Site news - marzo 2022

Ben tornate e tornati,

su queste pagine.

Come sicuramente avrete notato, ho

accuratamente evitato di pubblicare

qualsiasi articolo su questo blog lo

scorso lunedì. Ciò per segnalare con

quanta più chiarezza possibile che la

mia prima stagione di modelshoot è

conclusa ed è invece iniziata la fase

per la realizzazione del mio primo

Portfolio di Ritratto.

On work 4 Portfolio; ph: Francesco Coppola

Cosa bolle in pentola

Innanzitutto vi spiego le mie intime

disquisizioni su quale principio seguire

per la selezione delle immagini che

entreranno a far parte del mio Portfolio.

Nell’ultima settimana piani sono

sorti, si sono sviluppati e sono morti

nell’arco di una mezza giornata dopo

l’altra. Tanto che sarà altamente

probabile che ricorra a qualche

mossa per tagliare la testa al toro.

Oltretutto questa attività, riassuntiva

degli sforzi creativi (e prima ancora

formativi) di diversi anni mi genera

uno stato d’animo particolare. Una

strana forma di nostalgia e una per

qualcosa che non è stato.

Futuri intravisti lungo miei passati

percorsi, creduti al tempo reali e

raggiungibili e che a un certo punto

qualcosa è accaduto per cui li ho

persi di vista.

Ho pure trovato la canzone che

descrive bene questo mood.

Micio Mosè a 8 anni; ph: Francesco Coppola

Ma questa settimana è anche stata

quella del compleanno di Mosè, il

gattone signore e padrone di casa,

il quale ha compiuto otto anni.

Gattone l’ha passato, il suo giorno più

importante dell’anno, come al solito:

facendo quel che vuole, dove vuole,

quando vuole, con condimento di tanti

miagolii, graffi, morsi, fusa e sonnellini

artisticamente schiacciati.

Auguri micio!

Primavera sulla Martesana; ph: Francesco Coppola

Inoltre, sono stati giorni in cui alcune,

isolate, fioriture (nonostante la

stagione particolarmente e

pericolosamente asciutta) e sono

riuscito a riavviare la mia buona

abitudine di fare le mie camminate

veloci lungo il naviglio della Martesana,

con una distanza coperta di circa

9 km al giorno.


In più, ho cominciato una serie di

accertamenti medici ad ampio

spettro e sono attualmente in

attesa dei primi, importanti,

risultati dalla decina di analisi

del sangue a cui mi sono

sottoposto.


C’entra lo stato di salute del mio

fegato, mai controllato da che - nel

giugno 2020 - fui separato dalla mia

ultra calcolosa cistifellea.


Forse nel mio tentativo di

astenermi da alcool, carne di maiale,

fritture, grassi (ecc.) ho forse ecceduto

da qualche altra parte? Tengo sempre

un occhio molto attento, infatti, al mio

tasso di glicemia, ma naturalmente

sarà interessante avere un controllo ai

livelli di transaminasi e trigliceridi.


In più c’è la mia eterna afflizione alla

pelle, il mio Eczema atopico che

- forse - non è la sola allergia che

mi tocca sopportare.


Beh, vedremo. La settimana entrante

saprò molte cose sul mio stato di

salute, tanto per cominciare, in

quanto i controlli potrebbero

continuare oltre. Si vedrà.

Photo by: @kazaks

Infine, la guerra in Europa. Non voluta,

non provocata. Scoppiata per mire

imperialistiche di uno zar mafioso alquanto

retrogrado. Un vecchio mondo che attacca

il nostro, delle libertà e dei diritti individuali

perché ci creda deboli e quindi aggredibili,

come un qualsiasi ladro dietro l’angolo

della strada.


Mi ferisce, particolarmente, vedere certi

personaggi che da noi si oppongono alla

solidarietà al paese assalito.

Come durante gli anni del cattivismo, ebbi

a togliere la mia amicizia ad alcune

persone, questa volta toccherà ad altre.


Purtroppo quanto sta compiendo la dirigenza

russa, ci dimostra che non è possibile essere

pacifisti senza se e senza ma. Esistono ancora

i potenti asociali, disumani, separati dalla realtà

vissuta dai comuni mortali. Esseri assetati di

potere, che fanno macellare innocenti di ogni

età. genere, stato di salute, combattività per

proprio puro calcolo di guadagno.

Di nuovo vengono erette pile di teschi intorno a

Kiev, per dare una lezione a chi vuole ribellarsi,

come ai tempi dell’invasione mongola.

Nel 2022!


Penso che non si possa trattare con chi non vuole

trattativa. Che non si possa essere neutrali quando

si viene aggrediti. Che non ci sia pacifismo concreto,

fattuale, pratico, da percorrere in un simile scenario.

La nostra costituzione ripudia la guerra, ma quella di

aggressione, non chi è costretto a difendersi senza

aver provocato l’assalto! Leggetevelo meglio

quell’articolo della nostra Carta!


Ho visto in televisione uno storico di grande

fama, di cui avevo pure apprezzato un suo libro

sulla vita di Francesco di Assisi, cadere dal suo

dovere deontologico di storico e mettersi a fare

paragoni fra diversi teatri di guerra, come un

revisionista qualsiasi. Mi è cascato tutto quel

che poteva cascarmi. Che bruciante delusione!


