Stagioni dell'anima I - Inverno, parte III
Ben ritrovate e
ritrovati in questo terzo episodio
in cui condivido il mio
progetto del modelshoot
narrativo-concettuale
realizzato alla Bottega Immagine
e in collaborazione con la
modella Maria Cristina Bona.
Oramai assiderata, l’anima
qui ritratta, a lungo soppesa
il perché e il per come ella
è arrivata in questo spazio,
in questo tempo glaciale.
Non c’è altro tempo, non
c’è altro ricordo che le
interessi. Tutta la sua
febbrile attenzione è
rivolta a capire quanto
le è piovuto addosso
senza un reale
preavviso.
E questo che un tempo si
chiamava rovello perdura
in siderali attese. Nel
frattempo qualcosa in lei
si spegne, si eclissa, muore.
una lunghissima fase è,
penosa, ma necessaria,
perché qualcosa bisogna
lasciarlo andare via,
prima di potersi
incamminare oltre.
Qualcosa, anche, deve
scattare: una decisione
va presa e sarà, questo,
il tema della prossima
condivisione.
Al prima possibile, allora!
Per Aspera ad Astra!
Stagioni dell'anima I - Inverno, parte II
Benvenute e benvenuti
in questo secondo episodio della
storia che provo a narrare, con
i ritratti fatti all’ottima
Maria Cristina Bona, in quel
della Bottega Immagine in
Milano.
Dopo aver trattato il primo
ingresso nella stagione
invernale, la nostra anima
ora deve rendersi conto
del perché è lì.
L’istinto iniziale, vedete, è
sempre quello di negare
quanto di improvviso e
traumatico di può
accadere.
Prima o poi, però, la
realizzazione colpisce,
permea, emerge alla
attenzione della mente.
E a quel punto,
semplicemente, qualcosa
dentro di noi, muore.
Non è certo questa la fine
del racconto. Oh no! Ne è
solo una tappa e la prossima
(se riuscirò a sviluppare gli
scatti in tempo) dovrebbe
arrivare lunedì prossimo,
altrimenti accadrà in
quello successivo.
Chiedo scusa per questa
incertezza, ma dalla
scorsa settimana ho
iniziato a lavorare in
un nuovo magazzino,
non lontano da casa
(per fortuna) con turni
di 8,30 ore e questo
impatta sul tempo che
posso dedicare alla mia
Fotografia.
Domenica prossima,
oltretutto, ho un nuovo
modelshoot a pellicola in
programma da fare.
Il tempo a mia disposizione
è semplicemente quello
che è.
Alla prossima, quindi,
e statemi bene!
Per Aspera ad Astra!
Stagioni dell'anima I - Inverno, parte 1
Ben ritrovate e ritrovati
in questa che è la prima
condivisione di uno di
quattro progetti narrativi
fotografici in cui mi sono
esercitato a realizzare.
Ciò, oltre che per esercitarmi a
raccontare per immagini, anche
per raccogliere nuovi ritratti
con modelle di agenzia con cui
integrare e completare il mio
Portfoio da Ritrattista Fashion,
Beauty e Glamour.
Benvenuti quindi in
Le Stagioni dell’Anima - Inverno.
Questa prima fase dell’attuale
progetto è stato realizzato
nello studio e con gli strobi
della Bottega Immagine di
Milano.
Non ho intenzione di descrivere
il significato di questa serie di
immagini. sarebbe come spiegare
una barzelletta.
E tenete conto, anche, che
questa condivisione odierna
non è altro che l’inizio della
prima parte di una prima
sezione di racconti
fotografici che ho intenzione
di offrirvi nei mesi a venire.
Il quadro completo, quindi, lo
vedrete dipanarsi davanti ai
vostri occhi, di settimana in
settimana.
Posso però offrire delle chiavi
di lettura che, magari, possono
evitare fraintendimenti.
Iniziamo quindi con darvi
uno primo spunto per il
concetto di “anima” che un
agnostico anticlericale
come me, utilizza nella
presente narrazione.
Il secondo, e ultimo spunto,
per la migliore comprensione
della prima parte di racconto
è un testo di una canzone del
gruppo prog rock britannico
Yes, uscito nel 1980 nell’LP
intitolato Drama e la canzone
in questione si chiama “Run
Through the Light”.
Il testo è in inglese, ma per
chi non capisse la lingua
ci sono servizi di traduzione
che basta cercare sul web.
Questo è quanto per oggi,
ci vedremo la prossima
settimana con una nuova
sezione di racconto.
A presto!
Per Aspera ad Astra!
Il mio 2022 in Fotografia, highlights
Benvenute e benvenuti,
carissimi e carissime lettrori,
nel resoconto sull’anno che si
sta chiudendo e quanto ho
potuto realizzare in questo
periodo.
Si sta chiudendo, quindi, un anno
con alti e bassi, ma nel complesso
è stato storico e di importanti
traguardi di cui è innegabile
che possa dirmi soddisfatto.
Non mi riferisco tanto al
best nine che mi è uscito su
Instagram. Di cui mi è rimasto
assai poco interesse.
Il più importante dei risultati
sin qui raggiunti non può non
che essere il positivo riscontro
che ho ottenuto su parte della
prima bozza di Porrfolio che ho
presentato la scorsa estate ed
è quel mattone iniziale di
passpartout che mi potrà aprire
porte per lavori fotografici
retribuiti in un futuro, si spera,
non troppo distante.
