Stagioni dell'anima I - Inverno, parte IV

Ben ritrovate e ritrovati,

eccovi, dopo lunga attesa,

la quarta parte del mio

progetto di concept

fashion photography

realizzato a Bottega

Immagine con la

modella Maria Cristina

Bona

Maria Cristina Bona, Anima in inverno 16; ph: Francesco Coppola

Dicevamo, nel precedente

epidosio, il rovello nato

da certe separazioni

lasciate senza spiegazioni

dura, troppo a lungo dura,

ma prima o poi arriva a una

sua naturale conclusione.

Maria Cristina Bona, Anima in inverno 17; ph: Francesco Coppola

Alla fine, lasciati a se stessi,

una risposta ce la si da e con

quella ci si deve pur vivere.

Pazienza, ma anche basta con

questa tortura.

Solo.

Maria Cristina Bona, Anima in inverno 18; ph: Francesco Coppola

Mentre ci si rende conto

che una fase, una

stagione dell’anima

comincia a sfumare via,

resta comunque da

decidere come ci si pone

rispetto a un importante

pezzo della propria vita

passata, con tutte le

energie, tempo, attenzioni

capacità di dedicarso che

si sono spese: Il meglio di

noi, dato a chi a un certo

punto non sapeva più cosa

farsene.

Maria Cristina Bona, Anima in inverno 19; ph: Francesco Coppola

‘Mi sono sbagliato’ una

frase di tre parole così

pesante da maturare e

da dire.. Un bello sbaglio

durato troppo a lungo,

Non siamo soli, certo.

quando ci rendiamo conto

che abbiamo dato troppo

valore a chi non ne dava a

noi. Queste cose succedono,

fanno parte della vita, Non

avevamo forse fame di vita?

e nella vita capita che le

persone con cui stabiliamo

relazioni ci affibbiamo dei

ruoli, come costumi da

teatro. E qualche volta

tocca ricordare agli altri

che, no, non siamo quello

che loro pensano di noi.

Chi vi scrive può sicuramente

far vivere una relazione a

una donna come se fosse in

una eterna vacanza. Ma non

sono solo quello, nessuno

di noi lo è.

Se veramente di amore si

parla, allora si vive il facile

e il difficile, il premio e la pena,

la scoperta e la noia, almeno se

si vuole essere dei costruttori

di qualcosa di più grande e non

solo dei turisti delle vite

altrui.

Maria Cristina Bona, Anima in inverno 20; ph: Francesco Coppola

Si può rimanere amici dopo

la fine di una relazione?

Dipende, per la mia

personale esperienza,

la risposta è proprio no.

Non che abbia (più) nulla

contro lei che fu una

compagna di cammino per

11 anni. Semplicemente non

ho più tempo per simili

storie.

A certe donne piacciono i

romanzi con dentro

relazioni tormentate,

lascia e piglia, tossiche.

Io no, io amavo leggere

storie epiche, eroiche,

magari fantastiche, ma

sempre dove era presente

un arco narrativo del

personaggio che lo

portava alla propria

crescita.

Maria Cristina Bona, Anima in inverno 21; ph: Francesco Coppola

Ora basta inverno, è tempo

di muoversi oltre, fra

strade lontane dal mare,

tutte curve, sassi e inciampi,

ma sicuramente più sane di

certe paludi.

E’ tempo di provvedere al

mio futuro.

E per questo, vi dico, che

ci vedremo alla prossima

occasione, con ancora un

ultimo tratto di questo

progetto foto-narrativo.

A presto!

Per Aspera ad Astra!

Stagioni dell'anima I - Inverno, parte III

Ben ritrovate e

ritrovati in questo terzo episodio

in cui condivido il mio

progetto del modelshoot

narrativo-concettuale

realizzato alla Bottega Immagine

e in collaborazione con la

modella Maria Cristina Bona.

Maria Cristina Bona, Anima in inverno 12; ph: Francesco Coppola

Oramai assiderata, l’anima

qui ritratta, a lungo soppesa

il perché e il per come ella

è arrivata in questo spazio,

in questo tempo glaciale.

Maria Cristina Bona, Anima in inverno 13; ph: Francesco Coppola

Non c’è altro tempo, non

c’è altro ricordo che le

interessi. Tutta la sua

febbrile attenzione è

rivolta a capire quanto

le è piovuto addosso

senza un reale

preavviso.

Maria Cristina Bona, Anima in inverno 14; ph: Francesco Coppola

E questo che un tempo si

chiamava rovello perdura

in siderali attese. Nel

frattempo qualcosa in lei

si spegne, si eclissa, muore.

Maria Cristina Bona, Anima in inverno 15; ph: Francesco Coppola

una lunghissima fase è,

penosa, ma necessaria,

perché qualcosa bisogna

lasciarlo andare via,

prima di potersi

incamminare oltre.

Qualcosa, anche, deve

scattare: una decisione

va presa e sarà, questo,

il tema della prossima

condivisione.

Al prima possibile, allora!

Per Aspera ad Astra!

Stagioni dell'anima I - Inverno, parte II

Benvenute e benvenuti

in questo secondo episodio della

storia che provo a narrare, con

i ritratti fatti all’ottima

Maria Cristina Bona, in quel

della Bottega Immagine in

Milano.