Ma questa è la stoffa dell’animo di sin troppi

italiani: autoreferenzialità, monadi anarchiche

che cadono innamorate pazze dell’uomo forte,

del dirigismo tirannico e della sua forza militare.

Una particolare cifra dell’animo italiota difficile

da curare, tara suppurante irredenta se colpisce

persino uno storico di tale esperienza.

Questo è quanto, nel bene e nel male, per la

settimana passata.


Alla prossima per nuovi aggiornamenti.


Statemi bene e

a presto!




Per Aspera ad Astra!

Problemi di salute 8 - a un mese dall'operazione

Ben trovate e trovati in questo momento di narrazione sulla mia situazione di salute.

Passò, oramai, un mese dal mio intervento di asportazione della cistifellea ed è bene fare un riassunto di come è andata (brevemente) sia nella quasi settimana di degenza che nel primo mese post operazione. Questo perché per il problema che ho avuto, si sa, l’obiettivo finale è riuscire a recuperare il più possibile la capacità di nutrirsi normalmente – senza per questo cadere in altri problemi quali: diabete, obesità, acuirsi dei problemi cardio circolatori che già mi affliggono.

Andiamo, però, con ordine, un passo alla volta.

La settimana di degenza al San Raffaele e l’operazione

Rainy view from my hospital chamber BW; ph: Francesco Coppola

Rainy view from my hospital chamber BW; ph: Francesco Coppola

Dopo aver fatto lunedì 1° giugno gli esami di pre-ricovero, il mercoledì successivo sono stato ricoverato nel reparto chirurgia del San Raffaele. Era il 3 giugno, il giorno del mio compleanno. Un modo particolare di festeggiare, ma visto e considerato quello ero ridotto a mangiare nelle settimane precedenti (e senza avere l’assoluta garanzia che non avrei avuto altre coliche biliari), ho accolto volentieri l’opportunità.

Certo, il clima monsonico e alquanto fresco di quei giorni non ha granché aiutato, né l’umore, né la mia spalla destra che in breve cominciò a dolermi, al livello del trapezio.

In quel periodo di ricovero ho avuto la conferma (dopo una gastroscopia) che i calcoli non erano migrati nel coledoco e quindi quel che avrei dovuto affrontare era una semplice laparoscopia. Inoltre, controllato sempre sia per temperatura che per pressione, mi hanno trovato ipoteso sino a un picco di 99 con 57, a quel punto non ho più dovuto prendere le mie pillole per la pressione sino al ritorno a casa. Un punto che spingerebbe ulteriormente per fare – finalmente – quell’esame al cuore al Monzino che attende dal 2016. Vedremo quando potrò farlo.

Per il resto è stata una tranquilla degenza, certo, protrattasi oltre le attese a causa dell’affollamento delle sale operatorie. Mi avrebbero potuto operare il venerdì della settimana di ricovero, ma fra l’operazione precedente la mia andata per le lunghe e l’arrivo di diversi casi di traumatizzati da operare d’urgenza, son dovuto rimanere lì in ospedale anche durante tutto il fine settimana per poi finire sotto i ferri la mattina di lunedì.

Cosa che, fortunatamente, accadde.


Il giorno dell’operazione, finalmente

Surgery hhappened, hurray!; ph: Francesco Coppola

Surgery hhappened, hurray!; ph: Francesco Coppola

Lunedì 8 giugno alle 08:30, venne l’infermiere che mi avrebbe portato in sala operatoria e poi indietro in sala. Ricordo il nome: Mario, a cui faccio ora (più in grado di parlare di quei momenti) i miei ringraziamenti e auguri di buon lavoro.

Dell’operazione, la quale prevedeva un’anestesia generale, non ricordo molto. Solo spezzoni del poco prima e dell’appena dopo.

Mario che mi dice: “Mi spiace ma farà un po’ freddo.” (manco a dirlo, era un’altra giornata di pioggia e fresco, quel lunedì) “qua sotto nelle sale operatorie quando c’è freddo si sente molto freddo.”

Ricordo che mi hanno messo poi sdraiato su un fianco, una posizione di riposo innaturale per me, ma utile all’operazione. Ricordo di aver visto uno spezzone verticale di sala, luci, superfici, strumenti e personale medico. Mi hanno messo addosso gli elettrodi che sarebbero serviti a controllare il mio battito cardiaco. Poi ho dovuto aprire la bocca e ingoiare il boccaglio da cui mi avrebbero insufflato l’anestetico e poi, il buio.

Mi risveglio. Inquadro di nuovo la sala operatoria e il paesaggio di prima. Sento parlare fitto: voci femminili. Chiacchieravano fitto di ricette di biscotti e torte. Mi venne il dubbio: avrò parlato nel sonno sotto anestesia?

Poi mi sento muovere e una voce dietro di me (Mario?) che mi fa: “Impressionante, ma fai sport? Hai mantenuto i 60 battiti cardiaci costanti, per tutta la durata dell’operazione”.