Certo, a oggi, devo ancora
terminare il primo moodboard
del primo nuovo modelshoot che
realizzerò per completare il
Portfolio, ma un’altra delle
buone notizie che posso citare ora
è il mio ritorno alla Fotografia
Analogica (argentica, a pellicola
o come preferite chiamarla).
Nonostante i miei iniziali
timori, sono riuscito a
ottenere dei buoni risultati
tecnici in queste prime prove.
Ora, certo, la Pentax Spotmatic
è danneggiata e, fra mille
impegni e problemi, non sono mai
riuscito a trovare il tempo per
portarla in uno dei diversi centri
di riparazione esistenti su Milano,
perciò i progetti analogici sono
stato costretto ad accantonarli.
Sto lavorando, come dicevo
prima, al primo moodboard per
riprendere la produzione di
immagini digitali, potrete perciò
attendervi nuove immagini su
questo sito verso la seconda
metà di gennaio.
Ultimo risultato da annoverare
in questo 2022, è stato il mio
primo corso di Art Nude
Photography, con Davide K
Carboni, dove ho dovuto
apprendere un modo diverso
di approcciare e inquadrare
la figura, parziale o intera che
sia.
A presto, quindi, per mostrarvi
di nuovo delle Belle!
Per Aspera ad Astra!
I ritratti del Portfolio in BN, parte I
Ben ritrovate e ritrovati,
come promesso ieri, arrivo oggi a
presentarvi la prima parte di quei
ritratti del mio Portfolio che sono
stati apprezzati da entrambi i miei
Lettori Professionali.
Questa seroe do ritratti che vi propongo oggi
comprende le prime immagini in Bianco e Nero
che hanno passato il vaglio dei due Lettori
Professionali che hanno visionato il mio
lavoro. Questi di oggi sono anche i ritratti
che sono stati giudicati i migliori e senza
difetti, tranne forse - e per gusto
personale di Nicola Casini - l’essere stati
scattati in orizzontale.
Fra l’altro, secondo Barbare Silbe,
che ha visto questi miei scatti lo
scorso primo agosto, la mia
produzione in Bianco e Nero è
migliore di quella a colori.
Voi cosa ne pensate?
Concordate?
“Voglio dire” mi spiegò “Io potrei pagare
per avere un ritratto di me fatto così”. e
si riferiva al qui sopra ritratto di Chiara.
Sicuramente un apprezzamento che mi
ha fatto piacere.
Ricordo, e come non potrei? Quando
realizzai lo scatto qui sopra a Sabrina:
le avevo chiesto di camminare verso
di me, partendo da una certa distanza,
sciogliendo i capelli alla fine.
Credo di avercelo ancora con me, da
qualche parte, il battito di cuore perso
quando lei ha cominciato a camminare
come in una sfilata per me. Ah!
E gli esperimenti con il mio
studio con telo nero portatile?
Considerando, appunto, che
esperimenti erano e ben due
dei ritratti da questo modelshoot
sono entrati in Portfolio, è una
altra, grossa, soddisfazione!
Questa qui sopra, poi, è una sovrapposizione di
soddisfazioni: all’ultimo modelshoot svolto,
entra nel mio Portfolio un ritratto dell’ottima
Sofia con il premio vinto da un fotografo
youtuber USA per il primo scatto a colori che
ho nella stessa raccolta.
Questi ritratti devono il loro pregio, comunque,
anche al lavoro e alla passione che ognuna
delle modelle che hanno posato per me.
Grazie ragazze!
Questo è quanto per ora, alla prossima settimana
verrà la seconda parte con le foto che richiedono
un po’ correzioni, e poi questo sito sarà pienamente
rinnovato e pronto a farsi conoscere ovunque
nell’orbe terracqueo!
Spero che il presente vi abbia fatto piacere e
ci andiamo leggendo a presto!
Per Aspera ad Astra!
I primi ritratti del mio Portfolio approvati dalle Letture
Ben tornate e tornati
su queste pagine per la presentazione
dei ritratti dal mio Portfolio che sono
stati approvate dai miei Lettori
professionali
In questi giorni, molto pieni, sto
lavorando al rinnovamento -
strutturale e grafico - di questo
sito, oltre a diverse altre cose
su cui vi aggiornerò in un altro
articolo in settimana e scusate
se questo avvio di stagione
fotografica cade con il sito
ancora in rifacimento.
Comprendetemi, però: prima di
poter creare nuove gallerie
Portfolio dovevo tornare sui
ritratti del Portfolio e correggere
quelli che ne avevano bisogno,
applicandovi i suggerimenti che
mi sono stati forniti in fase di
Lettura professionale.
Tolte, quindi, le immagini che sono
state irrimediabilmente bocciate,
rimangono cinque ritratti per la parte
a colori nella successione degli
stessi che è quella per un Portfolio
da presentare in Agenzia di moda.
So quindi che la scelta di
quale ritratto viene prima o
dopo che ho fatto può non
piacere proprio a tutti,
soprattutto a chi ritiene che
un Portfolio debba comunque
presentare una sua coerenza
narrativa interna.
