Stagioni dell'anima I - Inverno, parte IV

Ben ritrovate e ritrovati,

eccovi, dopo lunga attesa,

la quarta parte del mio

progetto di concept

fashion photography

realizzato a Bottega

Immagine con la

modella Maria Cristina

Bona

Maria Cristina Bona, Anima in inverno 16; ph: Francesco Coppola

Dicevamo, nel precedente

epidosio, il rovello nato

da certe separazioni

lasciate senza spiegazioni

dura, troppo a lungo dura,

ma prima o poi arriva a una

sua naturale conclusione.

Maria Cristina Bona, Anima in inverno 17; ph: Francesco Coppola

Alla fine, lasciati a se stessi,

una risposta ce la si da e con

quella ci si deve pur vivere.

Pazienza, ma anche basta con

questa tortura.

Solo.

Maria Cristina Bona, Anima in inverno 18; ph: Francesco Coppola

Mentre ci si rende conto

che una fase, una

stagione dell’anima

comincia a sfumare via,

resta comunque da

decidere come ci si pone

rispetto a un importante

pezzo della propria vita

passata, con tutte le

energie, tempo, attenzioni

capacità di dedicarso che

si sono spese: Il meglio di

noi, dato a chi a un certo

punto non sapeva più cosa

farsene.

Maria Cristina Bona, Anima in inverno 19; ph: Francesco Coppola

‘Mi sono sbagliato’ una

frase di tre parole così

pesante da maturare e

da dire.. Un bello sbaglio

durato troppo a lungo,

Non siamo soli, certo.

quando ci rendiamo conto

che abbiamo dato troppo

valore a chi non ne dava a

noi. Queste cose succedono,

fanno parte della vita, Non

avevamo forse fame di vita?

e nella vita capita che le

persone con cui stabiliamo

relazioni ci affibbiamo dei

ruoli, come costumi da

teatro. E qualche volta

tocca ricordare agli altri

che, no, non siamo quello

che loro pensano di noi.

Chi vi scrive può sicuramente

far vivere una relazione a

una donna come se fosse in

una eterna vacanza. Ma non

sono solo quello, nessuno

di noi lo è.

Se veramente di amore si

parla, allora si vive il facile

e il difficile, il premio e la pena,

la scoperta e la noia, almeno se

si vuole essere dei costruttori

di qualcosa di più grande e non

solo dei turisti delle vite

altrui.

Maria Cristina Bona, Anima in inverno 20; ph: Francesco Coppola

Si può rimanere amici dopo

la fine di una relazione?

Dipende, per la mia

personale esperienza,

la risposta è proprio no.

Non che abbia (più) nulla

contro lei che fu una

compagna di cammino per

11 anni. Semplicemente non

ho più tempo per simili

storie.

A certe donne piacciono i

romanzi con dentro

relazioni tormentate,

lascia e piglia, tossiche.

Io no, io amavo leggere

storie epiche, eroiche,

magari fantastiche, ma

sempre dove era presente

un arco narrativo del

personaggio che lo

portava alla propria

crescita.

Maria Cristina Bona, Anima in inverno 21; ph: Francesco Coppola

Ora basta inverno, è tempo

di muoversi oltre, fra

strade lontane dal mare,

tutte curve, sassi e inciampi,

ma sicuramente più sane di

certe paludi.

E’ tempo di provvedere al

mio futuro.

E per questo, vi dico, che

ci vedremo alla prossima

occasione, con ancora un

ultimo tratto di questo

progetto foto-narrativo.

A presto!

Per Aspera ad Astra!

Stagioni dell'anima I - Inverno, parte 1

Ben ritrovate e ritrovati

in questa che è la prima

condivisione di uno di

quattro progetti narrativi

fotografici in cui mi sono

esercitato a realizzare.

Ciò, oltre che per esercitarmi a

raccontare per immagini, anche

per raccogliere nuovi ritratti

con modelle di agenzia con cui

integrare e completare il mio

Portfoio da Ritrattista Fashion,

Beauty e Glamour.

Benvenuti quindi in

Le Stagioni dell’Anima - Inverno.

Maria Cristina Bona, Anima in inverno 1; ph: Francesco Coppola

Questa prima fase dell’attuale

progetto è stato realizzato

nello studio e con gli strobi

della Bottega Immagine di

Milano.

Maria Cristina Bona, Anima in inverno 2; ph: Francesco Coppola

La modella professionista.

e di agenzia, nonchè MUA è

Maria Cristina Bona.

Maria Cristina Bona, Anima in inverno 3; ph: Francesco Coppola

Non ho intenzione di descrivere

il significato di questa serie di

immagini. sarebbe come spiegare

una barzelletta.

Maria Cristina Bona, Anima in inverno 4 ph: Francesco Coppola

E tenete conto, anche, che

questa condivisione odierna

non è altro che l’inizio della

prima parte di una prima

sezione di racconti

fotografici che ho intenzione

di offrirvi nei mesi a venire.

Il quadro completo, quindi, lo

vedrete dipanarsi davanti ai

vostri occhi, di settimana in

settimana.

Maria Cristina Bona, Anima in inverno 5; ph: Francesco Coppola

Posso però offrire delle chiavi

di lettura che, magari, possono

evitare fraintendimenti.

Maria Cristina Bona, Anima in inverno 6; ph: Francesco Coppola

Iniziamo quindi con darvi

uno primo spunto per il

concetto di “anima” che un

agnostico anticlericale

come me, utilizza nella

presente narrazione.

Maria Cristina Bona, Anima in inverno 7; ph: Francesco Coppola

Il secondo, e ultimo spunto,

per la migliore comprensione

della prima parte di racconto

è un testo di una canzone del

gruppo prog rock britannico

Yes, uscito nel 1980 nell’LP

intitolato Drama e la canzone

in questione si chiama “Run

Through the Light”.

Il testo è in inglese, ma per

chi non capisse la lingua

ci sono servizi di traduzione

che basta cercare sul web.

Questo è quanto per oggi,

ci vedremo la prossima

settimana con una nuova

sezione di racconto.

A presto!

Per Aspera ad Astra!

Portfolio Building IV - Il ritorno di Claudia

Ben ritrovate e ritrovati,

quest’oggi - come promesso - vi

riporto indietro all’estate 2019, una

altra vita lo so, quando immortalavo

nello studio dell’ottimo fotografo

Alessio Mapelli, la brava e

attraente Claudia Campani.