Mi sarebbe piaciuto potergli rispondere qualcosa di sensato, tipo: no, non posso permettermi abbonamenti in palestra, ma faccio quotidianamente work out a casa, mattina e sera, faccio anche le scale a piedi, sempre, anche quando torno dalla spesa con le buste dell’acqua. Temo di non esser riuscito, allora, ad articolare niente di ciò. Beh, l’ho fatto qui, ora.

Dopo l’operazione vengo adagiato sul mio letto in camera, attaccato alla flebo. Poi torno a chiudere gli occhi per riposare.

Il mese post operazione

Frollini all'olio e all'anice hand made; ph: Francesco Coppola

Frollini all'olio e all'anice hand made; ph: Francesco Coppola

L’operazione è quindi andata bene, nessuna particolarità diversa dal solito esito mi è stata riferita.

Ho avuto i miei punti nei quattro punti in cui mi hanno forato la pancia, che ovviamente mi hanno dato fastidio per una decina di giorni in seguito. Ancora più fastidioso fu il dolore fra deltoide e trapezio, dovuto – mi hanno detto – all’anidride carbonica che hanno usato durante l’operazione per gonfiarmi il ventre. Questi ultimi dolori hanno continuato a perseguitarmi sino a quando, qui, non è scoppiato il caldo afoso, verso fine giugno.

Per il resto, ho dovuto continuare a tenere una dieta rigida (come quella delle ultime settimane prima dell’operazione) e riposo per un mese. Ho dovuto quindi interrompere per un lungo tempo i miei allenamenti quotidiani.

Periodo che si è da poco concluso (fortunatamente)

Il dubbio cocente che mi ha assillato a un certo punto fu: come procedere dopo il primo mese in merito alla dieta? L’unica indicazione chiara era: introdurre alimenti gradualmente. Senza però dire quali, quando, come, eccetera.

Cominciare con i formaggi più stagionati o più grassi come la mozzarella di bufala?

Ripartire dalle uova? Forse dal prosciutto cotto?

Certo, niente fritture per ancora un lungo periodo, ma quando?

E il gelato? Ora che si entra in estate potrò mangiare gelato?

E il cioccolato, il caffè, i cibi piccanti?

Ho cominciato a cercare informazioni su internet e testimonianze di persone che hanno subito la mia medesima operazione, uscendone ancora più confuso di prima.

Questo perché, vedete, i calcoli alla cistifellea (o colecisti) sono molto comuni, ma possono provenire da tante cause. La più diffusa è l’eccesso di colesterolo, la seconda l’eccesso di zuccheri (un diabete insomma). Io, però, non ho mai sofferto di nessuno di questi problemi e di analisi del sangue ne ho sempre fatte, tutti gli anni. Quel che mi è parso di comprendere è che ogni persona reagisce a modo suo.

C’è, per esempio, una buona percentuale di operati di colecistectomia che ingrassano all’inverosimile. C’è chi continua ad avere forti problemi digestivi, con vomito, diarrea e fegato infiammato, per mesi e mesi. Inutile dire che non serve a nulla cercare testimonianze di persone che abitano, ma soprattutto mangiano, fuori Italia. La dieta tipica dell’Italia meridionale che seguo a casa mia, per esempio, ha le sue peculiarità e differenze già con quelle più diffuse nel nord. Per non parlare delle culture alimentari a base di burro e carni bovine e suine, che hanno tutto un altro tipo di problemi da affrontare e da cui si capisce che la loro quasi obbligata opzione è divenire per lo più vegetariani.

Approfondendo, approfondendo, sono venuto alla seguente conclusione.

Considerando il fatto che la cistifellea è un tipo di filtro, che aiuta il fegato a digerire quegli alimenti più difficili, quali grassi, fritture e cibi piccanti, la sua assenza determina un qualche tipo di reset del metabolismo, il quale va riavviato e abituato, gradualmente, a mangiare cibi e tipi di cottura diversi.

In assenza di cistifellea è ora obbligatorio, per me, aggiungere alle meritevoli sessioni quotidiane di work out, anche delle passeggiate – di almeno mezz’ora – a quanto già fatto. La mia capacità di digerire me la forniranno le mie gambe.

Cosa mangiare, cosa reintrodurre prima, non è dato saperlo con certezza. Partendo, però, dalla dieta priva di tutto precedente, posso sperimentare – soprattutto ora che ho cominciato ad allenarmi e a fare camminate – a mano a mano, badando bene a come risponde il mio fegato.

Per dire, nei giorni immediatamente successivi al mio ricovero, quando faceva ancora un tempo piovoso e fresco, mi sono dato di nuovo a fare i biscotti per la mia prima colazione e, senza false modestie, sono rimasto soddisfatto dei frollini all’olio e anice (quindi, senza burro e senza uova) che ho sfornato. La cena del sabato sera è affidata a delle piadine – ancora non me la sento di mandare giù una pizza – ripiene con pecorino, verdura e crudo attentamente privato della parte grassa (in alternativa potrei usare la bresaola), il tutto condito con un giro d’olio.

Invece del gelato, ho acquistato sorbetto nei giorni precedenti. L’ultima volta, però, ho voluto fare un passo oltre, acquistando una vaschetta di gelato basato su latte di mandorla, ai frutti di bosco (ancora non mi azzardo col cioccolato).

