problema di tutti gli scatti accumulati da sviluppare. Dal primo autunno in poi, però, il tutto è andando a bruciarsi nella flebile speranza di trovare quel lavoro di supporto nell’insegnamento a scuola, come professore supplente di Storia e Filosofia.
Dopo settimane passate a tappezzare ogni liceo delle province orientali lombarde di mie Messa a Disposizione come supplente di Storia e Filosofia, non ho ricevuta una chiamata che fosse una. Mah, si continua qui a studiare e a prepararsi in attesa del prossimo, auspicato, Esame Ordinario a Cattedra.
Site news
In teoria, quest’anno avrei dovuto ultimare scatti e sviluppi per il mio Portfolio da Ritrattista e conseguentemente avrei dovuto poter selezionare quei 20 scatti da stampare e presentare a delle Letture Portfolio professionali. Così da poter valutare quanto sia vicino, o meno, al mio candidarmi alle agenzie di modeling milanesi.
Oltretutto, nell’ultima splendida estate - quasi senza accorgermene - sono passato a scattare anche ritratti Glamour e a tentare i primi passi nel Nude Art.
Questo è stato anche il primo anno intero di attività per questo sito. Rinnovato nella grafica e nella struttura, ciò dovuto anche all’ampliamento di generi di Ritratto che ho intrapreso. Naturalmente il lavoro svolto su questo sito è solo una minima parte di quello che mi ripromettevo e che sarebbe stato necessario fare. Purtuttavia, nonostante la mancanza di tempo e alcuni appuntamenti mancati, un qual certa crescita nel traffico che frequenta queste pagine mi sembra confortante.
Certo, quanto migliori sarebbero stati i numeri se non fossi stato costretto a riprendere gli studi universitari?
In ogni caso devo fare i miei ringraziamenti alle ragazze qui apparse e che tutte mi hanno aiutato a realizzare questa sia pur piccola curva in crescita negli accessi del mio sito. Quindi: Alexandra, Denise, Laura, Cate, Sofia, Jelly, Claudia e Micaela, grazie a tutte voi per quel breve pezzo di cammino svolto insieme e per quanto mi avete dato!
Ma ecco: non tutto il male viene per nuocere. Durante gli scorsi mesi autunnali, infatti, affondato sino al ginocchio nei tanti impegni come ero, mi sono deciso a fare il grande passo di vendere la mia attrezzatura fotografica apsc e passare alla Full Frame di casa Pentax, cioè la k1. Una volta che avrò ultimato di vendere tutti i corpi macchina e gli obiettivi moderni che avevo accumulato nel tempo, avrò non solo recuperato la speda d’acquisto del nuovo corpo macchina, ma avrò anche i fondi per dotarlo di almeno un obiettivo adatto alle sfide che mi sono posto davanti: il Pentax-D FA* HD 50mm f/1.4 SDM AW.
Addio a una decade tumultuosa
Il 2019 appena ultimato, pone la cesura anche su un decennio che… phew! Che sequenza di capitomboli, cadute e rialzate, lutti e nuove cose apprese è stato!
Nel 2010 mi laureavo in Storia a Genova. Ero pieno di speranze, perché dopo appena una settimana dalla mia Laurea venivo contattato dal responsabile di collana editoriale di un grosso editore nazionale. Il quale mi proponeva una collaborazione pagata. Su Milano. A quel tempo mio padre era ancora vivo, sebbene già con un Alzheimer riscontrato. Ero già da alcuni anni impegnato come redattore di una testata web, la quale al tempo aveva ancora un qualche seguito e sponsor. Scrissi piccole cose, qualcuna ha ricevuto l’approdo in edizioni dimenticabili, e avevo universi da raccontare nel cassetto. Per citare liberamente Tom Petty: il cielo si spalancava davanti a me.
Tutte belle speranze che in questa Italia odierna, dall’Editoria zombie; in questa Italia perduta e auto maledettasi, decaduta in miseria non si è tradotta in nulla.
Avevo una donna, mi sentivo amato. Mi sentivo forte. Già da anni mi prometteva quotidianamente che saremmo andati a vivere insieme. Dovevo solo trovare un lavoro stabile e ce l’avremmo fatta. La stessa cosa che mi avrebbe detto sino all’ultimo giorno, quando - trovato un lavoro da copy curator - decise bene che ero troppo vecchio e mal funzionante per lei e mi lasciò, con un messaggio in chat su Facebook.
