Eppur si muove – ma anche no
Dall’ultimo aggiornamento sulla mia situazione di salute molta acqua è passata sotto i ponti, in parte a perdere. In parte - fortunatamente - no.
Una settimana, circa, dopo aver pubblicato il precedente aggiornamento infatti, vengo raggiunto al telefono dalla mia dottoressa chirurga, la quale mi prospettava la possibilità di effettuare la tanto attesa operazione di asportazione della colecisti per giorno 28 del corrente mese. Avendo avuto, però, un nuovo episodio di coliche biliari, occorreva prima fare al più presto delle nuove analisi del sangue mirate, per appurare se la situazione nel mio apparato intestinale fosse tranquilla, o meno.
Fra l’altro, al tempo di quella chiamata, l’ipotesi era quella di venire operato in una clinica privata esterna al San Raffaele, questo perché al tempo quest’ultimo non era ancora del tutto operativo e le sale di pre-ricovero, soprattutto, non era ancora funzionanti.
Comunque, il mattino dopo questa telefonata mi reco a fare le analisi, il cui referto avrei poi comunicato alla dottoressa la mattina del secondo giorno dopo.
E qui vengono i problemi.
Quelle analisi, difatti, hanno evidenziato che non tutto era a posto nel mio apparato digerente. Soprattutto, avevo ancora un eccesso di bilirubina in circolo, sebbene in bassa quantità (se penso ai risultati delle analisi del sangue successive alla mia quarta crisi biliare, poi…) eppur presente.
Quindi la finestra di opportunità per venire operato giorno 28 è saltata.
Il limbo
“Non si preoccupi” mi disse la chirurga “se non la operiamo il 28, di certo ce la facciamo per la prima decade di giugno”. Senza, però, specificare esattamente il giorno.
“Ma non dovrei fare un altro esame? Non una colangiografia?”
“Faremo tutto internamente, quando sarà ricoverato qui.”
Ho passato quindi una settimana o forse dieci giorni senza sapere bene come sarei andato a finire. Non che ci fosse molto altro da fare, in periodo di pandemia, che occuparmi della spesa per la cambusa e continuare a sviluppare quanti più scatti dallo shooting di settembre con Francesca Matisse. Per il resto ho mantenuto la mia dieta stringente, badato a bere quanto più possibile e sempre e solo acqua a temperatura ambiente, fare attenzione alle mie visite al bagno e quale output davano. Continuare la mia pratica quotidiana di ginnastica, mattina e sera: con rilassamento schiena seguito da tre serie ciascuno di addominali alti, bassi, flessioni e piegamenti sulle gambe. Insomma, una vita molto intensa e interessante.
In questo periodo mi sono anche pesato, risultando 78,9kg, dagli 81,1 di un mese prima e dagli 82,3 che avevo prima che mi cominciasse tutta questa trafila di coliche biliari, fra fine ottobre e inizio novembre.
Molto bene, si potrebbe dire. Non proprio, in verità. Con i problemi biliari, infatti, bisogna fare attenzione non solo a non ingrassare, ma anche a non dimagrire troppo e troppo in fretta.
Menomale che tutto questa sta arrivando a una sua fine!
La nuova chiamata dall’ospedale
La mattina di lunedì scorso, infatti, ricevo la telefonata della mia chirurga che mi illustra il nuovo piano: giorno 1 giugno, in mattinata, visita di pre-ricovero ed accertamenti, mentre mercoledì 3 (tanto per festeggiare meglio il mio compleanno…), in mattinata visita dal anestesista e poi dal pomeriggio ricovero per quel che potrebbe essere la sola asportazione della colecisti calcolosa, ma più probabilmente anche la bonifica del coledoco. Il tutto in sede al San Raffaele in cui non so bene se dovrò pernottare una notte o due.
Probabilmente dipende da quante operazioni dovrò subire: due operazioni, due notti ospedalizzato, quindi? Non ne sono ancora certo.
Poi mi dimetteranno e potrò tornare a casa, con la raccomandazione di stare dieci giorni a riposo e alla dieta che mi prescriveranno. Potrò fare i miei esercizi quotidiani? Potrò mangiare qualche di più di qualche frullato?
Bah, si vedrà.
Verso fine giugno, magari, potrò cominciare a reintrodurre alimenti prima intoccabili, quali cioccolato, cibo piccante, caffè. Andando oltre potrò permettermi saltuari assaggi di carne di maiale, diversi tipi di insaccato? Uova? Il tutto a suo tempo e sempre nel complessivo regime ipolipidico di chi, come me, soffre di ipertensione arteriosa.
Concludendo
Ricevuta questa telefonata, mi sono messo sotto – come prima di ottobre 2019 – con lo sviluppo delle fotografie e, entro martedì, dovrei poter ultimare di post produrre le foto del lungo, proficuo e istruttivo shooting fatto con la Matisse. Di cui la penultima puntata andrà su questo sito giorno 1 (nel pomeriggio, ovviamente) e l’ultima, come da programma, giorno 15 – alla fine del mio periodo di riposo forzato.
Sono stato così contento che ho pure prodotto i miei (non primi) biscotti al latte, vaniglia e limone, senza burro e senza uova. Fatti solo di farina, olio di semi, latte magro, zucchero, scorza di limone, lievito per dolci e vanillina. 20 minuti in forno (e neanche) e via. Ne sono uscite fuori ciambelline morbide e abbastanza saporite.
Continua quindi, imperterrito, il mio percorso Per Aspera ad Astra, et Ad Majora!