Ho ripreso a fare work out, mattina e sera, oltre a camminate (cinque chilometri oggi) solo da due giorni. Lascio passare tutta la prossima settimana e, sì, sabato prossimo farò l’esperimento principe: mi preparerò una pizza. Devo ancora pensare a come condirla, non partirei subito con bufala e crudo, forse mi accontenterò più di una ricotta (ovina) con carciofi e olive. Il tutto, ovviamente, accompagnato sempre e solo da acqua a temperatura ambiente. Non bevo altro, praticamente.

Insomma, tenendomi allenato e attivo, a mano a mano scoprirò cosa potrò fare.

Self Portrait of a proud pentaxian; ph: Francesco Coppola

Self Portrait of a proud pentaxian; ph: Francesco Coppola

Si tratta di un nuovo inizio, dopotutto.

Questo mi piace e mi dà fiducia.

Ci rivedremo quindi per nuovi aggiornamenti e condivisioni di foto quanto prima!

A presto e – come sempre


Per Aspera ad Astra!

Problemi di Salute 7 – Verso l’operazione

Eppur si muove – ma anche no

Eppur si muove - ma anche no

Eppur si muove - ma anche no

Dall’ultimo aggiornamento sulla mia situazione di salute molta acqua è passata sotto i ponti, in parte a perdere. In parte - fortunatamente - no.

Una settimana, circa, dopo aver pubblicato il precedente aggiornamento infatti, vengo raggiunto al telefono dalla mia dottoressa chirurga, la quale mi prospettava la possibilità di effettuare la tanto attesa operazione di asportazione della colecisti per giorno 28 del corrente mese. Avendo avuto, però, un nuovo episodio di coliche biliari, occorreva prima fare al più presto delle nuove analisi del sangue mirate, per appurare se la situazione nel mio apparato intestinale fosse tranquilla, o meno.

Fra l’altro, al tempo di quella chiamata, l’ipotesi era quella di venire operato in una clinica privata esterna al San Raffaele, questo perché al tempo quest’ultimo non era ancora del tutto operativo e le sale di pre-ricovero, soprattutto, non era ancora funzionanti.

Comunque, il mattino dopo questa telefonata mi reco a fare le analisi, il cui referto avrei poi comunicato alla dottoressa la mattina del secondo giorno dopo.

E qui vengono i problemi.

Quelle analisi, difatti, hanno evidenziato che non tutto era a posto nel mio apparato digerente. Soprattutto, avevo ancora un eccesso di bilirubina in circolo, sebbene in bassa quantità (se penso ai risultati delle analisi del sangue successive alla mia quarta crisi biliare, poi…) eppur presente.

Quindi la finestra di opportunità per venire operato giorno 28 è saltata.


Il limbo

Pentax Love; ph: Francesco Coppola

Pentax Love; ph: Francesco Coppola

“Non si preoccupi” mi disse la chirurga “se non la operiamo il 28, di certo ce la facciamo per la prima decade di giugno”. Senza, però, specificare esattamente il giorno.

“Ma non dovrei fare un altro esame? Non una colangiografia?”

“Faremo tutto internamente, quando sarà ricoverato qui.”

Ho passato quindi una settimana o forse dieci giorni senza sapere bene come sarei andato a finire. Non che ci fosse molto altro da fare, in periodo di pandemia, che occuparmi della spesa per la cambusa e continuare a sviluppare quanti più scatti dallo shooting di settembre con Francesca Matisse. Per il resto ho mantenuto la mia dieta stringente, badato a bere quanto più possibile e sempre e solo acqua a temperatura ambiente, fare attenzione alle mie visite al bagno e quale output davano. Continuare la mia pratica quotidiana di ginnastica, mattina e sera: con rilassamento schiena seguito da tre serie ciascuno di addominali alti, bassi, flessioni e piegamenti sulle gambe. Insomma, una vita molto intensa e interessante.

In questo periodo mi sono anche pesato, risultando 78,9kg, dagli 81,1 di un mese prima e dagli 82,3 che avevo prima che mi cominciasse tutta questa trafila di coliche biliari, fra fine ottobre e inizio novembre.

Focaccia ripiena di ricotta di pecora e piselli; ph: Francesco Coppola

Focaccia ripiena di ricotta di pecora e piselli; ph: Francesco Coppola

Molto bene, si potrebbe dire. Non proprio, in verità. Con i problemi biliari, infatti, bisogna fare attenzione non solo a non ingrassare, ma anche a non dimagrire troppo e troppo in fretta.

Menomale che tutto questa sta arrivando a una sua fine!

La nuova chiamata dall’ospedale

La mattina di lunedì scorso, infatti, ricevo la telefonata della mia chirurga che mi illustra il nuovo piano: giorno 1 giugno, in mattinata, visita di pre-ricovero ed accertamenti, mentre mercoledì 3 (tanto per festeggiare meglio il mio compleanno…), in mattinata visita dal anestesista e poi dal pomeriggio ricovero per quel che potrebbe essere la sola asportazione della colecisti calcolosa, ma più probabilmente anche la bonifica del coledoco. Il tutto in sede al San Raffaele in cui non so bene se dovrò pernottare una notte o due.

Probabilmente dipende da quante operazioni dovrò subire: due operazioni, due notti ospedalizzato, quindi? Non ne sono ancora certo.