Non era quanto sapevo io, e
quel che sapevo e ho messo
insieme è la realizzazione di
una serie di ritratti che
rappresentassero le mie
capacità di gestione di vari
soggetti, situazioni di Luce,
outfit, composizione, ecc. e
mi si richiedeva varietà più
che altro.
Nei prossimi giorni, ora che
ho pubblicato il presente post,
passerò questi ritratti nella
loro sede naturale: la gallery
del Portfolio a colori.
Un passo oltre al
completamento della nuova
versione di questo sito e un
passo avanti verso la mia
carriera professionale.
Sperando di avervi fatto
cosa gradita, vi rimando
al prossimo aggiornamento
sullo stato degli svariati
lavori che mi vedono
impegnato in questa fine
estate.
A presto!
Per Aspera ad Astra!
La strada che mi attende di qui in avanti
Benvenute e benvenuti
a questo importante appuntamento in
cui riassumo le valutazioni ricevute
durante le due Letture Professionali
della mia prima bozza di Portfolio, da
cui ne ricavo le prospettive sulla mia
attività fotografica che mi sto
preparando a riprendere
Riassunto breve delle valutazioni
Per chi si fosse perso quanto mi
è stato detto durante le Letture e
non abbia tanta voglia di andarsi a
rileggere due articoli, ripeterò qui,
in breve, il risultato complessivo
che ho ottenuto: la tecnica è
imperfetta ma c’è, gran parte delle
22 immagini che ho presentato
possono andare bene per un buon
Portfolio, diverse però devono avere
qualche sistemazione. Alcune, 3 o 4,
sono irrecuperabili o proprio
inaccettabili, ciò mi lascia con 17 o
18 scatti utili da cui ripartire.
Nel complesso il lavoro svolto
negli anni passati è risultato
abbastanza buono da ricevere
(in entrambe le occasioni) il
consiglio di continuare, gettarsi a
capofitto, nel continuare la strada
cominciata nel giugno 2018.
La via più immediata e chiara che
ho davanti ora è quella di riprendere
a scattare per rimpinguare il mio
Portfolio con modelle da agenzia,
e per quel fine solo modelle da
quelle fonti considerare, per poi
tentare la collaborazione con un
paio di agenzie di moda che mi
sono state consigliate e ciò
operando gratis et amore deorum
per un numero di mesi indefinibile
(12, 24 o chissà forse di più)
Impegnarmi così in scatti da
catalogo e altri per lookbook, in
attesa di avere affidato un cliente
per qualche editorial o campagna vera
e propria. Solo a quel punto potrei
cominciare a vedere dei soldi.
Il lavoro di sistemazione dei ritratti
del Portfolio che mi è stato
consigliato di correggere, non
dovrebbe impegnarmi più di una
settimana o due, ma nel complesso
tutto quanto sopra descritto credo
che mi vedrà impegnato a
fotografare gratis sino al 2025,
almeno.
I miei piani per l’immediato futuro
Allora, il mio piano è il seguente:
non posso fare altro che seguire
quanto suggeritomi e realizzare
fashion modelshoot con solo
modelle di agenzia, sino a
quando potrò considerare pronto
il Portfolio per presentarlo alle
Agenzie.
A ciò, però, affiancherò un’altra
attività di modelshoot: questa
seconda più libera di sperimentare,
con qualsiasi modella stuzzichi il
mio gusto estetico, anche se fuori di
quello canonico di Agenzia. Attività,
inoltre, concentrata a raccontare
storie fotografiche con cui voglio
esprimere la mia visione sulla
Bellezza, le Relazioni, la Sensualità e
continuerò, inoltre, lo studio della
Fotografia Glamour, di Intimo/Moda
mare e Art Nude.
Questo percorso lo svolgerò con
macchine fotografiche a pellicola,
la prima delle quali la sto aspettando per
mercoledì: una Pentax Spotomatic SP,
ordinata su ebay dall’Inghilterra, a cui
- nel tempo – affiancherò anche corpi
Macchina e obiettivi di Medio Formato
6x7 e, forse anche di Largo Formato, con
una 4x5.
Ho scoperto di recente, oltretutto, la
esistenza di un social in stile Instagram
dedicato alle fotografie realizzate a
pellicola, tale Grainery, conto di
farmi un account lì non appena comincerò
ad avere risultati degni con la mia
attrezzatura analogica.
Riuscendo a seguire entrambi questi
percorsi, spero di trovare qualche
possibilità di guadagno, magari
prima del previsto, magari altrove,
fuori da questa piaga sadomasochistica
che è l’Italia.
I prossimi, pratici, passi da cui cominciare.
Una volta ultimati, quindi, gli sviluppi
degli scatti di Art Nude eseguiti al
workshop con Davide K Carboni e
Francesca Matisse e pubblicato il
relativo post su questo blog - cosa
che dovrebbe accadere lunedì 22 - mi
dedicherò a diverse operazioni
preliminari che mi serviranno per
cominciare i nuovi percorsi fotografici.
Si tratta di fare il back up di sicurezza a
il computer da cui sto scrivendo, cosa che
a lungo ho ritardato, poi devo riprendere
in mano questo sito e modificarlo in modo
da presentare il Portfolio e poco altro.