Maria Cristina Bona, Anima in inverno 7; ph: Francesco Coppola

Dopo aver trattato il primo

ingresso nella stagione

invernale, la nostra anima

ora deve rendersi conto

del perché è lì.

Maria Cristina Bona, Anima in inverno 8; ph: Francesco Coppola

L’istinto iniziale, vedete, è

sempre quello di negare

quanto di improvviso e

traumatico di può

accadere.

Maria Cristina Bona, Anima in inverno 9; ph: Francesco Coppola

Prima o poi, però, la

realizzazione colpisce,

permea, emerge alla

attenzione della mente.

Maria Cristina Bona, Anima in inverno 10; ph: Francesco Coppola

E a quel punto,

semplicemente, qualcosa

dentro di noi, muore.

Maria Cristina Bona, Anima in inverno 11; ph: Francesco Coppola

Non è certo questa la fine

del racconto. Oh no! Ne è

solo una tappa e la prossima

(se riuscirò a sviluppare gli

scatti in tempo) dovrebbe

arrivare lunedì prossimo,

altrimenti accadrà in

quello successivo.

Chiedo scusa per questa

incertezza, ma dalla

scorsa settimana ho

iniziato a lavorare in

un nuovo magazzino,

non lontano da casa

(per fortuna) con turni

di 8,30 ore e questo

impatta sul tempo che

posso dedicare alla mia

Fotografia.

Domenica prossima,

oltretutto, ho un nuovo

modelshoot a pellicola in

programma da fare.

Il tempo a mia disposizione

è semplicemente quello

che è.

Alla prossima, quindi,

e statemi bene!

Per Aspera ad Astra!

Stagioni dell'anima I - Inverno, parte 1

Ben ritrovate e ritrovati

in questa che è la prima

condivisione di uno di

quattro progetti narrativi

fotografici in cui mi sono

esercitato a realizzare.

Ciò, oltre che per esercitarmi a

raccontare per immagini, anche

per raccogliere nuovi ritratti

con modelle di agenzia con cui

integrare e completare il mio

Portfoio da Ritrattista Fashion,

Beauty e Glamour.

Benvenuti quindi in

Le Stagioni dell’Anima - Inverno.

Maria Cristina Bona, Anima in inverno 1; ph: Francesco Coppola

Questa prima fase dell’attuale

progetto è stato realizzato

nello studio e con gli strobi

della Bottega Immagine di

Milano.

Maria Cristina Bona, Anima in inverno 2; ph: Francesco Coppola

La modella professionista.

e di agenzia, nonchè MUA è

Maria Cristina Bona.

Maria Cristina Bona, Anima in inverno 3; ph: Francesco Coppola

Non ho intenzione di descrivere

il significato di questa serie di

immagini. sarebbe come spiegare

una barzelletta.

Maria Cristina Bona, Anima in inverno 4 ph: Francesco Coppola

E tenete conto, anche, che

questa condivisione odierna

non è altro che l’inizio della

prima parte di una prima

sezione di racconti

fotografici che ho intenzione

di offrirvi nei mesi a venire.

Il quadro completo, quindi, lo

vedrete dipanarsi davanti ai

vostri occhi, di settimana in

settimana.

Maria Cristina Bona, Anima in inverno 5; ph: Francesco Coppola

Posso però offrire delle chiavi

di lettura che, magari, possono

evitare fraintendimenti.

Maria Cristina Bona, Anima in inverno 6; ph: Francesco Coppola

Iniziamo quindi con darvi

uno primo spunto per il

concetto di “anima” che un

agnostico anticlericale

come me, utilizza nella

presente narrazione.

Maria Cristina Bona, Anima in inverno 7; ph: Francesco Coppola

Il secondo, e ultimo spunto,

per la migliore comprensione

della prima parte di racconto

è un testo di una canzone del

gruppo prog rock britannico

Yes, uscito nel 1980 nell’LP

intitolato Drama e la canzone

in questione si chiama “Run

Through the Light”.

Il testo è in inglese, ma per

chi non capisse la lingua

ci sono servizi di traduzione

che basta cercare sul web.

Questo è quanto per oggi,

ci vedremo la prossima

settimana con una nuova

sezione di racconto.

A presto!

Per Aspera ad Astra!

Il mio 2022 in Fotografia, highlights

Benvenute e benvenuti,

carissimi e carissime lettrori,

nel resoconto sull’anno che si

sta chiudendo e quanto ho

potuto realizzare in questo

periodo.

My top 9 according to Instagram; ph: Francesco Coppola

Si sta chiudendo, quindi, un anno

con alti e bassi, ma nel complesso

è stato storico e di importanti

traguardi di cui è innegabile

che possa dirmi soddisfatto.

Non mi riferisco tanto al

best nine che mi è uscito su

Instagram. Di cui mi è rimasto

assai poco interesse.

La parte a colori del mio Portfolio approvata in Lettura Professionale lo scorso giugno; ph: Francesco Coppola

Il più importante dei risultati

sin qui raggiunti non può non

che essere il positivo riscontro

che ho ottenuto su parte della

prima bozza di Porrfolio che ho

presentato la scorsa estate ed

è quel mattone iniziale di

passpartout che mi potrà aprire

porte per lavori fotografici

retribuiti in un futuro, si spera,

non troppo distante.