Poi mi dimetteranno e potrò tornare a casa, con la raccomandazione di stare dieci giorni a riposo e alla dieta che mi prescriveranno. Potrò fare i miei esercizi quotidiani? Potrò mangiare qualche di più di qualche frullato?

Bah, si vedrà.

Verso fine giugno, magari, potrò cominciare a reintrodurre alimenti prima intoccabili, quali cioccolato, cibo piccante, caffè. Andando oltre potrò permettermi saltuari assaggi di carne di maiale, diversi tipi di insaccato? Uova? Il tutto a suo tempo e sempre nel complessivo regime ipolipidico di chi, come me, soffre di ipertensione arteriosa.

Concludendo

Eggless and butterless milk biscuits; ph: Francesco Coppola

Eggless and butterless milk biscuits; ph: Francesco Coppola

Ricevuta questa telefonata, mi sono messo sotto – come prima di ottobre 2019 – con lo sviluppo delle fotografie e, entro martedì, dovrei poter ultimare di post produrre le foto del lungo, proficuo e istruttivo shooting fatto con la Matisse. Di cui la penultima puntata andrà su questo sito giorno 1 (nel pomeriggio, ovviamente) e l’ultima, come da programma, giorno 15 – alla fine del mio periodo di riposo forzato.

Sono stato così contento che ho pure prodotto i miei (non primi) biscotti al latte, vaniglia e limone, senza burro e senza uova. Fatti solo di farina, olio di semi, latte magro, zucchero, scorza di limone, lievito per dolci e vanillina. 20 minuti in forno (e neanche) e via. Ne sono uscite fuori ciambelline morbide e abbastanza saporite.

Continua quindi, imperterrito, il mio percorso Per Aspera ad Astra, et Ad Majora!














Problemi di salute 6 - una nuova crisi biliare e ospedali bloccati

La settimana a cavallo dei mesi di aprile e maggio 2020 mi ha visto precipitare di nuovo nei miei problemi di coliche biliari.

Gattone mangia; ph: Francesco Coppola

Gattone mangia; ph: Francesco Coppola

Iniziò tutto lo scorso lunedì 27, con l’ultima volta che riuscii ad andare con soddisfazione in bagno. Sarei rimasto costipato poi sino al sabato successivo. Passai martedì e mercoledì senza preoccuparmene più di tanto e in quegli stessi giorni capitò di aver fatto l’errore (in una situazione che già cominciava a precipitare), concedendomi un hamburger di carne di bovino adulto.

Questo non avrebbe avuto immediate conseguenze, se non un inizio di senso di nausea, ancora per quel giorno ancora contenuto. Per la prima volta, però, mi sentii in serata bruciare di lieve febbre, e di fatto al controllo che feci prima di coricarmi risultai avere 37.4.

Il giorno dopo, giovedì, il crollo della situazione subito dopo un pranzo morigerato. Nel pomeriggio, in pieno giorno - seduto alla mia solita poltrona davanti al pc, mentre sviluppavo foto - comincia prima il dolore al petto che cresceva e cresceva. Ci metto poco a riconoscerlo. Per controprova mi sposto sulla sedia, ed ecco sento il dolore trasferirsi alla schiena.

Mi metto subito in allarme. Faccio una sessione dei miei allenamenti quotidiani di ginnastica in casa. Provo a liberarmi in bagno. Passa un’ora e niente. Non so da dove, però mi si accende una illuminazione: vado in cucina e mi bevo un bel bicchiere di acqua a temperatura ambiente.

Questo cambia la situazione in breve tempo. Cammino avanti e indietro nel corridoio di casa ancora un paio di volte e sento il dolore recedere. Mi risiedo al pc, per verifica. Sì, il dolore acuto se ne era andato. Le conseguenze però da quel momento in poi avevano solo cominciato a manifestarsi.

La nausea a quel punto era diventata una presenza costante. Le mie urine tornarono a colorarsi di un saturato giallo, la febbre anche quel pomeriggio sale velocemente da 37.2 a 37.4.

Ho pensato di sentire la mia dottoressa chirurga, quella che mi ha preso in incarico al San Raffaele e mi ha messo lì in lista d’attesa per l’operazione, ma era giovedì pomeriggio tardi, prima del Primo Maggio. Non ci sarebbe stata alcun consulto medico quindi per quel resto di settimana.

Ne sono uscito, piano piano, modificando di nuovo le mie abitudini alimentari. In primis, via l’acqua fredda da frigorifero, da allora ho cominciato a bere sempre e solo acqua a temperatura ambiente. Ho detto addio a gran parte dei farinacei che, seppure integrali o fatti da me, senza burro e uova, mi portavano nausea. Inaugurai quindi colazioni e tè pomeridiani senza alcun accompagnamento di biscotto o torta fatta da me.

Ho avuto la cena del sabato sera e il pranzo della domenica mattina più dietetici di sempre. Riso e minestroni sono stati la mia dieta (a parte tanta, ma tanta, frutta).

Così la febbre è scomparsa. Sabato mattina riprendo ad avere una qualche regolarità di stomaco, la nausea è andata scendendo, prima manifestandosi solo durante i pasti. Poi niente del tutto. Solo poco fa, ho avuto un episodio di diarrea, spero l’ultimo.