Il blog ovviamente resterà, anche perché ho
molto da dire e non solo in merito ai vari,
nuovi modelshoot che realizzerò, ma anche
sul panorama della Fotografia in generale,
in quelle di Ritratto, nelle sue varie
sottocategorie e del Ritratto di Bellezza
nello specifico.
Ho già cominciato a riprendere i contatti
con un paio di modelle con cui
ricominciare a lavorare sia alla parte
Fashion che a quella analogica-
sperimentale, attività che intensificherò
una volta iniziato settembre.
Dovrò anche allestire un banco di
scansione con dslr dei negativi,
qualcosa che non sia fisso (non ho
spazio sufficiente in camera) ma
che possa facilmente allestire per
digitalizzare i negativi con la mia K1.
Infine, ma non per ultimo, devo
finire l’upgradare del mio pc, dato
che ora i prezzi dell’hardware pc sono
(più o meno) tornati a prezzi accessibili
e ho già un set di 16gb di assolutamente
necessaria RAM aggiuntiva, e una nuova
scheda grafica con cui sostituire la gtx
1650 che mi ha servito come ha potuto sino
a ora.
Mi manca ancora il processore, che penso di
prendere il mese prossimo.
A questo corredo sarebbe utile aggiungere
anche un secondo schermo, magari un 27”
2k, ma questo attenderà e arriverà verso
fine anno.
Molto prima, fra fine del presente mese
Mi butto giù a scattare, scattare, scattare.
Sarà ancora una volta un lungo viaggio,
pieno di Bellezza, di nuove persone
conosciute e che porterà a nuove
opportunità, spero anche e non troppo
in là, pure di guadagno.
Per Aspera ad Astra!
Chiudendo il cerchio, parte I
Benvenute e benvenuti,
a questo primo appuntamento con gli scatti
realizzati a Milano nella location di Giorgia Rossi
e in cui a posare ho avuto l’occasione di
collaborare con miss Mia Carvene.
Ah, da quanto tempo è che ho cominciato
a organizzare in autonomia sessioni di Ritratto
con modelle? Se cerco nel mio archivio devo
tornare indietro sino ai primi giorni di giugno
2018. Ne è passato di tempo!
Perché vi sto facendo questo discorso?
Perché ci siamo: questo progetto che sto
cominciando a proporvi oggi è l’ultimo
destinato alla raccolta dei ritratti da cui
selezionerò quei 20/25 che comporranno
il mio primo Portfolio di Ritratto.
Non che abbia finito, per il momento, di
fotografare modelle. Ne ho altri due, infatti,
da mostrarvi. Ne avremo ancora sino a fine
anno - almeno!
Per l’occasione, quindi, mi sono portato
dietro un po’ di tutto: dagli obiettivi allo
studio portatile con telo nero che più di
recente ho cominciato a sperimentare;
ma anche il tipo di Ritratto che abbiamo
eseguito insieme, come potrete vedere
nelle prossime settimane, sarà più ampio
di quanto recentemente mostrato.
In questa prima fase, comunque,
vedrete lo stesso tipo di set e di Luce che
ho utilizzato questa estate. Luce Naturale
in interni, con sfondo nero e nessun flash
o altra fonte di Luce.
Questo è il campo di ricerca fotografica
che mi sono scelto e in cui miro ad
approfondire sempre di più, per quanto
avendo come compito quello di realizzare
un Porfolio da proporre alle varie agenzie,
mi sono concesso anche un po’ di spasso
in studio con luci artificiali.
Varietà e completezza si richiede in un
Portfolio e questo ho provato a fare.
Ne vedrete, quindi, ancora a lungo,
delle belle! Statemi bene e
a presto!
Per Aspera ad Astra!
Godendosi la ritrovata libertà, parte III
Ben tornate e tornati a questo terzo e
ultimo appuntamento con i nuovi scatti realizzati durante
il modelshoot di giugno realizzato al CityLife di Milano con
la brava e graziosa model Jessica Bianco.
In questa fase ci siamo aggirati fra i nuovi grattacieli di questo
che è uno dei quartieri più nuovi e futuristici della Milano post
Expò. Fra le nuove architetture di questa zona, gli spunti da
sfruttare per un fashion modelshoot, certo non sono mancati.
Bastava girare lo sguardo di pochi metri, perché il mio
occhio fotografico notasse nuove geometrie, linee di
fuga, trame, colori e condizioni di Luce ispitanti.
Ma, dopotutto, lavorando con Jessica era facile
indicarle dove mettersi e cosa fare, avere a disposizione
una modella con esperienza è sicuramente facilita il
lavoro del fotografo!
La Luce, dopotutto, andava migliorando - sia pure di poco -
e permetteva di andare più allo scoperto e sotto il sole
diretto del sole.
Non so quanto e se è chiaro anche a voi che leggete
queste parole su questo blog, quanto per me - per
quella che è la mia situazione economica personale,
almeno - questi momenti sono tutto ciò
che riesco a godermi e a considerare in qualche modo,
una vacanza. Creativa, stimolante, ma sempre vacanza.
Sono sicurissimo che da questo modelshoot usciranno,
almeno, un paio di scatti da inserire nel mio Portfolio in
elaborazione.
Ma dopotutto questo non è che il secondo di vari
altri modelshoot che ho realizzato oppure ho in
programma di realizzare. Almeno sino a settembre.
