Benvenute e benvenuti a questo lunedì di condivisione fotografica!
Oggi ci inoltriamo nel cuore della lunga sessione di scatti realizzati, a inizio settembre 2019, in un appartamento monzese con la model Francesca Matisse.
Come già detto, questa per me è la prima - pianificata - esperienza con la Fotografia di Nudo e si tratta quindi di uno studio, una prova. Prima ancora di cominciare a preoccuparmi di voler dire qualcosa con questi scatti, perciò, il mio interesse era riuscire tecnicamente a illuminare, posare, inquadrare, realizzare degli scatti corretti.
Quanto sopra scritto, ovviamente, vale sia per la fase di scatto che per quella in post produzione. Il nudo, infatti, pone (secondo il mio modestissimo parere) ulteriori sfide nella post produzione. Come rendere le curve? Quanto, come e se correggere alcune imperfezioni? Per questo mi ero inizialmente iscritto al Workshop di Nudo Artistico realizzato a Bottega Immane con la Monica Cordiviola, nel 2019, solo che allora non si riuscì a raggiungere il numero minimo di partecipanti. Venne riorganizzato quest’anno, ma ahimè, sappiamo tutti cos’è successo quest’anno, vero?
Non mi aspetto, pertanto, di aver raggiunto chissà quale risultato per ora.
Almeno, come mi è sempre accaduto, solo scattando scattando mi si sveglia una qualche cortocircuitazione nel cervello e fra un “vediamo che succede se scatto così, mentre la modella è posa lì” e un altro, forse alla fine riesco a trovare uno spunto più narrativo.
Detto questo, ovviamente, non voglio nascondermi (la responsabilità dello scatto è sempre del fotografo): l’intento di cercare un torrido scatto di sensualità femminile, elegante, rispettoso del soggetto, fra la concretezza di un appartamento vissuto, una scenografia immediatamente identificabile da chiunque, e spunti più simbolisti e teorici - giacché è così che personalmente concepisco la relazione uomo-donna.
Beh, per oggi è quanto.
Altri nudi verranno la prossima volta - fra due lunedì. Sperando che possa farvi piacere.
Questo è il cammino di un creativo, in cerca della propria Voce, nel continuo terremotante presente che altrimenti regalerebbe solo disperazione.
Quindi, per Aspera ad Astra perverremo Ad Majora!
A presto!