Lunedì mattina comunico con una mail alla mia dottoressa chirurga, questo medesimo resoconto. Le chiedo 1. se ritiene sia il caso che io faccia nuove analisi. 2. se l’ospedale aveva ripreso a gestire anche gli altri casi di salute, non relativi a pneumologia. La risposta la ritrovai il mattino seguente, con due bei no.

Non è il caso che faccia altre analisi. No, l’ospedale è ancora bloccato. Nel caso dovessero ripresentarsi forti dolori al petto e schiena, venga al pronto soccorso.

Così sto, privo di pane e derivati del grano, chiedendomi come farò a sopravvivere in questo modo sino a fine pandemia. Ciò in quanto ho anche la fortuna di vivere nella regione più colpito in Italia e in Europa dal Coronavirus e che probabilmente l’ha gestita peggio.

Fortunatamente,

ho la mia Fotografia da portare avanti: scatti da sviluppare, nuova attrezzatura da acquisire, lezioni e tutorial on line da seguire, nuovi shooting da immaginare. Queste sono le mie luci in questi giorni.

Questo è quanto,

con speranza di potervi fornire migliori notizie la prossima volta,

vi saluto!

Problemi di salute 5 - Primi giorni di primavera virulenta

Ben tornati!

In Lombardia si continua a combattere con l’epidemia di Coronavirus. Tutti gli sforzi medici ed istituzionali sono volti a questa battaglia. Poco fa sono usciti i numeri aggiornati a oggi di contagi, ricoveri, guariti e morti e si segnala un primo miglioramento da che è iniziato tutto questo macello.

Essendo però la natura del mondo in cui viviamo sempre complessa e plurisfaccettata, questo notizia viene insieme con la mia scoperta - per la primissima volta - che vi sarebbe un focolaio di contagio a Bresso, paese a neanche 10 km di distanza da dove abito. In più la stessa Cologno Monzese, comune dove abito con la mia madre ottantaquattrenne e il gattone bisbetico che vi ho già mostrato, annovera 144 casi di Covid-19.

Saluto alla Primavera; ph: Francesco Coppola

Saluto alla Primavera; ph: Francesco Coppola

Così, domani, avendo in programma una missione per portare mia madre in banca e aiutarla ad effettuare un paio di bonifici non prorogabili, partiremo con tutti i mezzi protettivi di cui disponiamo (maschera e disinfettante per mani) e l’uscita finirà lì, sperando che tutte le precauzioni che potremo prendere, prima, durante e dopo, bastino a non farle prendere una brutta polmonite.

Nel frattempo, come ogni anno succede, è tornata la primavera. I giardini tornano a fiorire, e il gattone di casa frequenta più spesso la mia camera, sfruttando di più il davanzale che ho davanti a me. Peccato che da domani si attendono diversi giorni di tempo più invernale, con un crollo delle temperature fino a 10 gradi. (a proposito di natura complessa e plurisfaccettata della realtà). Anche per quello dovremo fare maggiore attenzione.

Pizza con pepato, olive nere e prosciutto crudo sgrassato; ph: Francesco Coppola

Pizza con pepato, olive nere e prosciutto crudo sgrassato; ph: Francesco Coppola

Attenzione che dovrò seguire anche sul piano alimentare nei prossimi giorni. La pizza qua sopra riportata infatti era la prima dalle ultime mie crisi biliari. Fatta per terminare alcune scorte di prosciutto che avevamo preso precedentemente e non volevamo buttare. Considerata come cosa sufficientemente sicuro contando i quasi due mesi di dieta molto attenta trascorsi. Difatti la notte scorsa è passata tranquilla. Peccato per un lieve, ma comunque percepibile, mal di schiena a livello del diaframma con cui mi sono svegliato. Certo, non appena mi sono rimesso in moto è passato, ma lo prendo come ammonimento della colecisti.

Torta allo yogurt e zenzero; ph: Francesco Coppola

Torta allo yogurt e zenzero; ph: Francesco Coppola

Cosa che comunque ho cominciato a fare già questo pomeriggio quando mi sono messo a produrre la mia nuova torta dietetica per la colazione. Per il resto, insalate e passate di verdure mi rimetteranno in sesto nei prossimi giorni.

Così come lo farà (moralmente) il tornare domani a condividere foto dal modelshoot realizzato con Francesca Matisse. Così come il continuare a sviluppare nuovi scatti.

Aspettatevi quindi, domani, novità su questo blog.

A presto e

Ad Majora!


Problemi di salute 4 - La situazione durante la crisi del Covid 19

Siamo giunti a metà mese di Marzo e la mia situazione sanitaria è più congelata che mai.

Dovuto, infatti, all’imperversare attuale del Corona Virus non mi aspetto che io venga chiamato per venire liberato dalla mia colecisti piena di calcoli. Di più, anche se non avessi quel problema, non potrei uscire di casa. Questo perché, stante la situazione, è fatto divieto per chiunque di uscire di casa se non si hanno comprovate motivazioni lavorative, mediche o di approvvigionamento.

