Le stagioni dell'anima 2 - Primavera, parte 6

E rieccoci qui,

carissime e carissimi!

Da quanto tempo, eh?

Riprendiamo quindi

il racconto iniziato

tempo fa dell’evo

primaverile della

mia anima

psicologica.

Sanira in Le Stagioni dell’anima 2- primavera, 26; Ph: Francesco Coppola

Siamo naturalmente

in presenza della

ottima modella

Samira, che

ho immortalato

allo Showroom

Orodi in Limbiate (MB)

con la mia Pentax K1

e il suo Pentax D-Fa*

50mm f 1.4.

Sanira in Le Stagioni dell’anima 2- primavera, 27; Ph: Francesco Coppola

L’incontro oggi in

oggetto è uno di

quei testi che ti

cambiano la vita:

mi fu prestata una

copia de Il Signore

degli Anelli di

J.R.R. Tolkien da una

mia compagnia di

scuola poco prima

degli esami di

maturità nel 1993.

Un tomo che finii

durante un trekking

lungo lo anello più

alto della Guardia

Forestale su l’Etna.

Tre settimane dopo

aver iniziato a

leggerlo.

Sanira in Le Stagioni dell’anima 2- primavera, 28; Ph: Francesco Coppola

Tempistiche record

per un lento

lettore quale sono

sempre stato.

Quella però non fu

che la prima di una

altra decina di

riletture.

Sanira in Le Stagioni dell’anima 2- primavera, 29; Ph: Francesco Coppola

Ogni anno, nella decina

che seguirono l’estate

del mio diploma e

sempre verso l’inizio

dell’autunno mi

ritornavano in mente

le parole della poesia

che inizia il libro:

Tre anelli ai Re degli Elfi, sotto il cielo che risplende,

Sette ai Principi dei Nani nelle lor rocche di pietra,

Nove agli Uomini Mortali che la triste morte attende,

Un Anello per domarli, Un Anello per trovarli,

Un Anello per ghermirli e nel buio incatenarli,

Nella terra di Mordor, dove l’Ombra cupa scende

Sulla spinta di quel

romanzo cominciai

a cercare e leggere

varie opere di

mitologia europea

e non: dal Kalevala

di Elias Lönnrot,

all’Edda, Snorra e

Poetica, per poi

giungere alle Early

Irish Miths and Sagas

e al Gilgamesh e

tante altre opere di

similare genere.

La mia laurea in

Storia che avrei

conseguito lustri

dopo è stata un

lungo processo

che ha avuto

origine da questa

lettura.

Non male come

libro che ti cambia

l’esistenza, eh?

Questo è quanto per

ora, la prossima

settimana

concluderemo questo

progetto, che spero

vi stia intrattenendo.

Statemi Ottimamente e

a presto!

Per Aspera ad Astra!

Le stagioni dell'anima 2 - Primavera, parte 4

Ben riviste e rivisti

eccoci qui alla

quarta parte del

mio progetto

fotografico

realizzato allo

Showroom Orodi

di Limbiate con

la model Samira.

Sanira in Le Stagioni dell’anima 2- primavera, 17; Ph: Francesco Coppola

Siamo oramai a

oltre metà del

modelshoot, e

qui l’anima

felina è

finalmente

libera dalla

sua maschera.

Sanira in Le Stagioni dell’anima 2- primavera, 18; Ph: Francesco Coppola

Realizza e

si gode un

nuovo stato

dell’essere.

Sanira in Le Stagioni dell’anima 2- primavera, 19; Ph: Francesco Coppola

Un nuovo

essere, in

una nuova

fase della

vita.

Sanira in Le Stagioni dell’anima 2- primavera, 20; Ph: Francesco Coppola

E la musica (prog)

fu in assoluto la

mia primissima

passione, i primi

lp che ho

acquistato con i

soldi delle mie

magre paghette.

Sanira in Le Stagioni dell’anima 2- primavera, 21; Ph: Francesco Coppola

Gli amici del tempo

cascoltavano quasi in

esclusiva i Pink Floyd,

un bel giorno, però

andai in negozio a

cercare questo gruppo

di cui avevo sentito

solo Owner of a lonely

heart, trovai un sound

più ricco, più

affascinante negli

LP dell’epoca d’oro

che il sapiente

negoziante mi aveva

consigliato e fui il

primo appassionato

di Yes a Catania, sul

finire degli anni 80.