Claudia again, color 1; ph: Francesco Coppola

Per chi si fosse “collegato solo ora”,

ricordo che in questa fase sto tornando

sui vecchi modelshoot svolti a partire

dal giugno 2018 per cercare nuovi

ritratti che potrebbero entrare a far

parte della bozza del mio primo

Portfolio di Ritratto Fashion, Beauty

e Glamour

Claudia again, BW 1; ph: Francesco Coppola

Qui vi propongo una sola immagine

che avevo già condiviso, (quella qui

sopra) ma l’ho rivista nel workflow

di sviluppo, le altre tre sono ritratti

che non avevo incluso nell’iniziale

selezione che avevo ricavato da

quel set.

Claudia again, color 2; ph: Francesco Coppola

Adesso, seguendo quanto scritto

domenica scorsa, mi affretto verso

il prossimo (e ultimo, spero) set

da cui ricavare immagini rivisitate

o nuove, per poi chiudere quanto

prima con le selezioni della

bozza.

Claudia again, color 3; ph: Francesco Coppola

Sperando di riuscire a ottenere gli

appuntamenti per le Letture verso

giugno e di arrivarci con le stampe

pronte per la visione.

Ma tutto questo lo vedremo insieme,

restando sintonizzati su queste pagine.

A presto!

Per Aspera ad Astra!

Sperimentando in studio con Sabrina - Highlits

Ben venute e venuti a tutti voi,

con un giorno di ritardo dovuto a varie vicende personali,

arrivo ora a condividere con voi la selezione di quelle che,

secondo me, sono le migliori immagini dello shooting

realizzato con Sabrina alla Bottega Immagine,

centro per la fotografia di Milano, e ivi assistito da

Stefano Bernardoni.

Sabrina, Highilights 1; ph: Francesco Coppola

Ho deciso, quindi, di fare un collage delle migliori tre

foto per ognuna delle tre fasi del progetto qui presente.

Quelle che, se avessi realizzato lo stesso su commissione,

probabilmente invierei in agenzia in valutazione

(almeno, come prima scelta, dovrei comunque proporre

anche una seconda scelta in quel caso).

Sabrina, Highlights 2; ph: Francesco Coppola

Essendo questo shooting, comunque, parte della

mia lunga costruzione del mio primo Portfolio,

però, non proporrò una seconda scelta di scatti,

tranquilli.

Sabrina, Highlights 3; ph: Francesco Coppola

Oltre a ciò, vi presento qui un altro scatto che non

ho avuto tempo di ultimare prima dell’ultima

condivisione e che propongo qui, come “extra”.

Sabrina, BW extra; ph: Francesco Coppola

Sabrina, BW extra; ph: Francesco Coppola

Infine, eccovi quello che è uno studio

- una ipotesi - di possibile copertina per gli

account social di fc-photography.com.

Sabrina in: a possible new fc-photography social cover; ph: Francesco Coppola

Cosa ve ne appare?

Sarei curioso di avere responsi, se vi fa

piacere, darmene.

Con il presente salutiamo, per il momento,

l’ottima Sabrina, una splendida professionista

con cui sarò lietissimo di collaborare in futuro,

quando tante situazioni, sia a livello macro che micro,

si rassereneranno!

Vi mando i miei più calorosi saluti

e

Per Aspera ad Astra et

Ad Majora!

Sperimentando in studio con Sabrina, parte IIIc

Benvenute e benvenuti a questa ultima parte del mio

modelshoot con l’ottima Sabrina, realizzato

lo scorso settembre alla

Bottega Immagine, centro per la Fotografia in Milano,

con l’aiuto sul set di Stefano Bernardoni.

Sabrina, the body BW 9; ph Francesco Coppola

Sabrina, the body BW 9; ph Francesco Coppola

In questa ultima fase del presente progetto la

sperimentazione in atto riguarda un uso più

creativo dello schema di luci Clamshell

sino ad allora eseguito.

Sabrina, the body BW 10; ph: Francesco Coppola

Sabrina, the body BW 10; ph: Francesco Coppola

Invece di un uso frontale di quelle luci, infatti,

stavolta ho voluto provato - su ispirazione

del fotografo Peter Coulson - ad usarle

invece come luci laterali.

L’effetto, come spero potete notare pure voi,

accentua le forme del soggetto in modo,

personalmente, trovo gradevole e che

di certo utilizzerò di nuovo in prossime

occasioni.

Sabrina, the body BW 11; ph: Francesco Coppola

Sabrina, the body BW 11; ph: Francesco Coppola

Altra sperimentazione qui in atto è il

cogliere la modella in movimento,

a diaframma bello chiuso.

Sabrina, the body BW 12; ph Francesco Coppola

Sabrina, the body BW 12; ph Francesco Coppola

Questo per dare dimostrazione che il

corpo macchina, anche se dotato

di appena 4,5 frame al secondo di raffica

e che non disponga del miglior Tracking

Autofocus del panorama, è ancora

capace di seguire il movimento, senza

perdere in dettaglio e definizione.

Sabrina, the body, BW 13, ph: Francesco Coppola

Sabrina, the body, BW 13, ph: Francesco Coppola

Spesso, difatti, quel che viene detto su

un corpo macchina, un obiettivo

o un brand, non è sempre derivato da

esperienza diretta e aggiornata

nel tempo. La Fotografia, dopotutto, è

divenuto da anni un modo creativo

“democratizzato dalla tecnologia” e

ci sono tante, troppe, persone che

fanno solo confusione.

Sabrina, the body Color 14

Sabrina, the body Color 14

La Fotografia, vera, è una Arte pratica,

non conosce dogmi indiscutibili e leggi

incontrovertibili.

Si può raccogliere Bellezza, oggi giorno,

con qualsiasi corpo macchina e obiettivo

moderno o vintage che sia.

E questo è stato quanto,

il mio lavoro con l’incantevole Sabrina

è ultimato.

Sperando sia stato di vostro gradimento,

vi invito al prossimo lunedì per le Highlits

dell’intero shooting.

A presto, quindi,

e

Ad Majora!

















Sperimentando in studio con Sabrina, parte IIIb

Ben tornate e tornati,

a questo lunedì di condivisione degli scatti

realizzati a inizio settembre 2020 alla

Bottega Immagine di Milano,

con la bravissima e stupenda Sabrina e

coadiuvato in set da Stefano Bernardoni.