Ingresso scaglionato al supermarket; ph: Francesco Coppola

Ingresso scaglionato al supermarket; ph: Francesco Coppola

La Lombardia, infatti, è attualmente la parte con più casi di contagiati in Europa e le strutture - così come il personale medico - sono messi sotto forte stress. Le sale di rianimazione sono quasi piene, in alcune province periferiche i medici stanno già selezionando l’accesso agli ultimi posti disponibili in base all’età e alla speranza di vita. Chi muore in questo periodo lo fa da solo e i cimiteri sono pieni, tanto che in alcune parti del paese si procede direttamente con la cremazione.

In attesa che il governo centrale riesca a procurare almeno 500 nuovi respiratori e relativo personale atto a farli funzionare e monitorare, è imperativo non avventurarsi fuori, col rischio di venire infettato o di, inconsapevolmente, infettare qualcun altro. Oltretutto vivo con la mia madre di 84 anni ed è mio compito evitarle una polmonite.

Così, chiuso in casa, tranne che per salti al supermercato, mi premuro di mangiare dietetico

Scacciata siciliana, con ripieno di segale, olive nere, formaggio pecorino e patate; ph: Francesco Coppola

Scacciata siciliana, con ripieno di segale, olive nere, formaggio pecorino e patate; ph: Francesco Coppola

e di continuare a praticare in casa la Fotografia, sia proseguendo lo sviluppo dello shooting con Francesca, sia familiarizzando maggiormente con la mia nuova Pentax K 1, la mia prima full frame digitale - di cui probabilmente dirò a parte in un altro post.

Micione, ritratto con punto singolo AF selezionato; ph: Francesco Coppola

Micione, ritratto con punto singolo AF selezionato; ph: Francesco Coppola

Di sicuro ci vorrà ancora del tempo prima che la situazione in regione e nella nazione ritorni gestibile. La mia operazione per la colecisti, presumo, verrà spostata alla prossima estate, e poi rimane comunque il resto d’Europa che ancora deve arrivare al punto in cui siamo qui noi (e ci arriverà, eccome!) e superarlo, prima che si possa tornare a una qualsiasi “normalità”.

Prova autoritratto via Pentax ImageSync; ph: Francesco Coppola

Prova autoritratto via Pentax ImageSync; ph: Francesco Coppola

Noi comunque qui si continua a prepararci e ad attrezzarci per quanto si potrà tornare fuori, incontrare persone senza temere nulla.

A presto quindi.

Per Aspera ad Astra et

Ad Majora!

Problemi di salute 3 - La schiarita

Le mie peripezie causate da calcoli biliari non sono ancora finite, ma oggi posso sicuramente guardare all’attesa che mi devo sorbire senza i patemi che vivevo quando scrivevo il precedente aggiornamento.

Gattone, feb 2020; ph: Francesco Coppola

Gattone, feb 2020; ph: Francesco Coppola

Dopo aver sudato alquanto per trovare un luogo ove fare la Risonanza Magnetica per colangiografia che necessitavo, la fortuna mi ha arriso e sono riuscito a ottenere questo esame, il quale ha rivelato che - a parte la mia solita colecisti calcolotica - le altre vie biliari sono pulite. Solo la milza appare lievemente ingrossata, forse a causa delle 4 coliche in tempo ravvicinato che ho avuto.

Ciò implica che non dovrò affrontare ulteriori interventi. Nessuna bonifica (che sarebbe stata alquanto invasiva) dovrò affrontare.

Quanto a cosa mi è successo dopo l’ultima crisi, a quanto pare, il grande calcolo da 1 cm che ostruiva la mia colecisti è migrato per tutto il coleodoco ed è fluito via. Essendo un pezzo di pietra bello grosso, nel suo passaggio, mi ha causato una specie di travaso di bile, che finì nel sangue e da lì poi nelle mie urine, per una decina di giorni, oltre alla lieve febbre che ebbi inizialmente. Qualcosa di spiacevole, ma con un esito finale positivo.

Ora, informato il mio chirurgo, non mi resta che attendere la telefonata che mi faranno per darmi l’appuntamento per il prericovero. Una colecisti è sicuramente ancora da togliere, ma resta sempre quel tipo di intervento poco invasivo, eseguito di frequente e con bassi rischi per il paziente.

Certo, ancora devo considerare come veleno roba come cioccolato, caffè, fritture (nel periodo di Carnevale…) cibi e ingredienti piccanti, alcolici e ciò sarà finché non mi opereranno oltre che anche per circa due settimane dopo l’intervento. Passerà, però, passerà tutto questo e potrò tornare ad addentare la vita… come un iperteso può fare. Certo, non un iperteso sedentario, questo è un impegno che devo prendere come me stesso.

Non so e nemmeno il mio chirurgo sa, quando verrò chiamato per l’intervento. Non so predire nemmeno se si tratta di un’attesa di settimane o mesi. In ogni caso, dover attendere ora mi pesa meno e posso farlo serenamente. Quando saprò la data dell’intervento, la comunicherò.

Fino ad allora, quindi, vi saluto e vi rimando

al prima possibile e

sempre

Ad Majora!

Problemi di salute 2 - la trama si infittisce

Novità si sono manifestate in questo periodo, fra l’ultimo post riguardo alla mia situazione di salute e ieri.