E per questa settimana

questa è Quanto.

Spero vi sia piaciuto il

viaggio sino a ora e ci

vediamo presto per

altre novità.

Statemi benone!

Per Aspera ad Astra!

Le stagioni dell'anima 2 - Primavera, parte 2

Ben riviste e rivisti in

questa seconda parte

del mio progetto

fotografico narrativo

realizzato allo

showroom orodi in

Limbiate e in

collaborazione con

la model Samira

Sanira in Le Stagioni dell’anima 2- primavera, 6; Ph: Francesco Coppola

Continuiamo, quindi, con

la vita da “gatta” della

nostra protagonista e in

questa fase lei si diverte

giocando come ogni

felino di casa fa.

Sanira in Le Stagioni dell’anima 2- primavera, 7; Ph: Francesco Coppola

Quanti cicli

alba-tramonto passa

uns micia di casa

così? Quanta vita passa

chiusa fra quattro

mura?

Sanira in Le Stagioni dell’anima 2- primavera, 8; Ph: Francesco Coppola

Quanti equilibrismi sopra

il caos, quanto turbinare

di materia oscura prima

che una massa critica

venga raggiunta e una

scintilla possa

scattare.

Sanira in Le Stagioni dell’anima 2- primavera, 9; Ph: Francesco Coppola

Prima ancora, eoni

prima che nasca una

stella danzant?.

Sanira in Le Stagioni dell’anima 2- primavera, 10; Ph: Francesco Coppola

che senso ha tutto

questo vaneggiamento?

Beh, questa è stata solo

la seconda parte di un

modelshoot che non è

ancora arrivato

neanche alla metà del

suo percorso.

Ci sono possibilità,

sebbene non possa

garantire niente,

che tutto sarà più

chiaro alla fine.

Intanto, ci vediamo

lunedì prossimo

per la terza fase

del modelshoot

A presto!

Per Aspera ad Astra!

Stagioni dell'anima I - Inverno, parte II

Benvenute e benvenuti

in questo secondo episodio della

storia che provo a narrare, con

i ritratti fatti all’ottima

Maria Cristina Bona, in quel

della Bottega Immagine in

Milano.

Maria Cristina Bona, Anima in inverno 7; ph: Francesco Coppola

Dopo aver trattato il primo

ingresso nella stagione

invernale, la nostra anima

ora deve rendersi conto

del perché è lì.

Maria Cristina Bona, Anima in inverno 8; ph: Francesco Coppola

L’istinto iniziale, vedete, è

sempre quello di negare

quanto di improvviso e

traumatico di può

accadere.

Maria Cristina Bona, Anima in inverno 9; ph: Francesco Coppola

Prima o poi, però, la

realizzazione colpisce,

permea, emerge alla

attenzione della mente.

Maria Cristina Bona, Anima in inverno 10; ph: Francesco Coppola

E a quel punto,

semplicemente, qualcosa

dentro di noi, muore.

Maria Cristina Bona, Anima in inverno 11; ph: Francesco Coppola

Non è certo questa la fine

del racconto. Oh no! Ne è

solo una tappa e la prossima

(se riuscirò a sviluppare gli

scatti in tempo) dovrebbe

arrivare lunedì prossimo,

altrimenti accadrà in

quello successivo.

Chiedo scusa per questa

incertezza, ma dalla

scorsa settimana ho

iniziato a lavorare in

un nuovo magazzino,

non lontano da casa

(per fortuna) con turni

di 8,30 ore e questo

impatta sul tempo che

posso dedicare alla mia

Fotografia.

Domenica prossima,

oltretutto, ho un nuovo

modelshoot a pellicola in

programma da fare.

Il tempo a mia disposizione

è semplicemente quello

che è.

Alla prossima, quindi,

e statemi bene!

Per Aspera ad Astra!

Lockdown dreaming, highlights

Ben ritrovate e ritrovate!

Come da recente tradizione, dopo aver condiviso qui il modelshoot con Sofia,

Pedrazzoli, mi accingo ora a presentarne la selezione della selezione, con una

vaga e non proprio corretta impaginazione.