La parte in Bianco e Nero del mio Portfolio approvata in Lettura Professionale lo scorso giugno; ph: Francesco Coppola

Certo, a oggi, devo ancora

terminare il primo moodboard

del primo nuovo modelshoot che

realizzerò per completare il

Portfolio, ma un’altra delle

buone notizie che posso citare ora

è il mio ritorno alla Fotografia

Analogica (argentica, a pellicola

o come preferite chiamarla).

Jessoca Bianco e Naomi Momsen in my first film modelshoot; ph: Francesco Coppola

Nonostante i miei iniziali

timori, sono riuscito a

ottenere dei buoni risultati

tecnici in queste prime prove.


Ora, certo, la Pentax Spotmatic

è danneggiata e, fra mille

impegni e problemi, non sono mai

riuscito a trovare il tempo per

portarla in uno dei diversi centri

di riparazione esistenti su Milano,

perciò i progetti analogici sono

stato costretto ad accantonarli.


Sto lavorando, come dicevo

prima, al primo moodboard per

riprendere la produzione di

immagini digitali, potrete perciò

attendervi nuove immagini su

questo sito verso la seconda

metà di gennaio.

Matisse model in BW; ph: Francesco Coppola

Ultimo risultato da annoverare

in questo 2022, è stato il mio

primo corso di Art Nude

Photography, con Davide K

Carboni, dove ho dovuto

apprendere un modo diverso

di approcciare e inquadrare

la figura, parziale o intera che

sia.

A presto, quindi, per mostrarvi

di nuovo delle Belle!

Per Aspera ad Astra!

I ritratti del Portfolio in BN, parte I

Ben ritrovate e ritrovati,

come promesso ieri, arrivo oggi a

presentarvi la prima parte di quei

ritratti del mio Portfolio che sono

stati apprezzati da entrambi i miei

Lettori Professionali.

Jessica Bianco al Parco della Reggia di Monza; ph: Francesco Coppola

Questa seroe do ritratti che vi propongo oggi

comprende le prime immagini in Bianco e Nero

che hanno passato il vaglio dei due Lettori

Professionali che hanno visionato il mio

lavoro. Questi di oggi sono anche i ritratti

che sono stati giudicati i migliori e senza

difetti, tranne forse - e per gusto

personale di Nicola Casini - l’essere stati

scattati in orizzontale.

Martina Mereu BW; ph: Francesco Coppola

Fra l’altro, secondo Barbare Silbe,

che ha visto questi miei scatti lo

scorso primo agosto, la mia

produzione in Bianco e Nero è

migliore di quella a colori.

Voi cosa ne pensate?

Concordate?

Chiara Leospo BW 1; ph: Francesco Coppola

“Voglio dire” mi spiegò “Io potrei pagare

per avere un ritratto di me fatto così”. e

si riferiva al qui sopra ritratto di Chiara.

Sicuramente un apprezzamento che mi

ha fatto piacere.

Sabrina Barca BW; ph: Francesco Coppola

Ricordo, e come non potrei? Quando

realizzai lo scatto qui sopra a Sabrina:

le avevo chiesto di camminare verso

di me, partendo da una certa distanza,

sciogliendo i capelli alla fine.

Credo di avercelo ancora con me, da

qualche parte, il battito di cuore perso

quando lei ha cominciato a camminare

come in una sfilata per me. Ah!

Chiara Leospo BW 2; ph: Frrancesco Coppola

E gli esperimenti con il mio

studio con telo nero portatile?

Considerando, appunto, che

esperimenti erano e ben due

dei ritratti da questo modelshoot

sono entrati in Portfolio, è una

altra, grossa, soddisfazione!

Sofia Pedrazzoli BW with Ciroflex; ph: Francesco Coppola

Questa qui sopra, poi, è una sovrapposizione di

soddisfazioni: all’ultimo modelshoot svolto,

entra nel mio Portfolio un ritratto dell’ottima

Sofia con il premio vinto da un fotografo

youtuber USA per il primo scatto a colori che

ho nella stessa raccolta.

Questi ritratti devono il loro pregio, comunque,

anche al lavoro e alla passione che ognuna

delle modelle che hanno posato per me.

Grazie ragazze!

Questo è quanto per ora, alla prossima settimana

verrà la seconda parte con le foto che richiedono

un po’ correzioni, e poi questo sito sarà pienamente

rinnovato e pronto a farsi conoscere ovunque

nell’orbe terracqueo!

Spero che il presente vi abbia fatto piacere e

ci andiamo leggendo a presto!

Per Aspera ad Astra!

I primi ritratti del mio Portfolio approvati dalle Letture

Ben tornate e tornati

su queste pagine per la presentazione

dei ritratti dal mio Portfolio che sono

stati approvate dai miei Lettori

professionali

Silvia, color portfolio 1; ph: Francesco Coppola

In questi giorni, molto pieni, sto

lavorando al rinnovamento -

strutturale e grafico - di questo

sito, oltre a diverse altre cose

su cui vi aggiornerò in un altro

articolo in settimana e scusate

se questo avvio di stagione

fotografica cade con il sito

ancora in rifacimento.

Sabrina, color Portfolio 2; ph: Francesco Coppola

Comprendetemi, però: prima di

poter creare nuove gallerie

Portfolio dovevo tornare sui

ritratti del Portfolio e correggere

quelli che ne avevano bisogno,

applicandovi i suggerimenti che

mi sono stati forniti in fase di

Lettura professionale.

