Un primo assaggio di Jessica
Attendendo che si risolvano i miei problemi di salute, di cui avevo già parlato in un post precedente, comincio oggi a presentare i primi scatti dallo shooting con la model Jessica Bianco, realizzato in fine agosto al Parco di Monza.
Si era quindi in quel del Parco della Villa Reale di Monza per uno shooting che nelle mie intenzioni era sperimentale. Volevo infatti portare avanti le mie tecniche di scatto in Luce Naturale con i vari obiettivi, per vedere quali risultati, quali look, riuscivo a ottenere.
E in effetti, soprattutto nella prima fase di questa sessione di scatto, giocare con gli obiettivi è quanto ho fatto. I risultati - come è anche naturale che sia - hanno intanto cominciato a mostrarmi i limiti e il “non fare” più che altro. Va bene così, se fossero tecniche semplici da applicare, le farebbero tutti, no? Che gusto e utilità ci sarebbe se no? Dovrò sperimentare ancora, non appena potrò,
In ogni caso, una volta sul posto - come sempre faccio - ho cominciato a lavorare sulle pose e l’illuminazione: a lavorare la scena. Una volta visto, cioè, che certi obiettivi che mi ero portato dietro non fornivano quel look che cercavo, per come li avevo utilizzati, non ho chiuso baracca, non sono rimasto attaccato all’aspettativa di un risultato che non arrivava. Semplicemente ho proseguito, cercando ispirazione, a mano a mano che si scattava.
Quindi la soddisfazione nello scattare non ha tardato a venire, come potete bene vedere voi stessi.
Così, nel chiudere questa prima parte del modelshoot con la brava Jessica, posso dire che la giornata fotografica ha preso l’abbrivio e oramai siamo diretti verso qualcosa di inaspettato e, spero, d’impatto!
A presto quindi, e
Ad Majora!
Micaela's Black Leothard (body in italian)
Benvenute/i miei fedeli lettori!
Nonostante il periodo natalizio, una mezza influenza di lungo corso, studi universitari e altre amenità, giungo oggi finalmente a portare avanti l’esposizione dello shooting agostano realizzato in quel di Torino dall’ottima Micaela
Queste qui sono le ultime idee che ho avuto per sfruttare lo spazio esterno, così:
E così
Sempre con su il 50mm f 1.4 vintage e a fuoco manuale di Pentax , ci siamo poi spostati all’interno, ove un qual certo separè in vimini e la vicina finestra ci hanno offerto altre idee per sfruttare il body nero che stava indossando in quel momento Micaela.
Da qui, perciò, abbiamo cominciato a lavorare la micro-location le sue forme e linee, così come la sua luce.
Naturalmente questo implica anche lo sviluppo in orizzontale del tutto.
Questa posizione che ci ha ispirato un altro po’ di pose e soluzioni visive.
E ancora:
E con ciò, il quale costituisce la fine della penultima parte di questo lungo shooting estivo, vi auguro Felice Anno Nuovo e un arrivederci all’anno prossimo per l’atto conclusivo di questo shooting, e per tutte le nuove modelle che devo ancora farvi conoscere!
Cheers et
Ad Majora!
Scatti dal terrazzo
Ben tornati, o lettrici e lettori, su questo piccolo blog fotografico.
Continuiamo qui a pubblicare gli scatti realizzati in uno studio in Torino con la modella Micaela.
Dopo esserci sbizzarriti per circa un paio d’ore dentro gli spazi dello studio, non paghi della calura e della sete già patita, ci siamo spinti sul terrazzo messo a disposizione dalla struttura e lì abbiamo provato prima un outfit in stile “Antica Roma”,
così, ma anche così,
e così.
per poi provare qualcosa di differente, di maggiore impatto.
La misura in cui mi ha incantato l’ottima modella è data, personalmente, dal fatto che per tutti questi scatti sono rimasto con montato sulla macchina fotografica l’smc_Pentax 50mm f 1.4 vintage, a focus manuale e che mi dava anche un angolo di campo equivalente a 75mm, quindi “strettina” come focale da utilizzare in uno spazio limitato.
Eppure continuavo a riprenderla - se possibile e quanto più possibile -, a corpo intero.
E dire che avevo con me anche altri obiettivi di focale più ampia, di cui anche dotato di AutoFocus, ma niente. In quei momenti ne ero del tutto dimentico.
Così, ecco qua, care lettrici e lettori, questo non è che una parte di uno shooting che ci terrà impegnati ancora per tutto il resto di questo mese (ed anno).
Il prossimo appuntamento arriverà quanto prima.
A presto, quindi e
Ad Majora!
Micaela's leotard (body, in italian)
Benvenuti all’appuntamento, oramai bisettimanale, con gli scatti dai miei shooting estivi.
Fra letture delle Meditazioni cartesiane e sui filosofi presocratici, nonostante diverse visite in ospedale per mia madre e per il sottoscritto, ho trovato il tempo di mettermi a sviluppare questa nuova fase del corposo shooting con la splendida modella Micaela.
