Francesca, nudes part 2
Ben ritrovate e ritrovati alla seconda puntata di quella parte dello shooting, realizzato in settembre 2019 con la modella Francesca Matisse, in cui ho affrontato deliberatamente il tema del Nudo Artistico.
Se si tiene conto che gli shooting in cui si deve realizzare dalle 6 alle 12 foto per un editorial o un servizio per un marchio, possono venire realizzati anche in mezzora (intendo qui, il tempo di realizzare gli scatti, non la preparazione e post produzione delle foto), non stupisca che in mezza giornata di tempo creativo beatamente speso a scattare con l’ottima Francesca siano usciti così tanti scatti.
Infatti, una volta cominciato a esplorare l’effetto della Luce e delle Ombre disponibili sulla figura intera, ho cominciato a fare i primi (di tantissimi) passi verso i particolari del corpo. Così:
E così:
Come studio iniziale su questo genere, sento di potermi dichiarare moderatamente soddisfatto. So che si può realizzare di meglio, ma è la pratica a rendere consapevoli, a far uscire idee, a fornire l’expertise che mi renderà, un giorno, capace di creare storie di Nudo Artistico compiute.
Per il momento, quindi, chiudo questa parentesi di studio, e vi rimando a fra altri due lunedì, quando riprenderò a condividere scatti più Glamour con un certo outfit che ho procurato a Francesca e che lei ha indossato e interpretato come… beh, come potrete vedere fra un po’.
A presto!
Per Aspera ad Astra et Ad Majora!
Francesca, first nudes
Benvenute e benvenuti a questo lunedì di condivisione fotografica!
Oggi ci inoltriamo nel cuore della lunga sessione di scatti realizzati, a inizio settembre 2019, in un appartamento monzese con la model Francesca Matisse.
Come già detto, questa per me è la prima - pianificata - esperienza con la Fotografia di Nudo e si tratta quindi di uno studio, una prova. Prima ancora di cominciare a preoccuparmi di voler dire qualcosa con questi scatti, perciò, il mio interesse era riuscire tecnicamente a illuminare, posare, inquadrare, realizzare degli scatti corretti.
Quanto sopra scritto, ovviamente, vale sia per la fase di scatto che per quella in post produzione. Il nudo, infatti, pone (secondo il mio modestissimo parere) ulteriori sfide nella post produzione. Come rendere le curve? Quanto, come e se correggere alcune imperfezioni? Per questo mi ero inizialmente iscritto al Workshop di Nudo Artistico realizzato a Bottega Immane con la Monica Cordiviola, nel 2019, solo che allora non si riuscì a raggiungere il numero minimo di partecipanti. Venne riorganizzato quest’anno, ma ahimè, sappiamo tutti cos’è successo quest’anno, vero?
Non mi aspetto, pertanto, di aver raggiunto chissà quale risultato per ora.
Almeno, come mi è sempre accaduto, solo scattando scattando mi si sveglia una qualche cortocircuitazione nel cervello e fra un “vediamo che succede se scatto così, mentre la modella è posa lì” e un altro, forse alla fine riesco a trovare uno spunto più narrativo.
Detto questo, ovviamente, non voglio nascondermi (la responsabilità dello scatto è sempre del fotografo): l’intento di cercare un torrido scatto di sensualità femminile, elegante, rispettoso del soggetto, fra la concretezza di un appartamento vissuto, una scenografia immediatamente identificabile da chiunque, e spunti più simbolisti e teorici - giacché è così che personalmente concepisco la relazione uomo-donna.
Beh, per oggi è quanto.
Altri nudi verranno la prossima volta - fra due lunedì. Sperando che possa farvi piacere.
Questo è il cammino di un creativo, in cerca della propria Voce, nel continuo terremotante presente che altrimenti regalerebbe solo disperazione.
Quindi, per Aspera ad Astra perverremo Ad Majora!
A presto!
Francesca is Red (part 2)
Benvenute e benvenuti a questo lunedì di condivisione per una nuova parte del mio modelshoot con la modella Francesca Matisse.
Quella di oggi è una variazione rispetto agli scatti del precedente post. Se, infatti, prima cercavo di creare immagini da Glamour o forse meglio Boudoir casalingo, continuando a lavorare con la modella su questo spunto, ho cominciato a passare più a un’astrazione.