Sabrina, the body BW 5; ph: Francesco Coppola

Sabrina, the body BW 5; ph: Francesco Coppola

Qui siamo alla sperimentazione dello schema di

luce Clamshell, usata come luce laterale

- la quale appaga di più il mio occhio rispetto

alle parti precedenti di questo shooting.

La luce modella meglio i volumi e, mi

sembra, rende una maggiore tridimensionalità.

Sabrina, the body BW 6; ph: Francesco Coppola

Sabrina, the body BW 6; ph: Francesco Coppola

Naturalmente, qui sperimento anche la reda del

Pentax D-FA* HD 50mm f 1.4 AW a diaframma

tutto chiuso. Non so voi, ma io non ho denotato

alcuna perdita di dettaglio, non dove conta,

almeno.

Sabrina, the body BW 7; ph: Francesco Coppola

Sabrina, the body BW 7; ph: Francesco Coppola

Sperando che questi scatti di oggi siano di

vostro gradimento, annuncio che c’è ancora un

post mancante (direi, senza falsa modestia, in

crescendo)

per la prossima settimana, prima di riassumere

in una selezione gli scatti migliori da questo mio

ultimo lavoro prima del secondo lock-down

lombardo.

Sabrina, the body BW 8; ph: Francesco Coppola

Sabrina, the body BW 8; ph: Francesco Coppola

Non mi rimane, quindi, che salutarvi e invitarvi

a esplorare di nuovo queste pagine lunedì

prossimo!

A presto e

Ad Majora!




















Sperimentando in studio con Sabrina, parte IIIa

Benvenute e benvenuti, cari lettori,

in questo lunedì condivido in questo blog una prima parte degli scatti della terza fase del modelshhot con Sabrina, realizzato negli spazi di Bottega Immagine, centro fotografia Milano, con l’assistenza di Stefano Bernardoni.

Sabrina, the body BW 1; ph: Francesco Coppola

Sabrina, the body BW 1; ph: Francesco Coppola

Gli scatti qui condivisi e i successivi sono tutti realizzati a diaframmi parzialmente o del tutto chiusi del mio Pentax D-FA* HD 50mm f 1.4 AW, questo perché dovendo testare la resa dello stesso, trovo importante quanta diffrazione danno i diaframmi più chiusi. Normalmente è ben presente la morbidezza derivata dai diaframmi più chiusi, detta Diffrazione.

Sabrina, the body BW 2; ph: Francesco Coppola

Sabrina, the body BW 2; ph: Francesco Coppola

Sono lieto di poter affermare che questa recente ottica di Pentax non ha grossi problemi derivati dalla Diffrazione e quindi si presta assai bene per l’uso in studio.

Sabrina, the body BW 3; ph: Francesco Coppola

Sabrina, the body BW 3; ph: Francesco Coppola

A questo punto ero libero di badare anche agli altri aspetti dello shooting, soprattutto l’uso dello schema di luce Clamshell e di come meglio usarlo per meglio utilizzarlo per esaltare la bellezza di Sabrina.

Sabrina, the body, BW 4; ph: Francesco Coppola

Sabrina, the body, BW 4; ph: Francesco Coppola

Questo è quanto avete solo cominciato a vedere ora, e ancora di più vi mostrerò nelle prossimi parti di questo progetto fotografico.

A lunedì prossimo quindi,

per vederne ancora e sempre delle belle e per giungere

Ad Majora!


















Sperimentando in studio con Sabrina, parte II

Ben trovate e trovati di nuovo,

questo lunedì vi presento la seconda parte degli scatti realizzati con Sabrina in settembre alla Bottega Immagine di Milano, con l’assistenza di Stefano Bernardoni.

Red Glasses, 1; ph: Francesco Coppola

Red Glasses, 1; ph: Francesco Coppola

In questa fase dello shooting abbiamo mantenuto lo stesso schema di illuminazione, detto clamshell lighting siamo però passati a una serie di ritratti stretti realizzati con il l’smc Pentax FA 100mm f 2.8 macro mentre Sabrina posava con su un paio di occhiali rossi che le avevo procurato io.

Red Glasses, 2; ph: Francesco Coppola

Red Glasses, 2; ph: Francesco Coppola

Una idea semplice che ho voluto approfondire a lungo, sia in orientamento verticale, o da ritratto che in quello orizzontale, da paesaggio.

Red Glasses, 3; ph: Francesco Coppola

Red Glasses, 3; ph: Francesco Coppola

Forse non è stato un procedere rigoroso. I miei maestri di Fotografia mi hanno detto più volte che in uno shooting o si fanno tutti gli scatti in verticale, o tutti in orizzontale. Perdonatemi, stavo esplorando la Luce, il contrasto di colori e la modella, nonché l’attrezzatura fotografica nuova o quasi.

Red Glasses, 4; ph: Francesco Coppola

Red Glasses, 4; ph: Francesco Coppola

E Sabrina interpretava, seduta sulla sedia a disposizione nello studio, da par suo, vale a dire da modella di agenzia ed ella dotata di una buona esperienza internazionale con fotografi di gran livello e da ogni parte del mondo.

Red glasses, 5; ph: Francesco Coppola

Red glasses, 5; ph: Francesco Coppola

Non si può chiedere di più, sinceramente.

Soprattutto in uno shooting molto sperimentale in cui provavo per la prima volta, o quasi, un po’ tutto. Un’esperienza, per me, appagante e che solo la Fotografia sa regalarmi.

Red Glasses, 6

Red Glasses, 6

Spero di aver reso grazia alla ottima Sabrina, e di avervi intrattenuto per questa breve corsa nella mia Fotografia creativa e sperimentale.

Un nuovo episodio di questo shooting arriverà lunedì prossimo, pertanto

vi saluto e vi rimando a presto!

Ad Majora!




Sperimentando in studio con Sabrina

Bentornate e bentornati a questo lunedì di condivisione dei miei progetti fotografici!

Oggi comincio a presentare in una prima di almeno tre parti, la sperimentazione su vari livelli realizzata insieme alla fantastica Sabrina alla Bottega Immagine di Milano, e con l’ausilio di Stefano Bernardoni che mi ha fatto da assistente di sala.

Sabrina in clamshell light BW 1; ph: Francesco Coppola

Sabrina in clamshell light BW 1; ph: Francesco Coppola

Questo shooting è assai complesso. In primo luogo nasce per sperimentare il mio nuovo Pentax D-FA* HD 50mm f 1.4 AW, di cui volevo testare la resa a diaframmi medi e da tutto chiuso. Poi volevo provare lo schema di luce clamshell lighting per come l’ho visto usare e spiegare (nei mesi di lockdown) dal fotografo internazionale Peter Coulson. Terzo, da anni seguivo ed ero in contatto con Sabrina e speravo da tempo di poterla fotografare, quando ho visto sui social che si proponeva per collaborazioni, non ho perso tempo a contattarla.