Lunedì prossimo attendetevi le interessanti highlights
dal presente modelshoot, la cui esposizione è ora
ultimata, ma dopo arriverà altro.
Non ci saranno interruzione agostano, quest’anno,
statene certi, ne vedrete ancora delle belle!
A presto!
Per Aspera ad Astra!
Godendosi la ritrovata libertà, parte II
Ben ritrovate e ritrovati a un nuovo appuntamento
con il modelshooting che ho realizzato poco tempo fa al CityLife di
Milano con la model Jessica Bianco.
Come già affermato nel precedente post, durante tutto lo shooting ci
siamo mossi dalle zone più esterne e coperte, di quel nuovo quartiere
milanese verso la zona centrale - quella dei palazzi moderni
con le loro architetture contemporanee - e verso zone più scoperte.
Questo mentre trovavo spunti ovunque mi giravo. In effetti,
questa parete che ha fatto da sfondo alla nostra incantevole
Jessica, è situata davanti ai cespugli fioriti con cui si è
concluso il precedente episodio. Praticamente a pochi metri
di distanza.
Naturalmente, una volta trovata una location interessante la
si lavorava appieno, provando sia vari punti di ripresa che
distanze e tagli di inquadratura, angolazioni diverse.
Devo, fra l’altro, ringraziare la modella - oltre che per l’impegno e
le pose che ha assunto - anche per aver avuto l’idea di usare
quegli occhiali da sole che potete vedere nei vari scatti. Un’idea
davvero efficace!
L’interpretazione, voglio dire, non è stata niente male anche
quella. Si può sicuramente parlare, se mi avete seguito sin
qui dalla volta precedente, di una giornata particolarmente
ispirata, sia per il fotografo che per la modella.
Cosa che può sicuramente capitare e sarà di certo
esperienza non solo mia, l’avere delle giornate più
entusiasmanti di lavoro creativo ma - ecco - dopo
i tanti e tanti mesi rimasto fermo a causa della
pandemia e della necessità di raccogliere i pezzi del
mio novo computer da fotoritocco, vivere una simile
esperienza è stato inebriante quanto incoraggiante.
Un lavoro di cui, senza false modestie, credo proprio
che possiamo andare fieri.
E di cui, spero, traerete piacere pure voi.
Questo è quanto, per ora, ci rivediamo lunedì prossimo,
con una terza dose di queste immagini di libera Bellezza!
A presto!
Per Aspera ad Astra!
Con Jessica in piazza Gae Aulenti, parte II
Bentornate e bentornate a questo lunedì di condivisione fotografica.
Oggi continuiamo l’esplorazione degli spunti fotografici presenti nella famosa piazza Gae Aulenti di Milano e che ho saputo individuare e abbiamo sfruttato insieme con la brava model Jessica Bianco.
Avevamo lasciato presto lo spazio aperto della piazza, per rifugiarci all’ombra, vicino a quelle vetrine che avevamo già iniziato a sfruttare durante la scorsa parte del presente set.
Quella vetrina, però, aveva dietro degli schermi che mandavano, alternativamente, delle immagini da dei grossi schermi, questo ci ha offerto degli spunti in più. Qualcosa che grazie alla Fotografia era possibile estrarre dal suo contesto proprio e inserirlo in quello dello shooting.
Si tratta del bello di questa zona della città meneghina così sfruttata e così apprezzata per realizzarvi modelshoot., e chi ero io per non approfittarne?
Comunque, era oramai tempo di muoverci oltre da quel andito a provare nuove zone della piazza e scenari circonvicini. Questo, però, sarà una storia che cominceremo a raccontare la prossima settimana.
Spero che quanto sin qui presentato sia stato di vostro gradimento.
Vi saluto e vi rimando alla prossima condivisione!
Per Aspera ad Astra!
Sulle modelle 2 (Panoramiche #9b)
Introduzione
Abbiamo accennato, nella precedente puntata, come le modelle siano fondamentali per costruirsi un Portfolio degno di questo nome, che va bene anche cominciare mirando a soggetti meno impegnativi (economicamente in primis) come parenti e amici, ma che lo studio, la pratica sono essenziali e portano inevitabilmente a cercare soggetti capaci di dare un contributo all’immagine finale.
Abbiamo anche già affermato che, se pure la fonte principale da cui attingere sono le costose agenzie di modelle, esistono altre soluzioni: social e siti specializzati nell’incontro fra domanda e offerta fra fotografi, modelle e altre figure del settore immagine.
Detto ciò, però, resta una domanda a cui dare risposta, quella che impegnerà tutto il presente articolo.
Come si contatta una modella?
Per cominciare occorre avere già fatto almeno qualche ritratto da esibire al momento di presentarsi. Potrebbero anche non essere foto “da Portfolio”, ma provenire da modelsharing, workshop veloci, scatti fatti in casa a parenti e amici, come anche da corsi di Fotografia generalista e meglio ancora ritrattistica. Il tutto serve perché la modella possa valutare a che livello si è.
Quindi, scattare in modelsharing non servirà magari a farsi il Portfolio, ma può essere un inizio di pratica e se si ricavano scatti interessanti da queste occasioni, per lo meno possono servire per intendersi al momento di presentarsi a una modella.