Finivo pure io, come in Tramonto e Polvere di Lansdale, vittima della miseria nera che colpisce un paese, spacca le coppie, abbandona i più deboli, crea sub popolazioni della vergogna: terremotati, parenti di malati che necessitano di assistenza quotidiana 24h/7, figlie e figli finiti a condividere il tetto di un anziano genitore dopo anni passati a cercare altre, migliori, fortune.
Sono stato redattore, reporter, intervistatore, operatore call center inbound, editor, care giver a tratti, editor di testi, copy curator, studente di Fotografia, Fotografo di concerti, di Matrimoni, sino a pervenire ai Ritratti, al Fashion e da ultimo al Glamour.
Mi sono pure beccato l’ipertensione arteriosa.
Mi sembra utile, pertanto, tornare su una certa esternazione fatta sul mio account Facebook e riproporla qui, per degnamente salutare questi dieci anni appena passati. Ringraziamento per il giorno dei morti
Ringraziamento per il giorno dei morti
Diciamo quindi grazie per gli abbandoni,
Diciamo grazie per le illusioni,
Diciamo grazie per i tradimenti,
Diciamo grazie per le coltellate alle spalle,
Diciamo grazie a tutti quelli che non hanno creduto in noi,
Grazie all'Amore che è stato e non è più, ai grandi, brucianti sogni, finiti miseramente nel fango.
Diciamo grazie.
Riconosciamo di essere le decisioni che abbiamo preso. Le minacce subite a cui non cedemmo, agli inviti negati ad abbrutirsi, a prendere la strada più facile ma spersonalizzante, mentre noi abbiamo scelto di essere fedeli a noi stessi.
Fui ritenuto sacrificabile, rotto come un giocattolo vecchio, da discarica, inabile a fare, produrre. Condannato alla cecità,
quando ancora riesco a mettere a fuoco in manuale.
Ho scelto,
La Luce,
l'Amore.
La Bellezza.
Diciamo grazie a tutto quel che è stato, perché il futuro non lo riguarderà più, nuove cose, nuove esperienze, nuove avventure, persone ci attendono, da domani.
Noi dalla corteccia più spessa, dal pelo più scuro, le zanne più affilate, con qualche acciacco, ma più forti che mai. Diciamo grazie in questo giorno dei Morti.
Saluto al 2020 e alla nuova decade che si appressa a dispiegarsi
Ho già annunciato che nei prossimi mesi porterò a termine gli scatti dal modelshoot fatto con Micaela Chiaro, al quale ne seguiranno altri tre che vedranno protagoniste altrettante modelle: Jessica, Francesca e Miriam.
Poi potrò dare definitivamente ordine al mio sito, decidere come organizzare l’accesso alla pagina portfolio dedicato alla mia Nude Art, stampare in bassa qualità un 50 ritratti migliori fra cui selezionarne circa 20, da stampare poi in buona qualità e cominciare a cercare appuntamenti con letture professionali di Portfolio.
Arriverà nuova, interessantissima e promettente, attrezzatura. Nuovi modelshoot sono già ora in programma. Io potrò anche dedicarmi a studi nella vaga speranza di trovare (finalmente) un lavoro remunerato che possa alimentare la mia Ricerca Fotografica.
Soprattutto. La Ricerca, soprattutto.
Di uno stile. Di una Voce.
Ora che sono in possesso di un corpo macchina professionale, dotata di un sensore quasi ISO invariante, potrò spingere oltre la mia ricerca di Look and Feel in Luce Naturale ancora più nella Luce, ancora più a fondo nell’Oscurità. Potrò raccontare la Bellezza, viva, pulsante, selvaggia, indomita, rorida di speranze, energia e passione. Estremamente attraente, fragile, possente, in pericolo quanto necessaria. Così come lo è la Natura stessa, la sua emanazione fra gli esseri umani, la Donna, lo è.
Qual che sia, comunque, la bella Anima che andrò a immortalare è di ardore vestita, anche se di nulla il suo corpo sarà coperto.
Una Ricerca che ha la sua importanza.
Capite?
Capite il rovello, lo spirito ancora indomito?
La sfida, il pericolo, e il premio che ho davanti?
Se sì, seguitemi anche in questo 2020, che ne vedrete – sempre più – delle Belle!
Alla prossima e, sempre
Ad Majora!