Lockdown dreaming, highlights prima parte; ph: Francesco Coppola

Lockdown dreaming, highlights prima parte; ph: Francesco Coppola

Questo ovviamente viene fatto nella prospettiva che mi

porterà a creare il mio primo Portfolio di Ritratto, uno che

verrà sottoposto ,.inizialmente. a un paio di Letture Portfolio

professionali.

Lockdown Dreaming, highlights parte 2; ph: Francesco Coppola

Lockdown Dreaming, highlights parte 2; ph: Francesco Coppola

E dopo queste Letture, beh, verrà il tempo di prendere il coraggio

a due mani e proporre quello che sarà, nella sua forma finale e più

perfezionata (si spera), il mio definito Portfolio da Ritrattista alle

agenzie.

Lockdown Dreaming, highlights parte 3; ph: Francesco Coppola

Lockdown Dreaming, highlights parte 3; ph: Francesco Coppola

Questo perché, come sapete, un buon Portfolio può

aprire porte che un curriculum vitae non si sogna

nemmeno. La migliore pratica di marketing cui possa

mai pensare è proprio questa: farsi un buon Portfolio.

Dopo verrà tutto il resto.

Intanto, dalla prossima settimana, comincerò a

condividere la prima parte di un nuovo modelshoot.

State sintonizzati, quindi, sulle presenti pagine e

a presto!

Per Aspera ad Astra!

Lockdown dreaming, part 3 - final

Bentornate e bentornati

a voi che mi seguite, per la prima volta o da tempo. Oggi vi porto gli ultimi sette scatti

dal modelshoot realizzato in un Air B&B di Milano Affori con la model Sofia Pedrazzoli.

Sofia Pedrazzoli in Lockdown dreaming, dodicesimo; ph: Francesco Coppola

Sofia Pedrazzoli in Lockdown dreaming, dodicesimo; ph: Francesco Coppola

Arrivati al finale di questo progetto fotografico, eccoci

all’ennesima realizzazione che la grande voglia di uscire,

sentire il sole sulla pelle, incontrare persone, che abbiamo

potuto avere, ce la siamo dovuti  tenere dentro. Tante volte

è questo quello che è accaduto da inizio 2020 sino all’altro

ieri.

Sofia Pedrazzoli in Lockdown dreaming, tredicesimo; ph: Francesco Coppola

Sofia Pedrazzoli in Lockdown dreaming, tredicesimo; ph: Francesco Coppola

Cosa fare, in questi giorni di clausura casalinga, quindi? Quante volte

Ci si è adagiati sul divano o a letto chiedendoci cosa fare?

I sentimenti rivolti al mondo esterno e difficili da riportare nel recinto

dei possibili impegni/divertimenti di casa.

Sofia Pedrazzoli in Lockdown dreaming, quattordicesimo; ph: Francesco Coppola

Sofia Pedrazzoli in Lockdown dreaming, quattordicesimo; ph: Francesco Coppola

Almeno per quel che mi riguarda, la risposta a simili dubbi è stata dirmi

di non fare sforzi. Rilassati e riposa, mi son detto spesso. Quanti

sonnellini mi sono fatto in lockdown!

Sofia Pedrazzoli in Lockdown dreaming, quindicesimo; ph: Francesco Coppola

Sofia Pedrazzoli in Lockdown dreaming, quindicesimo; ph: Francesco Coppola

Poi, però, anche i sogni in questo periodo vengono influenzati dalla realtà

bloccata e incerta, che ho vissuto da sveglio.

Sofia Pedrazzoli in Lockdown dreaming, sedicesimo; ph: Francesco Coppola

Sofia Pedrazzoli in Lockdown dreaming, sedicesimo; ph: Francesco Coppola

Come nuotare nella nebbia. Nessuna indicazione di uscita in vista. Sempre

racchiusi in una indistinta caligine. .

Sofia Pedrazzoli in Lockdown dreaming, diciassettesimo; ph: Francesco Coppola

Sofia Pedrazzoli in Lockdown dreaming, diciassettesimo; ph: Francesco Coppola

Tutto il mio desiderio, tutta la mia passione, rinchiusa/muta, un’energia

che monta giorno dopo giorno. Finché anche il sogno urla, Basta!

Sono la voglia di realizzare, di creare, di fare. La vita recintata è monca, la

Completezza è fuori, è nell’incontro, nel condividere progetti per renderli

Realtà tangibile.