Come già detto, esistono modelle di livello e di esperienza diversa. Alcune sono alle prime armi (non totalmente agli esordi, ma con un’esperienza limitata) e possono accettare di scattare in collaborazione sotto la formula del TF. Altre, magari, che hanno già più esperienza e competenza, possono comunque accettare di scattare in low budget [1].
Quando ci si presenta a una modella, perché per esempio si è visto su un gruppo Facebook un annuncio di disponibilità a posare, si contatta la modella in messaggio privato, presentandosi educatamente e fornendo il link alla pagina web ove si espongono i ritratti che si sono fatti e chiedendole se è disposta a scattare insieme in TF o in low-budget.
Bisogna presentare almeno un quattro/cinque foto di ritratto e ciò perché – cominciamo a farci l’abitudine – un fotografo, di qualsiasi livello, afferma completamente il suo “io sono” esponendo il proprio Portfolio. Nome/Cognome e basta non va bene e non serve se si sta contattando privatamente una persona per chiederle di posare, le si sta solo facendo perdere tempo. Il Portfolio (per quanto incompleto, iniziale) è la chiave. Il Portfolio è molte altre cose, ma ne parleremo un’altra volta. Vi basti sapere che se volete fare sul serio in questo settore, dovete farvene uno.
Bisogna imparare ad aspettare prima di entusiasmarsi troppo
Questo è un errore che si tende a fare per inesperienza e che ovviamente ho fatto personalmente in più occasioni e vorrei risparmiarvelo. Se, al primo contatto infatti, una modella si dichiara disponibile a scattare, ciò non vuol dire ancora che si arriverà per forza di cose a concretizzare con lei il progetto.
Accordata una disponibilità generale, restano ancora da determinare altri elementi – tutti fondamentali per la buona riuscita di uno shooting: stabilire l’idea dello scatto (quale genere di ritratti si intende fare, in quale location, con quale tipo di luce), l’outfit ed eventuali accessori che la modella indosserà, ma soprattutto il perché li deve indossare (cioè: quale emozione si vuole trasmettere con gli abiti e le pose, vale a dire il così detto Look&Feel), tipo di ambiente in cui si scatterà, infine data e orario dello shooting.
Quando si arriva a scambiarsi i numeri di smartphone per continuare a tenersi in contatto via Whatsapp, in vista dell’incontro nella location concordata allora è fatta.
Forse.
Possono ancora arrivare le cavallette in verità, e poi può capitare anche una terribile inondazione e magari la lavanderia potrebbe tardare a pulire il tight.
Ovviamente scherzo, ma i contrattempi che possono ritardare o rovinare del tutto l’organizzazione di uno shooting sono sempre dietro l’angolo. Va bene e bisogna accettarlo.
Se può essere di consolazione, gli appuntamenti non vanno a vuoto solo ai praticanti che ancora devono ultimare il loro primo Portfolio, capita anche ai professionisti con una crew ingaggiata e uno studio già prenotato e progetti importanti (e ben remunerati) da realizzare. Un professoinista provvede al rimpiazzo veloce e non si scompone.
Inoltre, a volte è necessario fornire alla modella un documento chiamato Moodboard, che non è altro che il canovaccio del progetto e ne stabilisce l’idea generale, il tipo di abiti ed eventuali accessori, quali luci e quali inquadrature si pensa di effettuare e altro. Un tipo di documento che si usa normalmente nel mondo della Moda e che ho imparato a stilare nel corso di Fotografia di Moda e consiglio a chiunque voglia seguire il mio medesimo percorso di fare altrettanto.
Nella contrattazione per uno shooting, però, la mia personale esperienza non consiglia di partire a consegnare subito un moodboard a una modella che non si conosce. Potrebbe essere troppo. Qualche modella preferirà accordarsi con un’idea molto vaga e generale di shooting e se si vede piombare addosso un piano per un progetto già molto definito come quando si presente un Moodboard, si può anche intimorire e sparire. Va bene e bisogna accettarlo.
Altre, invece, possono proprio chiederlo. Anche perché, ovviamente, anche se la modella è disposta a una collaborazione TF, non è che sia disposta a perdere il proprio tempo. I livelli di verifica, vedete, possono non finire mai, la capacità di buttare giù un buon Moodboard può essere una di queste prove supplementari.
Vi confesserò a tal proposito, l’anno scorso sono andato dietro a una modella per tre mesi – se non quattro. Le ho proposto idee semplici da realizzare in un parco milanese, poi un moodboard completo per un progetto da realizzare in studio, ho provato sempre a venirle incontro. Alla fine, quando oramai ci avevo rinunciato, lei si è fatta viva e mi ha concesso un’ora per una sessione alquanto improvvisata ai navigli. Perché? Perché non era sicura che il tempo che mi avrebbe concesso sarebbe stato ben speso, che le avrei consegnato poi delle immagini abbastanza buone. Anche questo, accade, va bene e bisogna accettarlo.
Vi sono, inoltre, modelle abituate a scattare in studio con gli strobi [2], che hanno difficoltà ad apprezzare l’idea di andare in un parco al tramonto scattando unicamente con Luce Naturale. Posso tranquillamente dire che, così come ci sono fotografi che amano scattare principalmente in Luce Naturale (come il sottoscritto), altri concepiscono solo i look ottenuti con l’uso di luci artificiali, lo stesso vale per le modelle.