Rammento che si scattava in uno studio torinese, in Luce Naturale e che oramai ci stiamo arrampicando verso il climax della sessione di scatto in questione.
Il calore umido di quel pomeriggio rimarrà sempre nella mia memoria, insieme con la sete e l’incanto di quei momenti.
Era pomeriggio e il sole batteva sulle finestre della location, le quali fortunatamente erano dotate di lunghe tende bianche, la qual cosa ci ha fornito un magnifico effetto soft box naturale. Luce direzionale e morbida a costo zero.
Per un po’ ho provato a fare sdraiare al pavimento la nostra brava Micaela e io mi sono inerpicato su per una scala lì disponibile, per provare un po’ quali inquadrature potevo tirar fuori in quel modo.
E ancora una volta…
Ma perché limitarsi a una visuale dall’alto, quando potevo inquadrarla anche da sotto cosa che mi veniva anche meglio di come potevo da sopra la scala?
Per non dire di una visuale da rasoterra…
E questo è quanto per questa volta. Non male per un fotografo che ha usato una apsc Pentax e un vecchio obiettivo a focus manuale come l’smc Pentax-M 50mm f 1.4, vero?
Spero di aver fatto cosa gradita al vostro gusto e vista.
Ci rivedremo fra due settimane con un’altra caldissima parte di questo shooting e per ora vi saluto.
A presto e
sempre
Ad Majora!
Primi scatti con Micaela Chiaro
Ben ritrovate/i a questo luned'ì di condivisione dei lavori fatti questa estate.
Questa volta il mio percorso fotografico mi ha portato in quel di Torino, in uno studio posto all’ultimo piano di una palazzina di periferia a immortalare miss Micaela, giovane studentessa universitaria e modella freelance.
Fu una tipica giornata di agosto, assolata e bollente. Fra l’altro, nella mia idea di shooting avevo ipotizzato l’acquisto di un mazzo di fiori, da usare come prop. Solo che scattavamo dalle 15 alle 18 e all’orario di pranzo quel finesettimana agostano non c’era una fioreria aperta manco a pagarla. In compenso ho camminato e sudato in quantità già prima del mio ingresso nello studio.
Fortunatamente era lì presente un bel ventilatore, sotto al quale mi posi dopo essermi dato una rinfrescata in bagno. L’avventura fotografica torinese ebbe, fortunatamente, poi inizio.
Contrariamente a quanto fatto in precedenza, perciò, ignorai del tutto la dotazione di flash e sfondo di cui lo studio era dotato e decisi di scattare servendomi unicamente della mia adorata Luce Naturale. Intanto Micaela indossava un semplice abito a pois bianchi su sfondo blu - un classico tornato di moda quest’anno.
A parte due pareti ai lati opposti dello studio, dotate di finestre avevamo anche un bel terrazzino dominante la città. Il periodo dell’anno, ovviamente, in quell’orario in cui abbiamo potuto scattare non consentiva di sfruttarlo troppo in senso panoramico. Ma… arriverà la puntata giusta per parlare, ma soprattutto mostrare, quel che abbiamo combinato in quel terrazzino.
Posso ora anticipare solo che siamo stati, comunque, entrambi assai affamati di quell’abbondante Luce e di tutte le possibilità/sfide creative che ci metteva a disposizione. Dovreste sapere bene, poi, quanto mi piaccia sperimentare.
E questo, che non è altro che un inizio di un corposo modelshoot, è anche quanto.
Con la speranza di avere intrattenuto degnamente i vostri occhi e immaginazione, vi saluto e vi rimando alla settimana prossima, per un nuovo - accaldatissimo - appuntamento con Micaela!
A presto e
Ad Majora!
I primi ritratti da indipendente (sul Portfolio #2)
Comincio qui a trattare la mia esperienza nel scattare con modelle in shooting organizzate da me e in regime di TF-CD (vecchia definizione che significa: Tempo per Foto su CD, è il supporto a essere oramai desueto). Rapporto con modelle, contrattempi logistico-climatici, scattare con obiettivi vintage e di post-produzione, di questo e delle prime foto fatte in questo modo parlerò in questo post.
In realtà è da febbraio di questo anno che ho provato a cominciare questa pratica - subito dopo aver concluso, cioè, il corso di Ritratto Moda con Nicola Casini - ma, vuoi perché ancora non mi conosceva nessuno, vuoi perché preferisco scattare in Luce Naturale in un parco o comunque all’aperto, quando la scorsa primavera si è rivelata essere assai piovosa, sono riuscito a organizzare il primo set con Alessia Cerioli solo in giugno.
Scattare in un set che si è organizzato in autonomia alza il livello di difficoltà, in quanto sta a te relazionare e concordare con la modella luogo, orario e tipo di outfit (abiti) da far indossare prima dello scatto, organizzare la logistica e una volta in sede non hai nessuno a darti suggerimenti e linee guida, devi sfruttare quello che c’è in loco e sai razionalmente oltre a quel che ti detta il tuo istinto.