Sabrina in clamshell light, BW 2; ph: Francesco Coppola

Sabrina in clamshell light, BW 2; ph: Francesco Coppola

L’organizzazione quindi del presente progetto è passata attraverso la produzione di un moodboard da sottoporre alla modella, il pensare a quale studio fotografico avrebbe fornito lo spazio e le luci adatte a questa sperimentazione, contattare Stefano - mio maestro in diverse occasioni durante tanti dei corsi che ho seguito alla Bottega Immagine - e procurare quanto dell’outfit e degli accessori che vedrete indossare in questo shooting.

Sabrina in clamshell light, BW 3; ph: Francesco Coppola

Sabrina in clamshell light, BW 3; ph: Francesco Coppola

In questo progetto vedrete scatti realizzati con il su citato 50mm f 1.4 *, ma anche con l’altro obiettivo dotato di AutoFocus (AF) che ho preso per la mia K1, cioè l’smc Pentax 100mm f 2.4 Macro, di cui vedrete i risultati la prossima settimana. Ciò perché, comunque, una volta che c’era da immaginare un progetto, non ho ritenuto di poter fare tutto con la sola ottica normale. Volevo poter fare dei ritratti stretti, non solo mezze e intere figure.

Sabrina in clamshell light, BW 4; ph: Francesco Coppola

Sabrina in clamshell light, BW 4; ph: Francesco Coppola

Come idea generale per questo progetto, beh, la vedrete dispiegarsi con gli scatti che condividerò, posso anticipare per ora solo che era mia intenzione giocare con le forme, quanto con i colori, oltre che con le espressioni e il tutto che può dare un Feel, oltre che un Look.

Sabrina in clamshell light, BW 5; ph: Francesco Coppola

Sabrina in clamshell light, BW 5; ph: Francesco Coppola

Sono stato felicissimo di sperimentare al momento di fare gli scatti, di collaborare nel luogo ove mi sono formato per un paio di anni, per giunta con una delle modelle con cui ardevo di collaborare da più tempo, poi però è arrivato il momento di tornare a casa, scaricare le immagini sul computer e guardarle allo schermo. Chiedersi, poi, e ora come le sviluppo queste fotografie?

Sabrina in clamshell light, BW 6; ph: Francesco Coppola

Sabrina in clamshell light, BW 6; ph: Francesco Coppola

Si sa che progettare e scattare sono due parti del processo di creazione di un progetto fotografico ancora incompleto. L’editing ha la sua importanza e va realizzato consonamente all’obiettivo espressivo ricercato. Il fotografo da cui ho preso l’idea di quello schema di luci, solitamente converte in BN ed elabora con quei toni le sue immagini. Fra l’altro utilizzando Capture One in cui ha a disposizione uno strumento che nella suite Adobe che uso io non esiste. Ho pertanto fatto diversi esperimenti, applicando diversi workflow di sviluppo ai diversi scatti.

Sabrina in clamshell light, BW 7; ph: Francesco Coppola

Sabrina in clamshell light, BW 7; ph: Francesco Coppola

Voi quali di queste preferite?

Spero comunque che possiate apprezzare la mia ricerca e l’intento creativo sottostante.

Ci vedremo, comunque, la settimana prossima,

quando potrò mostrarvi la seconda parte di questo modelshoot.

A presto, quindi e

Ad Majora!










Claudia in Luce Naturale (fine shooting)

Ben trovati al nostro appuntamento del lunedì!

Oggi completo la condivisione degli scatti realizzati allo studio di Alessio Mapelli e fatti alla bella e brava alt model Claudia Campani.

Claudia in Luce Naturale 1; ph: Francesco Coppola

Claudia in Luce Naturale 1; ph: Francesco Coppola

Come fu, quindi, già per Sofia e Jelly, sfruttai anche in questa occasioni i grandi finestroni di cui quello studio è dotato.

Claudia in Luce Naturale 2; ph: Francesco Coppola

Claudia in Luce Naturale 2; ph: Francesco Coppola

Certo, lo spazio a disposizione in corrispondenza di quelle finestre non è tantissimo, quindi la ricerca dell’inquadratura è stata una sfida nella sfida.

Claudia in Luce Naturale, 3; ph: Francesco Coppola

Claudia in Luce Naturale, 3; ph: Francesco Coppola

Come dovrebbe essere chiaro oramai a chi mi segue, imporsi dei limiti, porta prima o poi a dei buoni frutti!

Claudia in Luce Naturale, 4; ph: Francesco Coppola

Claudia in Luce Naturale, 4; ph: Francesco Coppola

Non per niente, da sempre anche i fotografi professionisti, ogni tanto sentono il bisogno di lasciare a casa l’attrezzatura professionale, e imparare a scattare con qualche vecchia attrezzatura come una Holga, o comunque una vecchia macchina di altri e più ardui tempi.

Claudia in Luce Naturale, 5; ph: Francesco Coppola

Claudia in Luce Naturale, 5; ph: Francesco Coppola

Dopotutto, va così, “professionale” lo è il Fotografo che sa utilizzare al meglio l’attrezzatura di cui dispone e sa trarne risultati progettuali e comunicativi, al di là delle performance dell’autofocus, del video in 4k, e di altre scemenze che fanno tanto “Effetto Apple” nel mondo Fotografico, ingrassando tasche di costruttori di attrezzatura fotografica e assai meno le sterminate miriadi di entusiasti troppo focalizzati sulla tecnica da studiarsi come funziona il mercato.

Soft Claudia 1; ph: Francesco Coppola

Soft Claudia 1; ph: Francesco Coppola

Sempre sfruttando la Luce Naturale, ho a un certo punto voluto sperimentare anche su Claudia il soft look fornito dal Konica 40mm f 1.8 pancake, usato più che altro questa volta per il ritratto stretto.

Soft Claudia 2; ph: Francesco Coppola

Soft Claudia 2; ph: Francesco Coppola

Obiettivo di non semplice utilizzo, non posso negarlo, ma che mi sta dando di volta in volta le mie soddisfazioni!