Vedete, una modella – anche se alle prime armi – potrebbe legittimamente ritenere che scattare in studio, con flash sia “professionale”, mentre gli scatti realizzati per strade, piazze e parchi, senza flash, le potrebbero sembrare troppo “poveri” e quindi una perdita di tempo. Ancora una volta, va bene e bisogna accettarlo.
Le condizioni atmosferiche, poi, sono un altro elemento che può inficiare un’organizzazione che sembrava procedere su binari ben solidi. Dopotutto, una modella abituata a posare in Luce Naturale in città o in un parco, se piove non è detto (anzi, dalla mia esperienza direi che è raro) si adatti a scattare in studio. Sino a ora, io personalmente, non ho mai trovato una ragazza disposta a scattare con la pioggia, nemmeno se le ho proposto di posare lei in una macchina, o dietro la vetrina di un negozio, e a scattare fuori, sotto la pioggia, sarei dovuto rimanerci io.
Con la pioggia, che vogliamo farci, il trucco si rovina, i capelli possono patire, umore e motivazioni soffrono. Un’alternativa, in casi simili, potrebbe essere scattare in appartamento, sfruttando la luce che filtra dalle finestre. Anche qui, bisogna vedere se la modella è disponibile. Potrebbe non esserlo. Nel probabile caso, va bene e bisogna accettarlo.
Vedete, quindi: arrivare a concretizzare un progetto non è cosa banale. Sia prima, che durante la fase di scatto (che toccheremo in un’altra parte del presente articolo), chiedere alla modella cosa si sente di fare, se si sente a suo agio a posare come le si chiede di fare, è un atto dovuto.
Qui sta il punto: il ritratto, in nuce, è la risultante del rapporto fra Fotografo e Modella.
Non per niente, è risaputo, la Ritrattistica è uno dei generi più complessi della Fotografia, se non il più difficile in assoluto, ma dopotutto: più alta è la difficoltà, più alta la soddisfazione a riuscire.
Fare un annuncio di ricerca per modella in TF
Dati tutti i contrattempi sopra citati, i quali causano il ritardo nella costruzione di un Portfolio nonché una certa quantità di frustrazione, prima o poi ci si mette a cercare annunci sui social, ma se anche da quelli niente di buono esce fuori non si può fare altro che produrre un annuncio e presentarlo in siti specializzati.
Non è che sia così difficile farne uno, ma nel caso vi sia bisogno di un’ispirazione semplicemente si deve indicare il tipo di ritratto che si intende fare (street, in ambiente naturale, fashion, beauty, etc.), la zona dove si intende farlo, magari ci si presenta anche col solito metodo: nome, cognome più link al portfolio, o altrimenti sui gruppi Facebook si posta qualche foto dai lavori precedenti, infine si dice in quale modalità si vuole scattare, TF, low-budget, o la cifra (se si vuole) che si è disposti a pagare.
Credo di aver scritto abbastanza per questa seconda parte.
La prossima settimana affronteremo il momento della realizzazione dello shooting, delle condizioni di scatto diverse e cosa comportano, della liberatoria fotografica e della differenza, anche in fase di post produzione, fra collaborazioni e scatti per cui si è pagato.
Nel frattempo – penso e spero – ricomincerò a fotografare con modelle – se, ovviamente, tutte le costellazioni e i pianeti si allineano e mi conferiranno l’opportunità di provare le mie capacità e di fornirvi sempre della Belle nuove da ammirare.
Ad Majora!.
I primi ritratti da indipendente (sul Portfolio #2)
Comincio qui a trattare la mia esperienza nel scattare con modelle in shooting organizzate da me e in regime di TF-CD (vecchia definizione che significa: Tempo per Foto su CD, è il supporto a essere oramai desueto). Rapporto con modelle, contrattempi logistico-climatici, scattare con obiettivi vintage e di post-produzione, di questo e delle prime foto fatte in questo modo parlerò in questo post.
In realtà è da febbraio di questo anno che ho provato a cominciare questa pratica - subito dopo aver concluso, cioè, il corso di Ritratto Moda con Nicola Casini - ma, vuoi perché ancora non mi conosceva nessuno, vuoi perché preferisco scattare in Luce Naturale in un parco o comunque all’aperto, quando la scorsa primavera si è rivelata essere assai piovosa, sono riuscito a organizzare il primo set con Alessia Cerioli solo in giugno.
Scattare in un set che si è organizzato in autonomia alza il livello di difficoltà, in quanto sta a te relazionare e concordare con la modella luogo, orario e tipo di outfit (abiti) da far indossare prima dello scatto, organizzare la logistica e una volta in sede non hai nessuno a darti suggerimenti e linee guida, devi sfruttare quello che c’è in loco e sai razionalmente oltre a quel che ti detta il tuo istinto.
