Bellezze all'atelier Forte 3 - Lucia, parte 2
In questo segmento di
modelshoot, che sono
tanto felice di
mostrarvi,
abbandoniamo lo spunto
suggerito dal Master Ph
e ci sgranchiamo un po’
i neuroni creativi per
conto nostro. Parlo al
plurale non perché mi
sia montato la testa,
bensì perché avevo un
compagno di scatti,
ottimo soggetto e anche
lui discretamente
creativo.
Quindi siamo passati a
sfruttare più la Luce
Naturale presente in
ambiente
posizionando la
modella dove ci
sembrava che meglio
fosse a disposizione
quella Luce.
Qui sopra, a proposito di
spunti di creatività,
avevo visto quella tela
in un’altra stanza lì
vicino, prima che
toccasse a me mettermi
alla prova con Lucia,
son corso a prenderla
e a porla dove la
vedete.
L’idea mi era venuta
in relazione al primo
scatto del modelshoot:
la trafitta da dardo
d’amore.
Quindi, ok, volevo
parlare d’amore, con
qualche strato di
profondità in più,
sotto più di un livello
di senso, a ognuno poi
la sua lettura.
Qui invece, visto che,
come ribadisco, questi
shootout sono una
occasione di esercitare
Ritratto Creativo e
improvvisazione,
tenendo anche conto
che allora, io stavo
chiudendo il mio ultimo
periodo di lavoro da
magazziniere, in questi
ultimi tre ritratti che
condivido oggi qui
hanno uno stile e
colori dovuti in via del
tutto predominante da
un “filtro” grezzamente
improvvisato da me e
usato in fase di scatto.
Diciamo che si tratta
solo del frutto delle
più recenti
esercitazioni nella
Fotografia a
pellicola. altro non
dirò.
E questa non è che
la primissima,
improvvisata, volta
che uso un simile
espediente.
A voi cosa ve ne pare?
Io sono abbastanza
contento del risultato
e vi posso, anche,
preannunciare che
in futuro vi saranno
altri modelshoot in
cui l’ho messo alla
prova in diverse
situazioni di Luce.
Tenendo, però, conto
che non sperimento
solo in quel senso,
ovviamente.
ciò, comunque, per ora
è tutto.
Vi rimando alla
prossima settimana, in
cui vi farò fare la
conoscenza con le
grazie e la bravura
della model Carlotta.
Statemi ottimamente e
a presto!
Per Aspera ad Astra!
Bellezze all'atelier Forte 2, Valeria parte 1
Ben ritrovate e ritrovati in
questa prima parte della
seconda modella, Valeria
che ho immortalato
durante lo shootout allo
atelier Forte in Milano
Lambrate
Qui il primo dei due ambienti
che abbiamo
fotograficamente esplorato
è una specie di garage con
auto d’epoca o almeno,
quel che ne resta.
Con una sola luce
continua è con questa
rovina d’auto di
epoca è quanto
abbiamo avuto a
disposizione per
immortalare la
grazia di Valeria.
E noi, cioè il sottoscritto
e l’altro fotografo che
con me ha condiviso
questi esercizi di
ritratto creativo ci
abbiamo dato dentro,
con un’idea di luogo
dove scattare e
conseguente
illuminazione a testa.
La mia idea di ritratto
creativo la vedrete la
prossima settimana, ma
per il momento questo
è quanto sono riuscito
a creare col primo
spunto.
Con speranza che
possa avervi
interessato quanto
qui mostrato vi
rinvio alla
prossima puntata di
questo viaggio
nella bellezza per la
seconda parte di
questo micro-shoot
con Valeria.
Statemi benone e
a presto!
Per Aspera ad Astra!
BELLEZZE ALL'ATELIER FORTE 1, DANIELA PARTE 2
Per questa parte di
esercitazione
fotografica ci
troviamo allo
interno di una
delle stanze dello
Atelier e lì ho
sfruttato la
abbondanteLuce
Naturale che le
finestre facevano
entrare dentro
L’effetto ottenuto mi
piace, personalmente
parlando. molto.
Spero che sia anche
per voi lo stesso.
Siamo quindi giunti
a concludere
questa prima parte
dello shootout di
settembre scroso
con questo ultimo
ritratto di Daniela.
Alla prossima settimana
quando comincerò a
presentarvi Valeria.
Statemi benone e
a presto!
Per Aspera ad Astra!
Le stagioni dell'anima 2 - Primavera, parte 6
E rieccoci qui,
carissime e carissimi!
Da quanto tempo, eh?
Riprendiamo quindi
il racconto iniziato
tempo fa dell’evo
primaverile della
mia anima
psicologica.
L’incontro oggi in
oggetto è uno di
quei testi che ti
cambiano la vita:
mi fu prestata una
copia de Il Signore
degli Anelli di
J.R.R. Tolkien da una
mia compagnia di
scuola poco prima
degli esami di
maturità nel 1993.
Un tomo che finii
durante un trekking
lungo lo anello più
alto della Guardia
Forestale su l’Etna.
Tre settimane dopo
aver iniziato a
leggerlo.
Tempistiche record
per un lento
lettore quale sono
sempre stato.
Quella però non fu
che la prima di una
altra decina di
riletture.
Ogni anno, nella decina
che seguirono l’estate
del mio diploma e
sempre verso l’inizio
dell’autunno mi
ritornavano in mente
le parole della poesia
che inizia il libro:
Tre anelli ai Re degli Elfi, sotto il cielo che risplende,
Sette ai Principi dei Nani nelle lor rocche di pietra,
Nove agli Uomini Mortali che la triste morte attende,
Un Anello per domarli, Un Anello per trovarli,
Un Anello per ghermirli e nel buio incatenarli,
Nella terra di Mordor, dove l’Ombra cupa scende