Ho avuto la visita chirurgica. Ho informato il mio chirurgo di tutta la mia situazione, stato febbrile e urine scurite dopo l’ultimo episodio di colica biliare inclusi. In seguito a ciò, mi sono state prescritte le ennesime analisi del sangue.

Elemento di trama personale; ph. Francesco Coppola

Elemento di trama personale; ph. Francesco Coppola

Fatte queste nel minimo tempo possibile, ne ho avuto dei “bellissimi” risultati. Non vi tedierò con dettagli, ma a quanto pare ho valori di transaminasi fuori scala, oltre alla tipica bilirubina elevata da persona afflitta da problemi biliari. Quando affermo “fuori scala” intendo che mentre il valore massimo di tutti i vari tipi di transaminasi dovrebbero tenesi sotto una certa cifra nelle decine, i miei valori attuali volano sulle centinaia.

A questo punto, come anche il mio chirurgo ha affermato, non si tratta più di un semplice problema di colecisti da asportare. Ora ho anche il coledoco (il condotto che collega fegato a intestino) ostruito e l’intervento da fare in questo caso è alquanto più invasivo e complicato.

Innanzitutto va in primis visualizzato quel collegamento fra il mio fegato e il mio duodeno con una risonanza magnetica per colangiografia rm. Prenotare questo esame è stato però complesso. Inizialmente mi sono trovato davanti a liste d’attesa infinite. Il numero verde regionale per le prenotazioni quasi inservibile. ho scoperto che gli ospedali non accettano prenotazioni via telefono in questi casi, dovevo recarmi di persona agli sportelli.

Che poi di persona mi sono recato in uno di questi ospedali, e dopo un discreto viaggio, mi sono sentito dire che non avevano posto sino a dicembre 2020.

E intanto la mia transaminasi balla.

Fortunatamente, ho un parente stretto radiologo. Questo piccolo ostacolo che rischiava di farmi macerare per mesi, peggiorando via via la mia salute, verrà saltato a piè pari la settimana prossima.

Dal risultato di questo esame, vedrà poi il mio chirurgo come e quando operarmi.

E questo è quanto ora so e posso dirvi delle mie traversie di salute.


Produrrò un altro aggiornamento come le novità giungeranno a un qualche senso e completezza.

Per il momento vi saluto!

A presto e

Ad Majora!


Problemi di salute

In quanto intralciante per eventuali nuovi shooting, mi trovo costretto a fare questo post, segnalando il mio piccolo problema di salute attuale.

Gatti Mosè in “L’Attesa”: ph: Francesco Coppola

Gatti Mosè in “L’Attesa”: ph: Francesco Coppola

Poco prima dello scorso natale ho avuto il primo di, attualmente, quattro episodi di colica alla cistifellea, causato - come ora so - da un calcolo di un centimetro (e altri minori in formazione) in quella parte del mio apparato digerente.

Questo tipo di afflizione si manifesta nottetempo, con forti dolori sia al petto che alla schiena, i quali durano da un’oretta alla mezza giornata. Può essere accompagnato da vomito, febbre e nei casi più gradi, itterizia. Nel mio caso mi manca solo quest’ultima, ma il resto l’ho avuto.

Sono stato dalla mia dottoressa curante, ho fatto l’ecografia addominale che ha scoperto il calcolo alla cistifellea e ho prenotato la visita chirurgica nel ospedale più vicino per lunedì prossimo. Sarà poi il chirurgo a inserirmi in una lista di attesa (che posso immaginare non sia breve), in base alla gravità del mio caso.

Ora, appunto, io ho avuto quattro episodi di queste coliche. Uno peggiore dell’altro. Ho l’aggiunta di saltuarie quanto effimere febbriciattole di pochi decimi, le mie urine si sono indorate, sospetto per presenza di sali biliari. Il salto di “qualità” del mio stato, quindi, non mi sembra tanto lontano. Spero solo che non mi faccia aspettare troppo per l’operazione.

Conduco oramai una dieta monacale per evitare di scatenarmi nuove nottate insonni, passate al freddo in bagno.

Solo, non posso escludere che non accada di nuovo il prossimo fine settimana.

Per evitare quindi appuntamenti saltati e sino ad asportazione della cistifellea eseguita e assorbita dal mio organismo, chiudo qui tutti i possibili appuntamenti per nuovi shooting.

Poi, l’operazione è assai frequente, essa presenta una bassa percentuale di rischio e poi, col tempo, potrei perfino tornare a mangiare come… come un iperteso quale sono deve fare: guardandosi comunque sempre da diversi alimenti e condimenti. Sopratutto, potrò tornare a immortalare Bellezza e Fame di Vita, come prima e meglio di prima!

Quando avrò una data per l’operazione, la riporterò qui. Così come segnalerò quando sarà tutto passato e potrò tornare a fotografare.

Per fortuna ho tutta quella montagna di scatti arretrati che ho ancora da mostrarvi! Ne avrò ancora per diverso tempo. Intanto lunedì prossimo vi introdurrò al primo episodio della sessione di scatti eseguita in compagnia della modella Jessica Bianco. A seguire verrà tutto quanto devo ancora fare.

Statemi tutti bene, quindi e,

a presto!