Soft Claudia, 3; ph: Francesco Coppola

Soft Claudia, 3; ph: Francesco Coppola

Dopotutto, se c’è una fotografa di moda di stanza a New York, famosa per il look soft, come Vivienne Mok, che ottiene sfruttando tutto un corredo di filtri per obiettivi fatti a mano e in vari tipi di tessuto e trama, non vedo perché io - scarso in manualità fine - non possa sfruttare le caratteristiche di qualche vecchio obiettivo dei tempi passati, con caratteristiche scovate indagando la Storia degli obiettivi fotografici.

Soft Claudia, finale; ph: Francesco Coppola

Soft Claudia, finale; ph: Francesco Coppola

Inoltre, se un’immagine ottenuta con un dato effetto già in fase di scatto e senza l’uso di Photoshop, ha una Qualità di Immagine superiore, immagino che se questo effetto arriva senza l’utilizzo di filtri, ma per le caratteristiche intrinseche dell’ottica, beh, dovrebbe avere una Q.I. ancora maggiore.

In ogni caso,

siamo giunti alla fine di questo percorso di ricerca fotografica, in studio sia con luci artificiali che con Luce Naturale in compagnia dell’ottima Claudia. Spero che questo sia stato di vostro gradimento e vi posso rimandare alla prossima settimana, quando comincerò a condividere con voi un nuovo evento fotografico, realizzato a Torino.

A presto e

Ad Majora!




















Secondo outfit con Claudia (@brokenmirror._)

Ben tornate e ben tornati!

Oggi condivido qui gli scatti realizzati allo studio di Alessio Mapelli con l’alt model Claudia Campani.

Claudia, outfit secondo, 1; ph: Francesco Coppola

Claudia, outfit secondo, 1; ph: Francesco Coppola

Gli scatti sono stati realizzati sempre con gli strobi, ma in una più piccola location di quello studio e l’idea lì era di sfruttare la sedia e le pose da seduta.

Claudia, outfit secondo, 2

Claudia, outfit secondo, 2

Potevo utilizzare lì solo il mio 35mm (il 35mm f 2.4 AL di Pentax) che mi risultava alquanto stretto, quando invece ero interessato a cogliere la figura intera della modella, cosa riuscitami solo alla fine.

Claudia, Outfit secondo, 3; ph: Francesco Coppola

Claudia, Outfit secondo, 3; ph: Francesco Coppola

Cosa che, secondo me, alla fine ha portato a dei buoni risultati (credo che questa foto qui su potrebbe entrare di diritto nel mio Portfolio, infatti).

Claudia, outfit secondo, 4; ph: Francesco Coppola

Claudia, outfit secondo, 4; ph: Francesco Coppola

Di sicuro avrei un qual certo bisogno di un obiettivo più ampio, per scattare in ambiti con poco spazio, magari il 21mm f 3,2 Limited e cambiare il mio attuale 35mm f 2.4 AL col rinnovato 35mm f 2.0 HD. Cosa che richiede investimento di soldi e, in merito a ciò, seguiranno disquisizioni in una prossima Panoramica da pubblicare quanto prima.

Per il resto,

spero che questo breve set ti sia piaciuto, o lettore e ti rimando al prossimo - assai più corposo. Anche perché torno al mio amore primigenio: gli scatti in Luce Naturale.

A presto quindi, e

Ad Majora!

Primo outfit con Claudia (@brokenmirror._)

Bentornate e bentornati su queste mie fotografiche pagine!

Oggi inizio a condividere con voi lo shooting svoltosi lo scorso luglio, sempre nello studio di Alessio Mapelli, con la bella e brava alt model Claudia Campani, che - per chi mi segue da qualche tempo potrebbe aver già notato - avevo già fotografato in passato e inserito nel mio Portfolio di scatto in studio in Bianco e Nero. Nello specifico la precedente esperienza risaliva al mio corso avanzato di Fotografia e faceva parte di un esercizio di ritratto in studio a tema floreale.

Claudia, outfit primo, 1; ph: Francesco Coppola

Claudia, outfit primo, 1; ph: Francesco Coppola

A distanza di anni, essendo sempre rimasti in contatto via social, ho quindi ho avuto modo di organizzare con lei una nuova sessione in studio.

Claudia, outfit primo, 2; ph: Francesco Coppola

Claudia, outfit primo, 2; ph: Francesco Coppola

Oramai conoscevo gli spazi e le attrezzature dello studio messo a disposizione dal buon Alessio, ciò non vuol dire che io non abbia ancora avuto voglia di sperimentare con varie pose, schemi di illuminazione e angoli di ripresa.

Claudia, outfit primo, 3; ph: Francesco Coppola

Claudia, outfit primo, 3; ph: Francesco Coppola

Avevamo già concordato insieme, ovviamente, gli outfit da provare ed è bastato poco per cominciare a sperimentare un po’ con lo spazio più ampio lì presente, con qualche posa.

Claudia, outfit primo, 4; ph: Francesco Coppola

Claudia, outfit primo, 4; ph: Francesco Coppola

Claudia, outfit primo, 5; ph: Francesco Coppola

Claudia, outfit primo, 5; ph: Francesco Coppola

E poi ancora…

Claudia, outfit primo, 6; ph: Francesco Coppola

Claudia, outfit primo, 6; ph: Francesco Coppola

Oltre a qualche sequenza con camminata.

Claudia, outfit primo, 7; ph: Francesco Coppola

Claudia, outfit primo, 7; ph: Francesco Coppola

Claudia, outfit primo, 8; ph: Francesco Coppola

Claudia, outfit primo, 8; ph: Francesco Coppola

Claudia, outfit primo, 9; ph: Francesco Coppola

Claudia, outfit primo, 9; ph: Francesco Coppola

Alla fine mi sono ritrovato con un sacco di scatti fra cui scegliere l’attuale sequenza - tenendo sempre conto che abbia anche un senso in se, cosa che spero di essere riuscito a fare.

Claudia, outfit primo, 10; ph: Francesco Coppola

Claudia, outfit primo, 10; ph: Francesco Coppola

Questo, sempre, perché va bene il Portfolio - il quale deve mostrare una varietà di soggetti, illuminazioni, tecniche e set - ma quel che conta maggiormente nel settore della Fotografia di Ritratto Moda è il saper raccontare con le immagini.

Claudia, outfit primo, 11; ph: Francesco Coppola

Claudia, outfit primo, 11; ph: Francesco Coppola

Secondo voi, in questo caso, ci sono riuscito? Mi interessa sinceramente saperlo ed eventuali critiche (costruttive) sono sempre bene accette!