Jessica, color Portfolio 3; ph: Francesco Coppola

Tolte, quindi, le immagini che sono

state irrimediabilmente bocciate,

rimangono cinque ritratti per la parte

a colori nella successione degli

stessi che è quella per un Portfolio

da presentare in Agenzia di moda.

Mia, color Portrait 4; ph: Francesco Coppola

So quindi che la scelta di

quale ritratto viene prima o

dopo che ho fatto può non

piacere proprio a tutti,

soprattutto a chi ritiene che

un Portfolio debba comunque

presentare una sua coerenza

narrativa interna.

Sofia, color Portrait 5; ph: Francesco Coppola

Non era quanto sapevo io, e

quel che sapevo e ho messo

insieme è la realizzazione di

una serie di ritratti che

rappresentassero le mie

capacità di gestione di vari

soggetti, situazioni di Luce,

outfit, composizione, ecc. e

mi si richiedeva varietà più

che altro.

Nei prossimi giorni, ora che

ho pubblicato il presente post,

passerò questi ritratti nella

loro sede naturale: la gallery

del Portfolio a colori.

Un passo oltre al

completamento della nuova

versione di questo sito e un

passo avanti verso la mia

carriera professionale.

Sperando di avervi fatto

cosa gradita, vi rimando

al prossimo aggiornamento

sullo stato degli svariati

lavori che mi vedono

impegnato in questa fine

estate.

A presto!

Per Aspera ad Astra!

La strada che mi attende di qui in avanti

Benvenute e benvenuti

a questo importante appuntamento in

cui riassumo le valutazioni ricevute

durante le due Letture Professionali

della mia prima bozza di Portfolio, da

cui ne ricavo le prospettive sulla mia

attività fotografica che mi sto

preparando a riprendere

Uno scorcio dal mio percorso di marcia veloce lungo il naviglio della Martesana

Riassunto breve delle valutazioni

Per chi si fosse perso quanto mi

è stato detto durante le Letture e

non abbia tanta voglia di andarsi a

rileggere due articoli, ripeterò qui,

in breve, il risultato complessivo

che ho ottenuto: la tecnica è

imperfetta ma c’è, gran parte delle

22 immagini che ho presentato

possono andare bene per un buon

Portfolio, diverse però devono avere

qualche sistemazione. Alcune, 3 o 4,

sono irrecuperabili o proprio

inaccettabili, ciò mi lascia con 17 o

18 scatti utili da cui ripartire.

 

Nel complesso il lavoro svolto

negli anni passati è risultato

abbastanza buono da ricevere

(in entrambe le occasioni) il

consiglio di continuare, gettarsi a

capofitto, nel continuare la strada

cominciata nel giugno 2018.


La via più immediata e chiara che

ho davanti ora è quella di riprendere

a scattare per rimpinguare il mio

Portfolio con modelle da agenzia,

e per quel fine solo modelle da

quelle fonti considerare, per poi

tentare la collaborazione con un

paio di agenzie di moda che mi

sono state consigliate e ciò

operando gratis et amore deorum

per un numero di mesi indefinibile

(12, 24 o chissà forse di più)

Impegnarmi così in scatti da

catalogo e altri per lookbook, in

attesa di avere affidato un cliente

per qualche editorial o campagna vera

e propria. Solo a quel punto potrei

cominciare a vedere dei soldi.

 

Il lavoro di sistemazione dei ritratti

del Portfolio che mi è stato

consigliato di correggere, non

dovrebbe impegnarmi più di una

settimana o due, ma nel complesso

tutto quanto sopra descritto credo

che mi vedrà impegnato a

fotografare gratis sino al 2025,

almeno.

Image by @betteratf8

I miei piani per l’immediato futuro


Allora, il mio piano è il seguente:

non posso fare altro che seguire

quanto suggeritomi e realizzare

fashion modelshoot con solo

modelle di agenzia, sino a

quando potrò considerare pronto

il Portfolio per presentarlo alle

Agenzie.

 

A ciò, però, affiancherò un’altra

attività di modelshoot: questa

seconda più libera di sperimentare,

con qualsiasi modella stuzzichi il

mio gusto estetico, anche se fuori di

quello canonico di Agenzia. Attività,

inoltre, concentrata a raccontare

storie fotografiche con cui voglio

esprimere la mia visione sulla

Bellezza, le Relazioni, la Sensualità e

continuerò, inoltre, lo studio della

Fotografia Glamour, di Intimo/Moda

mare e Art Nude.

  

Questo percorso lo svolgerò con

macchine fotografiche a pellicola,

la prima delle quali la sto aspettando per

mercoledì: una Pentax Spotomatic SP,

ordinata su ebay dall’Inghilterra, a cui

- nel tempo – affiancherò anche corpi

Macchina e obiettivi di Medio Formato

6x7 e, forse anche di Largo Formato, con

una 4x5.

  

Ho scoperto di recente, oltretutto, la

esistenza di un social in stile Instagram

dedicato alle fotografie realizzate a

pellicola, tale Grainery, conto di

farmi un account lì non appena comincerò

ad avere risultati degni con la mia

attrezzatura analogica.