In questo modo si faranno anche tanti errori, ma sono preziosissimi errori. Questa è l’occasione per imparare appieno, ma anche per sperimentare - se così si vuoi fare. Personalmente la sperimentazione è alla base della mia pratica fotografica. Non, però, senza criterio, bensì un tentare cosa si può fare con la Luce Naturale. Sono anche un patito dei vecchi obiettivi vintage: uso regolarmente il vecchio Vivitar 24mm f 2,8 MC che mi accompagna dai miei primi scatti in analogico, ma scatto anche regolarmente con un smc Pentax 50mm f 1,4 e un Super Takumar 135mm f 2,5 (bayonet), in situazioni particolari impiego anche un Konica AR 40mm f 1,8 (soft focus) e devo ancora sbizzarrirmi a provare pienamente uno Jupiter 9 85mm f 2. (Dell’uso di queste ottiche manuali del passato, in sé e in rapporto con le nuove sarà argomento che tratterò approfonditamente in futuri post di questo blog).
Esplorare il ritratto in Luce Naturale, vedete, non è cosa banale. Si tratta di una pratica di difficile esecuzione e sulla quale vi sono opinioni difformi nel mondo della Fotografia, anche fra i professionisti. Vi è un popolo intero di fotografi che consigliano di scattare col flash, per evitare che in foto sul soggetto appaiano forti, sgradevoli, ombre. Come vedete nello scatto qui sopra, io ho invece deciso di studiare il problema partendo proprio accogliendo le ombre nei miei ritratti. Gradevole o meno che sia, dovranno faticare a convincermi che sia meglio eliminare le ombre del tutto rendendo lo scatto così, al mio occhio, contraffatto.
Così facendo, la Luce fa anche regali. Come quello sopra rappresentato: la trasparenza nel vestito indossato da Alessia. Un tema che ho seguito lungo le due-tre ore di shooting che abbiamo fatto insieme. Queste sono i due scatti da quell’esperienza che ho deciso di includere nel mio portfolio in costruzione.
E poi arriva quella situazione speciale che mai ti saresti aspettato. Scrivevo più sopra: i miei tentativi di scattare in primavera furono funestati dal mal tempo. Anche quando stavamo pianificando lo shooting con la fotografa e modella Martina Mereu (sopra rappresentata) minacciava pioggia, ma con lei ci siamo aggiornati al giorno stesso, per vedere come sarebbe esattamente andato il clima. Entro in auto e l’avvio quando mi arriva il suo messaggio “Qui comincia a piovere, meglio non salire in montagna (come avevamo pianificato). Che facciamo?” un brivido freddo mi percorre la spina dorsale. Non un’altra volta, sussurro mentre le scrivo: “E se rimanessimo in riva al lago, vicino casa tua? Male che vada sei vicino casa.” e così l’accordo andò. E fu una magica giornata!
Racconterò più a fondo questo shooting così come lo farò con gli altri, a tempo debito, basti dire qui che ritengo questa sessione di ritratto la migliore che mi sia mai capitata di fare e, difatti, ne ho tirato fuori tanti di quegli ritratti che mi sono piaciuti da trovare difficile stabilire quale vada in Portfolio e quale no.
Fu in questa occasione che scoprii con enorme piacere come venivano i ritratti ambientati col mio vecchio Vivitar 24mm f 2,8 MC: l’angolo di visuale equivalente a circa 35mm mi permetteva inquadrature che ho definito in seguito “narrative”. Un tipo di Fotografia che di sicuro vorrò testare di nuovo, magari dopo che mi sarò potuto permettere l’acquisto del 21mm Limited, il “Pittore” fra gli obiettivi Limited di casa Pentax.
Naturalmente, dato il periodo dell’anno, in riva al lago gli spunti venivano forniti anche dagli alberi in fiore. Quindi ho diretto lì l’ottima Martina, e posso dire che avevo già in mente il mood e il tipo di post-produzione che avevo in mente.
Ah sì, perché ovviamente la post-produzione c’è ed è fondamentale. Le fasi della Fotografia (direi, per quasi tutte le sue specializzazioni) sono 1. Pianificazione, 2. Scatto. 3. Sviluppo. 4. Consegna. Un altro argomento che affronterò in futuri post (più di uno probabilmente) è quello che riguarda e il rapporto, utilità e uso dei formati Jpg, contro il RAW, l’altro sarà una panoramica sulle “guerre di religione” che sono scoppiato nel mondo dei foto amatori sull’uso della post produzione.
Vi basti qui sapere, personalmente, uso sempre la suite Adobe per fotografi, e che un giorno - quando potrò permettermelo - prenderò e affronterò l’apprendimento anche di Capture One.
E con questo chiudo questa trattazione dei primi due model shooting che ho organizzato per conto mio e svolti in regime di TF.
Spero, lettore, che quanto mostrato sia stato di tuo gradimento e ti rinvio, alla prossima occasione per parlare di Fotografia, Ritratti, Modelle, Attrezzatura, Postproduzione e quanto altro qui condividerò.
A presto!