Claudia, outfit primo, 12; ph: Francesco Coppola

Claudia, outfit primo, 12; ph: Francesco Coppola

Sperando che il presente episodio della mia costruenda carriera fotografica sia stata di vostro gradimento,

ardentemente vi saluto e vi rinvio al prossimo episodio.

A presto quindi e,

come sempre:

Ad Majora!





Secondo outfit con Jelly

Buon ritrovate/i!

Eccoci alla esposizione della seconda parte del modelshoot che ho svolto nello studio di Alessio Mapelli con la model Jelly.

In questo caso, come già fu per gli scatti realizzati con Sofia, ho portato la model a posare davanti alla ringlight a led, solo, il protagonista di questa sezione sarebbe stata il suo cappello e poco altro.

Jelly, secondo outfit 1; ph: Francesco Coppola

Jelly, secondo outfit 1; ph: Francesco Coppola

Essendo alquanto più debole la luce dei led rispetto a quella degli strobi, mi sono risolto - in fase di post produzione - per un look generale più contrastato del solito.

Jelly, secondo oufit, 2; ph. Francesco Coppola

Jelly, secondo oufit, 2; ph. Francesco Coppola

Cosa che, secondo me, ha esaltato i colori della modella e la cosa mi è apparsa giusta.

Jelly, secondo outfit, 3; ph: Francesco Coppola

Jelly, secondo outfit, 3; ph: Francesco Coppola

Non trovate pure voi?

Jelly, secondo outfit, 4; ph: Francesco Coppola

Jelly, secondo outfit, 4; ph: Francesco Coppola

Devo dire che Jelly ce l’ha messa tutta ed è stata brava a giocare con quel accessorio e questo non è che l’inizio, signore e signori.

Jelly, secondo outfit, 5; ph: Francesco Coppola

Jelly, secondo outfit, 5; ph: Francesco Coppola

Mi richiederà dei cambiamenti di struttura di questo sito, certo, ma vedrete che proseguendo verranno qui presentate immagini sempre più conturbanti.

Jelly, secondo outfit, 6, ph: Francesco Coppola

Jelly, secondo outfit, 6, ph: Francesco Coppola

Insomma, come ho sempre promesso, ne vedrete sempre più delle belle!

Alla prossima settimana e

Ad Majora!





Primo outfit con Jelly

Bentornate e bentornati sul mio umile blog fotografico,

oggi vi presento gli scatti risultanti dalla prima fase (primo outfit) delle prime fotografie realizzate nello studio di Alessio Mapelli alla alt model Jelly durante la medesima occasione in cui avevo già realizzato l’editorial precedente, con Sofia Paderi.

Jelly, outfit primo, 1; ph: Francesco Coppola

Jelly, outfit primo, 1; ph: Francesco Coppola

Come fu per il precedente editorial, quindi, ho iniziato a lavorare utilizzando le luci degli strobi, facendo posare la modella sulla sedia e cercando un alto contrasto.

Jelly, Outfit primo, 2; ph. Francesco Coppola

Jelly, Outfit primo, 2; ph. Francesco Coppola

Così, abbiamo cominciamo a metterci a lavoro sulle pose e le angolazioni di ripresa. Come si sa, in media succede quasi sempre che l’inizio di una sessione di scatto bisogna superare una prima fase di adattamento, presa di confidenza. A merito di miss Jelly, però, questa volta abbiamo iniziato subito forte e non posso che dirmi soddisfatto di questi iniziali scatti.

Jelly, outfit primo, 3; ph: Francesco Coppola

Jelly, outfit primo, 3; ph: Francesco Coppola

Si vede, penso, che Jelly sa posare naturalmente davanti alla macchina fotografica, non trovate?

Jelly, outfit primo, 4; ph: Francesco Coppola

Jelly, outfit primo, 4; ph: Francesco Coppola

Però, per quanto ci si stia divertendo, prima o poi arriva sempre il momento di andare oltre, darsi una mossa…

Jelly, outfit primo, 5; ph: Francesco Coppola

Jelly, outfit primo, 5; ph: Francesco Coppola

…e andarsi a cambiare per affrontare un’altra illuminazione e lavorare su nuove pose ed emozioni da trasmettere.

Jelly, outfit primo, 6; ph: Francesco Coppola

Jelly, outfit primo, 6; ph: Francesco Coppola

Così, mentre la nostra modella si va a cambiare io dichiaro qui conclusa l’esposizione del primo abito indossato dalla brava Jelly e vi do appuntamento a lunedì prossimo per un certo cambio di direzione.

Sperando con questo di avervi offerto una soddisfatta visione, vi rimando a presto, a cose sempre migliori, Ad Majora!

Secondi scatti con Sofia (@spicyroller_sg)

E rieccoci qui,

con un altro poco di scatti dall’editorial realizzato insieme alla modella Sofia (@spicyrollersg) nello studio del fotografo Alessio Mapelli (@alessio_mapelli).

Quindi, dove eravamo rimasti?

Sofia, chin up pose; ph: Francesco Coppola

Sofia, chin up pose; ph: Francesco Coppola

Dopo i primi scatti, appurato che gradivo più sperimentare con l’alto contrasto, mi sono via via liberato di una delle due luci a disposizione, sino ad approdare all’uso dell’anello di luci a led (Ringlight) che ho cominciato a utilizzare sul soggetto, tanto per vedere l’effetto che faceva.

Sofia and the Ringlight 1; ph: Francesco Coppola

Sofia and the Ringlight 1; ph: Francesco Coppola

Appurando così che, con la minore luce fornita dai led ero costretto ad aprire il diaframma, ho valutato che ciò fosse un vantaggio, aggiungendo così le sfumature al contrasto fra aree in luce e aree in ombra.

Sofia and the Ringlight 2; ph: Francesco Coppola

Sofia and the Ringlight 2; ph: Francesco Coppola

La cosa mi è piaciuta tanto da insistere su questa soluzione ancora,

Sofia and the Ringlight 3; ph: Francesco Coppola

Sofia and the Ringlight 3; ph: Francesco Coppola

ancora,

Sofia and the Ringlight 4

Sofia and the Ringlight 4

e ancora.

Sofia and the Ringlight 5

Sofia and the Ringlight 5

Fino a che non ho pensato bene di cambiare angolo di visuale, e per questo mi sono arrampicato su una scaletta lì' a disposizione in studio.