 

Riuscendo a seguire entrambi questi

percorsi, spero di trovare qualche

possibilità di guadagno, magari

prima del previsto, magari altrove,

fuori da questa piaga sadomasochistica

che è l’Italia.

I prossimi, pratici, passi da cui cominciare.

 

Una volta ultimati, quindi, gli sviluppi

degli scatti di Art Nude eseguiti al

workshop con Davide K Carboni e

Francesca Matisse e pubblicato il

relativo post su questo blog - cosa

che dovrebbe accadere lunedì 22 - mi

dedicherò a diverse operazioni

preliminari che mi serviranno per

cominciare i nuovi percorsi fotografici.

 

Si tratta di fare il back up di sicurezza a

il computer da cui sto scrivendo, cosa che

a lungo ho ritardato, poi devo riprendere

in mano questo sito e modificarlo in modo

da presentare il Portfolio e poco altro.

 

Il blog ovviamente resterà, anche perché ho

molto da dire e non solo in merito ai vari,

nuovi modelshoot che realizzerò, ma anche

sul panorama della Fotografia in generale,

in quelle di Ritratto, nelle sue varie

sottocategorie e del Ritratto di Bellezza

nello specifico.

  

Ho già cominciato a riprendere i contatti

con un paio di modelle con cui

ricominciare a lavorare sia alla parte

Fashion che a quella analogica-

sperimentale, attività che intensificherò

una volta iniziato settembre.

 

Dovrò anche allestire un banco di

scansione con dslr dei negativi,

qualcosa che non sia fisso (non ho

spazio sufficiente in camera) ma

che possa facilmente allestire per

digitalizzare i negativi con la mia K1.

 

Infine, ma non per ultimo, devo

finire l’upgradare del mio pc, dato

che ora i prezzi dell’hardware pc sono

(più o meno) tornati a prezzi accessibili

e ho già un set di 16gb di assolutamente

necessaria RAM aggiuntiva, e una nuova

scheda grafica con cui sostituire la gtx

1650 che mi ha servito come ha potuto sino

a ora.

 

Mi manca ancora il processore, che penso di

prendere il mese prossimo.

 

A questo corredo sarebbe utile aggiungere

anche un secondo schermo, magari un 27”

2k, ma questo attenderà e arriverà verso

fine anno.

 

Molto prima, fra fine del presente mese

Mi butto giù a scattare, scattare, scattare.

 

Sarà ancora una volta un lungo viaggio,

pieno di Bellezza, di nuove persone

conosciute e che porterà a nuove

opportunità, spero anche e non troppo

in là, pure di guadagno.

 

 

 

 Per Aspera ad Astra!

Chiudendo il cerchio, parte I

Benvenute e benvenuti,

a questo primo appuntamento con gli scatti

realizzati a Milano nella location di Giorgia Rossi

e in cui a posare ho avuto l’occasione di

collaborare con miss Mia Carvene.

Mia Carvene, outfit 1, scatto BN 1; ph: Francesco Coppola

Ah, da quanto tempo è che ho cominciato

a organizzare in autonomia sessioni di Ritratto

con modelle? Se cerco nel mio archivio devo

tornare indietro sino ai primi giorni di giugno

2018. Ne è passato di tempo!

Mia Carvene, outfit 1, scatto BN 2; ph: Francesco Coppola

Perché vi sto facendo questo discorso?

Perché ci siamo: questo progetto che sto

cominciando a proporvi oggi è l’ultimo

destinato alla raccolta dei ritratti da cui

selezionerò quei 20/25 che comporranno

il mio primo Portfolio di Ritratto.

Mia Carvene, outfit 1, scatto BN 3; ph: Francesco Coppola

Non che abbia finito, per il momento, di

fotografare modelle. Ne ho altri due, infatti,

da mostrarvi. Ne avremo ancora sino a fine

anno - almeno!

Mia Carvene, outfit 1, scatto BN 4; ph: Francesco Coppola

Per l’occasione, quindi, mi sono portato

dietro un po’ di tutto: dagli obiettivi allo

studio portatile con telo nero che più di

recente ho cominciato a sperimentare;

ma anche il tipo di Ritratto che abbiamo

eseguito insieme, come potrete vedere

nelle prossime settimane, sarà più ampio

di quanto recentemente mostrato.

Mia Carvene, outfit 1, scatto BN 6; ph: Francesco Coppola

In questa prima fase, comunque,

vedrete lo stesso tipo di set e di Luce che

ho utilizzato questa estate. Luce Naturale

in interni, con sfondo nero e nessun flash

o altra fonte di Luce.

Mia Carvene, outfit 1, scatto BN 6; ph: Francesco Coppola

Questo è il campo di ricerca fotografica

che mi sono scelto e in cui miro ad

approfondire sempre di più, per quanto

avendo come compito quello di realizzare

un Porfolio da proporre alle varie agenzie,

mi sono concesso anche un po’ di spasso

in studio con luci artificiali.

Varietà e completezza si richiede in un

Portfolio e questo ho provato a fare.

Ne vedrete, quindi, ancora a lungo,

delle belle! Statemi bene e

a presto!

Per Aspera ad Astra!

Godendosi la ritrovata libertà, parte III

Ben tornate e tornati a questo terzo e

ultimo appuntamento con i nuovi scatti realizzati durante

il modelshoot di giugno realizzato al CityLife di Milano con

la brava e graziosa model Jessica Bianco.