In Fotografia, vedete, quello che si sceglie di non inquadrare è importante tanto quanto ciò che si include nello scatto. Tolte le sedie e ogni altro riferimento a elementi di vita quotidiana, la modella resta così in compagnia solo di elementi rotondi (e per lo più rossi, tranne il tavolo - va bene).
Se il rosso è il colore della Passione, infatti, lo è anche del Fuoco e la Passione è un Fuoco, a questo ultimo si confanno cerchio e curve. Lo stesso vale per la Femminilità. Prima, quindi, di passare alla fase successiva presento qui femminilità appassionata della mia modella, pronta a andare oltre.
Fase che potrete vedere inclusa nel prossimo post di questo fotoblog fra due lunedì.
Nel frattempo, statemi ottimamente e al sicuro, che vi voglio rivedere tutte e tutti!
Sino ad allora,
Ad Majora!
Francesca in Red
Ben tornate e tornati al nostro appuntamento del lunedì con gli scatti dai miei modelshoot estivi.
Oggi cominciamo a inoltrarci nel clou del set casalingo realizzato nei primi giorni di settembre in un appartamento monzese con la model Francesca Matisse.
Ora ci introdurremo in uno degli ambienti casalinghi più promettenti per la Fotografia di Ritratto indoor: la cucina.
Il body rosso che ha indossato Francesca, poi, in questa occasione è stata una piacevolissima sorpresa. Sia per il colore, che è il mio preferito, sia per la trama dello stesso, che mi ha ispirato tanto.
In cucina vi sono tanti strumenti, luoghi e modi di scattare per realizzare degli interessanti, creativi e sensuali ritratti. Uno di questi è, senza dubbio, il tavolo da pranzo.
Ricordo di averle detto: “è un po’ come quando vieni invitata a cena da qualcuno ma quella cena, scopri, sei tu”.
Scherzare, vedete, è qualcosa che si fa spesso durante una sessione di scatto. Dipende ovviamente dalla personalità delle persone e personalmente sono io stesso una persona sin troppo seria, ma non in una situazione come questa, quando la Bellezza danza fra interprete e suo fotografo.
Affermano alcuni maestri del Ritratto, che la persona fotografata non è la stessa che è arrivata sul set pochi minuti prima. Non è nemmeno la stessa che lo lascerà qualche tempo dopo. Il tempo dello scatto è diverso, unico, il tempo si è qualcosa non del tutto se stessi, non del tutto del fotografo. Si è Arte. Se approcciata con lo spirito opportuno, ovviamente.
Da qui, poi, siamo catturati al cento per cento in questo atto creativo e, dalla prossima puntata, potrò mostrarvene gli ulteriori risultati.
Sperando che questi siano stati di vostro gradimento, vi rimando a fra due settimane e
Ad Majora!
Primo outfit con Jelly
Bentornate e bentornati sul mio umile blog fotografico,
oggi vi presento gli scatti risultanti dalla prima fase (primo outfit) delle prime fotografie realizzate nello studio di Alessio Mapelli alla alt model Jelly durante la medesima occasione in cui avevo già realizzato l’editorial precedente, con Sofia Paderi.
Come fu per il precedente editorial, quindi, ho iniziato a lavorare utilizzando le luci degli strobi, facendo posare la modella sulla sedia e cercando un alto contrasto.
Così, abbiamo cominciamo a metterci a lavoro sulle pose e le angolazioni di ripresa. Come si sa, in media succede quasi sempre che l’inizio di una sessione di scatto bisogna superare una prima fase di adattamento, presa di confidenza. A merito di miss Jelly, però, questa volta abbiamo iniziato subito forte e non posso che dirmi soddisfatto di questi iniziali scatti.
Si vede, penso, che Jelly sa posare naturalmente davanti alla macchina fotografica, non trovate?
Però, per quanto ci si stia divertendo, prima o poi arriva sempre il momento di andare oltre, darsi una mossa…
…e andarsi a cambiare per affrontare un’altra illuminazione e lavorare su nuove pose ed emozioni da trasmettere.
Così, mentre la nostra modella si va a cambiare io dichiaro qui conclusa l’esposizione del primo abito indossato dalla brava Jelly e vi do appuntamento a lunedì prossimo per un certo cambio di direzione.
Sperando con questo di avervi offerto una soddisfatta visione, vi rimando a presto, a cose sempre migliori, Ad Majora!