Sofia’s outfit 2 BW; ph: Francesco Coppola

Sofia’s outfit 2 BW; ph: Francesco Coppola

Per fortuna, per quanto inizialmente non mi sentissi sicurissimo sulla posizione, sono qui a redarre questo pezzo. L’esperimento comunque, a mio sicuramente sindacabile giudizio, ha dato buoni frutti.

Sofia and the Ringlight, final; ph: Francesco Coppola

Sofia and the Ringlight, final; ph: Francesco Coppola

Non trovate anche voi?

Questo, per oggi, è tutto quanto possa mostrarvi, ma lunedì prossimo completerò la condivisione di questo editorial con gli ultimi esperimenti, anche con un ritorno dei miei esperimenti in Luce Naturale.

(Ve l’avevo detto che mi ero divertito molto in questa occasione, no?)

A presto, quindi e

Ad Majora!































Primi scatti con Sofia

Bentornate e bentoranti!

Oggi inizio a mostrare i primi scatti sviluppati da un editorial che ho svolto con Sofia (@spicyroller_sg) e un’altra modella che presenterò più avanti, nello studio fotografico di Alessio Mapelli (@alessio_mapelli) qualche settimana fa.

Sofia, studio portrait BW 1; ph: Francesco Coppola

Sofia, studio portrait BW 1; ph: Francesco Coppola

Ho scelto di fare questo editoriale in studio perché un Portfolio che deve andare valutato dalle agenzie deve essere vario e dimostrare che il suo autore si sa destreggiare in varie situazioni. Quella in studio, con strobi, non poteva mancare quindi.

Sofia, studio portrait BW 2; ph: Francesco Coppola

Sofia, studio portrait BW 2; ph: Francesco Coppola

Naturalmente questo non vuol dire che ci si deve snaturare o fare qualcosa che non piace. Certamente, io continuo a prediligere la ricerca dell’immagine illuminata dalla Luce Naturale, però in quello studio attrezzato mi sono trovato a esplorare, sperimentare, come un bambino alla sua prima visita in una antica sala giochi (per chi ha presente, quelle con le vecchie cabine con giochi arcade come Dragon’s Lair e Space Age). I miei più sinceri ringraziamenti ad Alessio per avermi supportato e guidato nel suo studio!

Sofia, studio portrait BW 2; ph: Francesco Coppola

Sofia, studio portrait BW 2; ph: Francesco Coppola

Possibile è anche trovare una proprio continuità stilistica, anche attraverso diverse situazioni di illuminazione. Anzi, è auspicabile che ciò sia, o diventi presto, se si vuole provare a lavorare con i Brand.

Sofia, studio portrait BW 3; ph: Francesco Coppola

Sofia, studio portrait BW 3; ph: Francesco Coppola

Ringrazio tanto la brava Sofia per aver collaborato con me ed essere stata così professionale e capace di dare il massimo.

Sofia's colors 1; ph: Francesco Coppola

Sofia's colors 1; ph: Francesco Coppola

Questo non è che solo il primo appuntamento di una lunga serie di post, in cui passeremo dal Fashion al Glamour! Attendetevene quindi delle belle e alla prossima!

Ad Majora!




Un model shooting in studio (Panoramiche #10)

Premessa

In piena funzione, come è, la mia attività di ritrattista con vari incontri, avventure, contrattempi, la mia mente attualmente è un turbine trottolante. Avevo inizialmente grandi progetti in mente, ma di lunga e complicata esecuzione.

Al fine di portarvi in tempi più brevi possibile una nuova panoramica, ho dato un taglio a quanto prima ipotizzato. Quello che, quindi, posso proporvi è la narrazione a stralci dell’ultimo shooting che ho fatto – domenica scorsa – in uno studio fotografico sito in un paese qua vicino, con gli strobi[1], fondali, modelle professioniste e dei fotografi con cui ho scattato.

Questo, nelle mie speranze, dovrebbe offrire una sintetica suggestione sul mondo della Fotografia di Ritratto, in cui mi trovo a far pratica.

I contatti con la modella

Joanna Kosinska on unsplash.com

Joanna Kosinska on unsplash.com

Avevo contattato Sofia (@spicyroller_sg) già durante lo scorso maggembre[2]. L’idea che le avevo proposto – dopo aver visionato il suo profilo Instagram – era di scattare al Parco di Monza, in Luce Naturale, ritratto stretto e figura intera in contesto floreale. Eravamo rimasti per aggiornarci verso metà di giugno.

Benissimo, inizio a scattare con altre ragazze, sino al giorno convenuto del contatto. Contrariamente ad altre persone con cui avrei dovuto scattare, Sofia ha risposto prontamente, mi ha proposto però un cambio di programma: non più scatti in ambiente naturale, ma in uno studio non lontano da casa mia, con un’altra modella e in un model sharing, a un costo un po’ più basso di quello convenuto inizialmente.

“Ma potrò gestire le luci e il set?” le chiedo “Altrimenti, se l’occasione è un model sharing, non lo so quanto mi possa servire al fine del mio Portfolio, e non ho soldi da buttare” E lei mi ha rinviato a parlarne con il titolare dello studio che organizza l’evento, Alessio (@alessio_mapelli). Il quale mi riconforta, dopo che ho a lui spiegato cosa cercavo di realizzare e perché. Questo a patto che fossi riuscito a convincere gli altri partecipanti l’evento.

Alla fin fine il luogo era vicino casa, il costo un po’ minore, avere anche scatti realizzati in studio con luce artificiale per il mio Portfolio possono essere un plus, e al limite a me sarebbe bastata anche una sola la prima ora con Sofia (con la quale ci accordiamo anche per l’outfit nel frattempo) e il resto dello shooting, così, anche tanto per. L’importante è portare a casa degli scatti all’altezza.

Fu così che accettai.

Il giorno dello shooting – tre magliette nere all’ingresso dello studio

Clem Onojeghuo on unsplash.com

Clem Onojeghuo on unsplash.com

Una domenica di questo mese. Luminosa e calda, ma non troppo, arrivo allo studio, maglietta nera e borsa fotografica carica. Lì davanti incontro un’altra maglietta nera e zaino fotografico: un compagno di corso, che aveva già suonato al campanello, così arrivo giusto giusto in tempo per vedere aprire il titolare dello studio, anche lui in maglietta nera.

Che volete farci, in studio è prassi vestire così. Nei progetti complessi, con una numerosa crew di diverse figure professionali, questo almeno aiuta a riconoscere chi è il “commander in chief” – o almeno penso che questo sia il motivo.