In questo modo si faranno anche tanti errori, ma sono preziosissimi errori. Questa è l’occasione per imparare appieno, ma anche per sperimentare - se così si vuoi fare. Personalmente la sperimentazione è alla base della mia pratica fotografica. Non, però, senza criterio, bensì un tentare cosa si può fare con la Luce Naturale. Sono anche un patito dei vecchi obiettivi vintage: uso regolarmente il vecchio Vivitar 24mm f 2,8 MC che mi accompagna dai miei primi scatti in analogico, ma scatto anche regolarmente con un smc Pentax 50mm f 1,4 e un Super Takumar 135mm f 2,5 (bayonet), in situazioni particolari impiego anche un Konica AR 40mm f 1,8 (soft focus) e devo ancora sbizzarrirmi a provare pienamente uno Jupiter 9 85mm f 2. (Dell’uso di queste ottiche manuali del passato, in sé e in rapporto con le nuove sarà argomento che tratterò approfonditamente in futuri post di questo blog).
Esplorare il ritratto in Luce Naturale, vedete, non è cosa banale. Si tratta di una pratica di difficile esecuzione e sulla quale vi sono opinioni difformi nel mondo della Fotografia, anche fra i professionisti. Vi è un popolo intero di fotografi che consigliano di scattare col flash, per evitare che in foto sul soggetto appaiano forti, sgradevoli, ombre. Come vedete nello scatto qui sopra, io ho invece deciso di studiare il problema partendo proprio accogliendo le ombre nei miei ritratti. Gradevole o meno che sia, dovranno faticare a convincermi che sia meglio eliminare le ombre del tutto rendendo lo scatto così, al mio occhio, contraffatto.
Così facendo, la Luce fa anche regali. Come quello sopra rappresentato: la trasparenza nel vestito indossato da Alessia. Un tema che ho seguito lungo le due-tre ore di shooting che abbiamo fatto insieme. Queste sono i due scatti da quell’esperienza che ho deciso di includere nel mio portfolio in costruzione.
E poi arriva quella situazione speciale che mai ti saresti aspettato. Scrivevo più sopra: i miei tentativi di scattare in primavera furono funestati dal mal tempo. Anche quando stavamo pianificando lo shooting con la fotografa e modella Martina Mereu (sopra rappresentata) minacciava pioggia, ma con lei ci siamo aggiornati al giorno stesso, per vedere come sarebbe esattamente andato il clima. Entro in auto e l’avvio quando mi arriva il suo messaggio “Qui comincia a piovere, meglio non salire in montagna (come avevamo pianificato). Che facciamo?” un brivido freddo mi percorre la spina dorsale. Non un’altra volta, sussurro mentre le scrivo: “E se rimanessimo in riva al lago, vicino casa tua? Male che vada sei vicino casa.” e così l’accordo andò. E fu una magica giornata!
Racconterò più a fondo questo shooting così come lo farò con gli altri, a tempo debito, basti dire qui che ritengo questa sessione di ritratto la migliore che mi sia mai capitata di fare e, difatti, ne ho tirato fuori tanti di quegli ritratti che mi sono piaciuti da trovare difficile stabilire quale vada in Portfolio e quale no.
Fu in questa occasione che scoprii con enorme piacere come venivano i ritratti ambientati col mio vecchio Vivitar 24mm f 2,8 MC: l’angolo di visuale equivalente a circa 35mm mi permetteva inquadrature che ho definito in seguito “narrative”. Un tipo di Fotografia che di sicuro vorrò testare di nuovo, magari dopo che mi sarò potuto permettere l’acquisto del 21mm Limited, il “Pittore” fra gli obiettivi Limited di casa Pentax.
Naturalmente, dato il periodo dell’anno, in riva al lago gli spunti venivano forniti anche dagli alberi in fiore. Quindi ho diretto lì l’ottima Martina, e posso dire che avevo già in mente il mood e il tipo di post-produzione che avevo in mente.
Ah sì, perché ovviamente la post-produzione c’è ed è fondamentale. Le fasi della Fotografia (direi, per quasi tutte le sue specializzazioni) sono 1. Pianificazione, 2. Scatto. 3. Sviluppo. 4. Consegna. Un altro argomento che affronterò in futuri post (più di uno probabilmente) è quello che riguarda e il rapporto, utilità e uso dei formati Jpg, contro il RAW, l’altro sarà una panoramica sulle “guerre di religione” che sono scoppiato nel mondo dei foto amatori sull’uso della post produzione.
Vi basti qui sapere, personalmente, uso sempre la suite Adobe per fotografi, e che un giorno - quando potrò permettermelo - prenderò e affronterò l’apprendimento anche di Capture One.
E con questo chiudo questa trattazione dei primi due model shooting che ho organizzato per conto mio e svolti in regime di TF.
Spero, lettore, che quanto mostrato sia stato di tuo gradimento e ti rinvio, alla prossima occasione per parlare di Fotografia, Ritratti, Modelle, Attrezzatura, Postproduzione e quanto altro qui condividerò.
A presto!
Benvenuti
Ciò ha reso solo più difficile orientarsi e anche arrivare a farsi una carriera nel settore. Vecchi sbocchi professionali non forniscono più un reddito, qualcuno di nuovo promette di potersi creare un proprio spazio. I produttori di smartphones minacciano di sostituire le macchine fotografiche, e io sto seguendo un corso di fotografia analogica (quella con i vecchi rullini e sviluppo in camera oscura) con macchine a medio e grande formato.
Come ci si può raccapezzare in tutto questo concerto disarmonico?
Provate a seguirmi e una traccia ve la fornirò.
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