Godendosi la ritrovata libertà con Jessica Bianco, 15; ph: Francesco Coppola

Godendosi la ritrovata libertà con Jessica Bianco, 15; ph: Francesco Coppola

In questa fase ci siamo aggirati fra i nuovi grattacieli di questo

che è uno dei quartieri più nuovi e futuristici della Milano post

Expò. Fra le nuove architetture di questa zona, gli spunti da

sfruttare per un fashion modelshoot, certo non sono mancati.

Godendosi la ritrovata libertà con Jessica Bianco, 16; ph: Francesco Coppola

Godendosi la ritrovata libertà con Jessica Bianco, 16; ph: Francesco Coppola

Bastava girare lo sguardo di pochi metri, perché il mio

occhio fotografico notasse nuove geometrie, linee di

fuga, trame, colori e condizioni di Luce ispitanti.

Godendosi la ritrovata libertà con Jessica Bianco, 17 BN; ph: Francesco Coppola

Godendosi la ritrovata libertà con Jessica Bianco, 17 BN; ph: Francesco Coppola

Ma, dopotutto, lavorando con Jessica era facile

indicarle dove mettersi e cosa fare, avere a disposizione

una modella con esperienza è sicuramente facilita il

lavoro del fotografo!

Godendosi la ritrovata libertà con Jessica Bianco, 18; ph: Francesco Coppola

Godendosi la ritrovata libertà con Jessica Bianco, 18; ph: Francesco Coppola

La Luce, dopotutto, andava migliorando - sia pure di poco -

e permetteva di andare più allo scoperto e sotto il sole

diretto del sole.

Godendosi la ritrovata libertà con Jessica Bianco, 19; ph: Francesco Coppola

Godendosi la ritrovata libertà con Jessica Bianco, 19; ph: Francesco Coppola

Non so quanto e se è chiaro anche a voi che leggete

queste parole su questo blog, quanto per me - per

quella che è la mia situazione economica personale,

almeno - questi momenti sono tutto ciò

che riesco a godermi e a considerare in qualche modo,

una vacanza. Creativa, stimolante, ma sempre vacanza.

Godendosi la ritrovata libertà con Jessica Bianco, 20; ph: Francesco Coppola

Godendosi la ritrovata libertà con Jessica Bianco, 20; ph: Francesco Coppola

Sono sicurissimo che da questo modelshoot usciranno,

almeno, un paio di scatti da inserire nel mio Portfolio in

elaborazione.

Godendosi la ritrovata libertà con Jessica Bianco, 21; ph: Francesco Coppola

Godendosi la ritrovata libertà con Jessica Bianco, 21; ph: Francesco Coppola

Ma dopotutto questo non è che il secondo di vari

altri modelshoot che ho realizzato oppure ho in

programma di realizzare. Almeno sino a settembre.

Lunedì prossimo attendetevi le interessanti highlights

dal presente modelshoot, la cui esposizione è ora

ultimata, ma dopo arriverà altro.

Non ci saranno interruzione agostano, quest’anno,

statene certi, ne vedrete ancora delle belle!

A presto!

Per Aspera ad Astra!








Godendosi la ritrovata libertà, parte II

Ben ritrovate e ritrovati a un nuovo appuntamento

con il modelshooting che ho realizzato poco tempo fa al CityLife di

Milano con la model Jessica Bianco.

Godendosi la ritrovata libertà 8; ph: Francesco Coppola

Godendosi la ritrovata libertà 8; ph: Francesco Coppola

Come già affermato nel precedente post, durante tutto lo shooting ci

siamo mossi dalle zone più esterne e coperte, di quel nuovo quartiere

milanese verso la zona centrale - quella dei palazzi moderni

con le loro architetture contemporanee - e verso zone più scoperte.

Godendosi la ritrovata libertà 9; ph: Francesco Coppola

Godendosi la ritrovata libertà 9; ph: Francesco Coppola

Questo mentre trovavo spunti ovunque mi giravo. In effetti,

questa parete che ha fatto da sfondo alla nostra incantevole

Jessica, è situata davanti ai cespugli fioriti con cui si è

concluso il precedente episodio. Praticamente a pochi metri

di distanza.

Godendosi la ritrovata libertà 10; ph: Francesco Coppola

Godendosi la ritrovata libertà 10; ph: Francesco Coppola

Naturalmente, una volta trovata una location interessante la

si lavorava appieno, provando sia vari punti di ripresa che

distanze e tagli di inquadratura, angolazioni diverse.

Godendosi la ritrovata libertà 11; ph: Francesco Coppola

Godendosi la ritrovata libertà 11; ph: Francesco Coppola

Devo, fra l’altro, ringraziare la modella - oltre che per l’impegno e

le pose che ha assunto - anche per aver avuto l’idea di usare

quegli occhiali da sole che potete vedere nei vari scatti. Un’idea

davvero efficace!

Godendosi la ritrovata libertà 12; ph: Francesco Coppola

Godendosi la ritrovata libertà 12; ph: Francesco Coppola

L’interpretazione, voglio dire, non è stata niente male anche

quella. Si può sicuramente parlare, se mi avete seguito sin

qui dalla volta precedente, di una giornata particolarmente

ispirata, sia per il fotografo che per la modella.