Entriamo in uno studio vuoto di persone.

Siamo solo noi a scattare? Chiedo.

, mi risponde Alessio.

Mi sento riconfortato. I partecipanti sono due, e anche le modelle sono due, non ci saremmo intralciati.

Alessio: Venite, vi faccio vedere gli ambienti, l’attrezzatura.

E io, poco dopo: Uh? E queste belle finestrone qua? Hai mai pensato di utilizzato di usarle?

No, veramente no. Ecco qua, questi sono i flash, lo sfondo qui è nero, lì è color nero.

‘Peccato per la finestra’, penso dentro di me ‘comunque vedrò di farci qualcosa’.

Quattro chiacchere fra tre fotografi creativi.

1. Ero a questo modelsharing di nudo con modella super. Mi presento ai fotografi organizzatori e chiedo di scattare per primo e di gestire posa e luci come dico io. I due si incuriosiscono e mi lasciano fare. Io dirigo la modella che si aspetta il solito MdF[3], ma le faccio subito cambiare idea indicandole come posa questo e quest’altro. Faccio mettere due luci strip in alto e di lato, così le illumino il profilo solo ai lati. Quando ottengo lo scatto che voglio, chiudo tutto e me ne vado. I due fotografi mi fermano e mi chiedono il contatto.

2. L’altro giorno ho dato un’occhiata alla nuova ML di Canon. Non so cosa pensarci, ma gli adattatori sono fighi. Ne hanno uno in cui è possibile inserire un filtro. Certo, non è un formato standard e quindi deve essere per forza Canon. Gli ho chiesto quello più economico che avevano. “Per farci cosa?” mi chiedono. “Perché lo voglio rompere” rispondo. “Ma perché lo vuole rompere?” “Eeeeh, sono fatti miei…”

3. S’è per questo io ho un fungo che sta crescendo nel mio 135mm. Quando l’ho scoperto ho temuto di dover buttare l’obiettivo, ma poi ho imparato a sfruttarlo e me lo sono tenuto. Oplà: vi presento il mio fungo. Dico, mostrando uno scatto particolare dal suo account Instagram.

2. Quindi lo stai sfruttando creativamente! Bene! Beh, siamo fatti così: rompiamo filtri…

3. E coltiviamo funghi negli obiettivi.

La fase dello shooting, con Sofia e Jelly

Kevin Jesus Horacio on unsplash.com

Kevin Jesus Horacio on unsplash.com

All’inizio:

Io. Vediamo se funziona il trigger? Ho avuto problemi in passato con flash tempo fa.

Monto, controllo, va.

Davanti al primo set con strobi. Comincio a fare i primi scatti.

‘Mazza come sono piatte ste foto!’ Mi dico controllando i primi scatti dallo schermo posteriore della mia K3ii. Aspè, com’è che si cambia la potenza dei flash?

Mi viene spiegato. Do una differenza di alcuni stop fra i due strobi posizionati in uno schema a farfalla.

‘Ah, adesso cominciamo a ragionare’.

In medias res:

‘Senti va, spegnamone uno e uso solo l’altro’.

Sì, cara, proviamo questa posa e io… vediamo, uh cos’è quella, una scala?

Eh, sì. Mi conferma Alessio, sempre presente ad aiutare quando c’è bisogno.

Fico, voglio provarla!

Rivolto alla modella: Allora dov’eravamo rimast… ooops, vediamo di non cascare di testa da questo trabiccolo.

Bella così, ora su il mento e guarda in distanza.

Alla fine dello shooting:

Davanti a uno dei finestroni con vetro zigrinato e rivolto alla modella:

Ora proviamo a usare la Luce Naturale, userò questo vecchio Konica 40 1.8, che a tutta apertura fa effetto Soft Focus, la qual cosa complica la messa a fuoco, ma il risultato… uh!

Così, stupenda! Guarda verso la luce. La spalla tienila rilassata, giù. Potresti abbassare la spallina?

Ancora un poco… ancora un poco… ecco, fatta!

Avvicinandomi a lei tenendo la macchina fotografica con lo schermo rivolto alla modella.

Visto che bell’effetto? Non sembra male, vero?

Conclusioni

Ed ecco quanto. Oltre all’esperienza di questo particolare shooting, al divertimento e al piacere che ho provato usando spazi e attrezzature come un grande centro di ricerche d’immagini personale, esperienza che sicuramente non posso non definire come positiva[4], vale qui la mia idea per cui: almeno nel settore del Ritratto (nelle sue varie fattispecie preso), il fattore tecnico, la spinta verso l’assoluta qualità d’immagine, viene dopo l’inventiva e la ricerca di un proprio stile, unico, di scatto. E miglia su miglia dopo la capacità di raccontare storie per immagini.

Vedete, potete sicuramente trovare, essendo questa anche mia esperienza personale, quell’annuncio di lavoro da studio fotografico, che richiede come precondizione di accettazione al colloquio di lavoro, il possesso di un qualche costoso corpo macchina Full Frame, con ottiche e altra attrezzatura.

Non mancano, anzi, abbondano le torme di amatori ed entusiasti della Fotografia che non faranno altro che blaterare di Gamma Dinamica, Profondità di Campo, Assenza di Rumore agli Alti Iso, e altre tecnicalità.

Qui no,

qui si possono disegnare solo i profili delle modelle con un paio di luci, si possono usare filtri in vario modo rovinati, o anche “coltivare funghi” in un obiettivo (e usare quelli degli anni ’50, ’60, ’70, mettendo a fuoco in manuale, e usare attrezzi da cucina, e tutto quello che la mente umana può inventarsi), per creare storie dal look diverso dal solito, emozionanti, riconoscibili.

Hic sunt creatores.





Ad Majora!






















[1] Flash da studio, mediamente più grandi e potenti di quelli detti “a slitta” e di più comune uso.

[2] Dicasi con questo neologismo, quello strano mese di freddo e pioggia continua.

[3] Abbreviazione universalmente nota per “Morti di Figa”, quel sostanzioso numero di fotografi, cioè, che presenziano ai modelsharing con l’unico intento di ammirare da vicino il corpo della modella.

[4] E di cui avrò modo di parlare più approfonditamente quando verrà il momento di mostrare la selezione, editata, degli scatti realizzati quel giorno a Sofia (@spicyroller_sg) e a Jelly (@jelly_suicide_).