Sofia Pedrazzoli in Lockdown dreaming, diciottesimo; ph: Francesco Coppola

Sofia Pedrazzoli in Lockdown dreaming, diciottesimo; ph: Francesco Coppola

Ecco qua, questo lunghissimo periodo di inattività espettorato.

Catarsi e superamento. Il primo modelshoot di questa nuova stagione

di progetti con modella non poteva che essere una rappresentazione

del mood per più di sette mesi,

Sperando che questo modelshoot sia stato di vostro gradimento,

vi saluto e vi rinvio alla prossima settimana quando esporrò una

selezione e possibile impaginazione degli scatti di questo lavoro.

A presto!

Per Aspera ad Astra!







































Lockdown dreaming, part 2

Bentornate e bentornati alla

seconda parte del mio progetto realizzato con la model Sofia Pedrazzoli Gimenez.

Sofia Pedrazzoli in Lockdown dreaming, part 2 - ottavo; ph: Francesco Coppola

Sofia Pedrazzoli in Lockdown dreaming, part 2 - ottavo; ph: Francesco Coppola

In questa fase la storia prosegue in un altro ambiente dell’appartamento,

molto bene illuminata da grandi finestre da cui entrava una gloriosa Luce

Naturale. Per quanto la Luce a disposizione fosse la mia prediletta e in

abbondanza, qui però devo far avanzare anche lo stile delle immagini.

Sofia Pedrazzoli in Lockdown dreaming, part 2 - nono; ph: Francesco Coppola

Sofia Pedrazzoli in Lockdown dreaming, part 2 - nono; ph: Francesco Coppola

Per questo, in fase di sviluppo ho speso molto tempo facendo diverse

versioni. Motivo per cui questa settimana condivido qui un numero minore

di immagini. L’importante è, nelle mie speranze, riuscire a far progredire

questo racconto fotografico anche da un punto di vista stilistico.

Sofia Pedrazzoli in Lockdown dreaming, part 2 - decimo; ph: Francesco Coppola

Sofia Pedrazzoli in Lockdown dreaming, part 2 - decimo; ph: Francesco Coppola

Errori, possono sempre succedere: solo chi non fa niente non sbaglia mai. E

dopotutto, la Fotografia è un’Arte che si apprende spesso tentando,

sbagliando, ritentando e migliorando.

Sofia Pedrazzoli in Lockdown dreaming, part 2 - undicesimo; ph: Francesco Coppola

Sofia Pedrazzoli in Lockdown dreaming, part 2 - undicesimo; ph: Francesco Coppola

E questo è quanto, per questa settimana.

Sperando che le presenti immagini possano incontrare il vostro gusto,

vi rimando alla prossima per la terza (e forse ultima) parte di questo

primo modelshoot del 2021.

State in salute e belli creativi e

a a presto!

Per Aspera ad Astra!
















Il grande sogno bianco, infranto (parte III)

Ed eccoci alla conclusione di questo mio piccolo editorial ricavato dagli scatti eseguiti insieme alla stupenda e brava fotografa e modella Martina Mereu lo scorso dicembre.

Precedentemente ho esposto i sentimenti riguardanti il sentirsi trascurati e poi abbandonati. Quanto segue ora è la reazione a tutto ciò.

Martina Mereu in: Do you think you can stop me and spit in my eye?

Martina Mereu in: Do you think you can stop me and spit in my eye?

Mi sono sempre visto come una caffettiera emozionale: quando ricevo forti colpi inizialmente percepisco il tutto come attraverso una nuvola. Chi mi circonda spesso mi valuta come tipo freddo. Oh, ma poi il “caffè” della rabbia monta, monta e cresce, cresce e sale.

Martina Mereu in Memorizzazione

Martina Mereu in Memorizzazione

Per quanta rabbia si possa provare, però, non si può evitare di realizzare la vastità della mancanza, e la sua durata infinita, il non poterci fare un accidente. la sensazione di vuoto che ne segue è un vero e proprio lutto.

Martina Mereu in The Harrowing

Martina Mereu in The Harrowing

Comincia quindi il periodo del Tormento. Sopratutto se - come nel mio caso - non si hanno spiegazioni e si viene lasciati a “indovinare” le cause di una fine così ingloriosa di un progetto di Vita in comune che era arrivato a essere toccare alte vette. Eravamo una coppia creativa, abbiamo fatto grandi cose insieme, ne sognavamo e ne programmavamo altre. Perché? Cosa le è mancato, cosa avrei potuto fare di diverso?