Godendosi la ritrovata libertà 13; ph: Francesco Coppola

Godendosi la ritrovata libertà 13; ph: Francesco Coppola

Cosa che può sicuramente capitare e sarà di certo

esperienza non solo mia, l’avere delle giornate più

entusiasmanti di lavoro creativo ma - ecco - dopo

i tanti e tanti mesi rimasto fermo a causa della

pandemia e della necessità di raccogliere i pezzi del

mio novo computer da fotoritocco, vivere una simile

esperienza è stato inebriante quanto incoraggiante.

Godendosi la ritrovata libertà 14; ph: Francesco Coppola

Godendosi la ritrovata libertà 14; ph: Francesco Coppola

Un lavoro di cui, senza false modestie, credo proprio

che possiamo andare fieri.

E di cui, spero, traerete piacere pure voi.

Questo è quanto, per ora, ci rivediamo lunedì prossimo,

con una terza dose di queste immagini di libera Bellezza!

A presto!

Per Aspera ad Astra!

Con Jessica in piazza Gae Aulenti, parte II

Bentornate e bentornate a questo lunedì di condivisione fotografica.

Oggi continuiamo l’esplorazione degli spunti fotografici presenti nella famosa piazza Gae Aulenti di Milano e che ho saputo individuare e abbiamo sfruttato insieme con la brava model Jessica Bianco.

Jessica, mezzo busto, BN; ph: Francesco Coppola

Jessica, mezzo busto, BN; ph: Francesco Coppola

Avevamo lasciato presto lo spazio aperto della piazza, per rifugiarci all’ombra, vicino a quelle vetrine che avevamo già iniziato a sfruttare durante la scorsa parte del presente set.

Tanta voglia di mare; ph: Francesco Coppola

Tanta voglia di mare; ph: Francesco Coppola

Quella vetrina, però, aveva dietro degli schermi che mandavano, alternativamente, delle immagini da dei grossi schermi, questo ci ha offerto degli spunti in più. Qualcosa che grazie alla Fotografia era possibile estrarre dal suo contesto proprio e inserirlo in quello dello shooting.

Jessica plus Colors; ph: Francesco Coppola

Jessica plus Colors; ph: Francesco Coppola

Si tratta del bello di questa zona della città meneghina così sfruttata e così apprezzata per realizzarvi modelshoot., e chi ero io per non approfittarne?

Jessica, thoughts, BW; ph: Francesco Coppola

Jessica, thoughts, BW; ph: Francesco Coppola

Comunque, era oramai tempo di muoverci oltre da quel andito a provare nuove zone della piazza e scenari circonvicini. Questo, però, sarà una storia che cominceremo a raccontare la prossima settimana.

Spero che quanto sin qui presentato sia stato di vostro gradimento.

Vi saluto e vi rimando alla prossima condivisione!

Per Aspera ad Astra!



























Sulle modelle 2 (Panoramiche #9b)

 Introduzione

Abbiamo accennato, nella precedente puntata, come le modelle siano fondamentali per costruirsi un Portfolio degno di questo nome, che va bene anche cominciare mirando a soggetti meno impegnativi (economicamente in primis) come parenti e amici, ma che lo studio, la pratica sono essenziali e portano inevitabilmente a cercare soggetti capaci di dare un contributo all’immagine finale.

Abbiamo anche già affermato che, se pure la fonte principale da cui attingere sono le costose agenzie di modelle, esistono altre soluzioni: social e siti specializzati nell’incontro fra domanda e offerta fra fotografi, modelle e altre figure del settore immagine.

Detto ciò, però, resta una domanda a cui dare risposta, quella che impegnerà tutto il presente articolo.

Come si contatta una modella?

Aldo Diazzi takes a photo of model Chiara Minola, photo by Francesco Coppola

Aldo Diazzi takes a photo of model Chiara Minola, photo by Francesco Coppola

Per cominciare occorre avere già fatto almeno qualche ritratto da esibire al momento di presentarsi. Potrebbero anche non essere foto “da Portfolio”, ma provenire da modelsharing, workshop veloci, scatti fatti in casa a parenti e amici, come anche da corsi di Fotografia generalista e meglio ancora ritrattistica. Il tutto serve perché la modella possa valutare a che livello si è.

Quindi, scattare in modelsharing non servirà magari a farsi il Portfolio, ma può essere un inizio di pratica e se si ricavano scatti interessanti da queste occasioni, per lo meno possono servire per intendersi al momento di presentarsi a una modella.

Come già detto, esistono modelle di livello e di esperienza diversa. Alcune sono alle prime armi (non totalmente agli esordi, ma con un’esperienza limitata) e possono accettare di scattare in collaborazione sotto la formula del TF. Altre, magari, che hanno già più esperienza e competenza, possono comunque accettare di scattare in low budget [1].

Quando ci si presenta a una modella, perché per esempio si è visto su un gruppo Facebook un annuncio di disponibilità a posare, si contatta la modella in messaggio privato, presentandosi educatamente e fornendo il link alla pagina web ove si espongono i ritratti che si sono fatti e chiedendole se è disposta a scattare insieme in TF o in low-budget.