Martina Mereu in Was it all worth it?

Martina Mereu in Was it all worth it?

Mettere insieme i pezzi del sopraggiunto disamore è un lavoro doloroso. C’ho messo 12 mesi, circa, di pensiero ossessivo, ciclico. E alla fine, amarissima, viene la constatazione: chi pensava lei che fossi davvero, quando le cose funzionavano: il suo centro benessere tutto incluso? Davvero? Ci si scherzava sopra, era ed è un mio piccolo vanto quello di saper viziare una donna. E quale servizio le è venuto a mancare per decidere di finire il rapporto con qualche breve messaggio in chat su Facebook? La risposta arriva. Oh se arriva. E questo era Amore? 11 anni di vita, di energie, di dedizione, per cosa? Ne valeva davvero la pena se si finisce a venire considerato come un tappabuchi?

Martina Mereu in Kissing goodbye

Martina Mereu in Kissing goodbye

Giunge quindi il momento di imporsi di dare l’addio al passato. In qualche modo, continuare a tormentarsi sul perché e il percome significa solo farsi male da soli. Il bacio di addio a quel che è stato è un atto di necessario amor proprio. Da quando ho dato il mio, sto sicuramente meglio.

Martina Mereu in: Now, I guess, I am Mine all Mine.

Martina Mereu in: Now, I guess, I am Mine all Mine.

Ovviamente non è facile affrontare una vita in cui bisogna bastare a se stessi, questo è un altro passo, un’altra realizzazione la cui accettazione viene col tempo. Basta nutrirsi di vuoti ricordi. Bisogna cominciare a contare su se stessi, prima lo si fa e meglio è.

Martina Mereu in You can go your own way…

Martina Mereu in You can go your own way…

E così, per quanto malmesso, ferito, monco di qualche pezzo che una volta, in una vita insieme fa, era importante, ti rivolgi ai tuoi ricordi, rammenti quando - poco dopo la fine del rapporto - la ex ti disse “Possiamo rimanere amici?”, e le rispondi con quel vecchio pezzo dei Fleetwood Mac: You can go your own way. Forse fa male, ma da la sua sincera dose di soddisfazione.

Allora ti metti a cercare, febbrile, sul pc e nei cassetti, qualsiasi ricordo possa essere rimasto della passata relazione e lo distruggi, lo butti, lo dai via.

Martina Mereu in: ...Just don't come around here anymore. Goodbye!

Martina Mereu in: ...Just don't come around here anymore. Goodbye!

Mi ci volle, quindi, circa un anno per chiudere le considerazioni e contro considerazioni sulla fine di 11 anni di rapporto, uno che per un lustro è forse stato vero Amore, ma che è finito (come in tanti altri casi), a diventare abitudine e a patire le difficoltà della Vita, le malattie dei nostri genitori, la mancanza di lavoro mia, la mia ipertensione arteriosa stessa.

E a seguito di tutto questo c’è un calcolo affrettato da tenere in conto, però. Fa male considerare che chi mi conosceva tanto bene abbia commesso un simile errore di valutazione.

Succede però: scambiare il presente per il futuro. Il qui per l’ovunque. L’a volte per il sempre. E dare per venduta la pelle del lupo, quando questo ancora non si è dato per sconfitto. Questo vecchio giocattolo rotto, gettato alle spalle da Sua Signoria sarà capace di raccontare tutta la storia. Una Storia che non è ancora stata scritta sino alla fine, ma che per me non ha ancora segnato l’ultima pagina.

Perciò, questa catarsi - oggi - ha fine. Il dolore è stato non solo provato, ma ora anche espulso nel raccontarlo in immagini. Buona Vita a lei, con l’augurio di godersi le conseguenze dei suoi calcoli. Staremo entrambi benissimo privi di qualsiasi conoscenza l’uno dell’altra, privi di qualsiasi contatto, per quanto telematico.

Un caloroso ringraziamento va sempre alla splendida Martina, che ha interpretato così bene la mia anima in pena.

Con questo, caro lettore, ti saluto e ti rinvio ai miei prossimi progetti.