A portrait photographer's self portrait, model Martina Mereu, photo by Francesco Coppola

A portrait photographer's self portrait, model Martina Mereu, photo by Francesco Coppola

Bisogna presentare almeno un quattro/cinque foto di ritratto e ciò perché – cominciamo a farci l’abitudine – un fotografo, di qualsiasi livello, afferma completamente il suo “io sono” esponendo il proprio Portfolio. Nome/Cognome e basta non va bene e non serve se si sta contattando privatamente una persona per chiederle di posare, le si sta solo facendo perdere tempo. Il Portfolio (per quanto incompleto, iniziale) è la chiave. Il Portfolio è molte altre cose, ma ne parleremo un’altra volta. Vi basti sapere che se volete fare sul serio in questo settore, dovete farvene uno.

Bisogna imparare ad aspettare prima di entusiasmarsi troppo

photo by Markus Spiske on unsplash.com

photo by Markus Spiske on unsplash.com

Questo è un errore che si tende a fare per inesperienza e che ovviamente ho fatto personalmente in più occasioni e vorrei risparmiarvelo. Se, al primo contatto infatti, una modella si dichiara disponibile a scattare, ciò non vuol dire ancora che si arriverà per forza di cose a concretizzare con lei il progetto.

Accordata una disponibilità generale, restano ancora da determinare altri elementi – tutti fondamentali per la buona riuscita di uno shooting: stabilire l’idea dello scatto (quale genere di ritratti si intende fare, in quale location, con quale tipo di luce), l’outfit ed eventuali accessori che la modella indosserà, ma soprattutto il perché li deve indossare (cioè: quale emozione si vuole trasmettere con gli abiti e le pose, vale a dire il così detto Look&Feel), tipo di ambiente in cui si scatterà, infine data e orario dello shooting.

Quando si arriva a scambiarsi i numeri di smartphone per continuare a tenersi in contatto via Whatsapp, in vista dell’incontro nella location concordata allora è fatta.

Forse.

Possono ancora arrivare le cavallette in verità, e poi può capitare anche una terribile inondazione e magari la lavanderia potrebbe tardare a pulire il tight.

Ovviamente scherzo, ma i contrattempi che possono ritardare o rovinare del tutto l’organizzazione di uno shooting sono sempre dietro l’angolo. Va bene e bisogna accettarlo.

Se può essere di consolazione, gli appuntamenti non vanno a vuoto solo ai praticanti che ancora devono ultimare il loro primo Portfolio, capita anche ai professionisti con una crew ingaggiata e uno studio già prenotato e progetti importanti (e ben remunerati) da realizzare. Un professoinista provvede al rimpiazzo veloce e non si scompone.

Inoltre, a volte è necessario fornire alla modella un documento chiamato Moodboard, che non è altro che il canovaccio del progetto e ne stabilisce l’idea generale, il tipo di abiti ed eventuali accessori, quali luci e quali inquadrature si pensa di effettuare e altro. Un tipo di documento che si usa normalmente nel mondo della Moda e che ho imparato a stilare nel corso di Fotografia di Moda e consiglio a chiunque voglia seguire il mio medesimo percorso di fare altrettanto.

Nella contrattazione per uno shooting, però, la mia personale esperienza non consiglia di partire a consegnare subito un moodboard a una modella che non si conosce. Potrebbe essere troppo. Qualche modella preferirà accordarsi con un’idea molto vaga e generale di shooting e se si vede piombare addosso un piano per un progetto già molto definito come quando si presente un Moodboard, si può anche intimorire e sparire. Va bene e bisogna accettarlo.

Altre, invece, possono proprio chiederlo. Anche perché, ovviamente, anche se la modella è disposta a una collaborazione TF, non è che sia disposta a perdere il proprio tempo. I livelli di verifica, vedete, possono non finire mai, la capacità di buttare giù un buon Moodboard può essere una di queste prove supplementari.

Vi confesserò a tal proposito, l’anno scorso sono andato dietro a una modella per tre mesi – se non quattro. Le ho proposto idee semplici da realizzare in un parco milanese, poi un moodboard completo per un progetto da realizzare in studio, ho provato sempre a venirle incontro. Alla fine, quando oramai ci avevo rinunciato, lei si è fatta viva e mi ha concesso un’ora per una sessione alquanto improvvisata ai navigli. Perché? Perché non era sicura che il tempo che mi avrebbe concesso sarebbe stato ben speso, che le avrei consegnato poi delle immagini abbastanza buone. Anche questo, accade, va bene e bisogna accettarlo.

Vi sono, inoltre, modelle abituate a scattare in studio con gli strobi [2], che hanno difficoltà ad apprezzare l’idea di andare in un parco al tramonto scattando unicamente con Luce Naturale. Posso tranquillamente dire che, così come ci sono fotografi che amano scattare principalmente in Luce Naturale (come il sottoscritto), altri concepiscono solo i look ottenuti con l’uso di luci artificiali, lo stesso vale per le modelle.

Vedete, una modella – anche se alle prime armi – potrebbe legittimamente ritenere che scattare in studio, con flash sia “professionale”, mentre gli scatti realizzati per strade, piazze e parchi, senza flash, le potrebbero sembrare troppo “poveri” e quindi una perdita di tempo. Ancora una volta, va bene e bisogna accettarlo.

Le condizioni atmosferiche, poi, sono un altro elemento che può inficiare un’organizzazione che sembrava procedere su binari ben solidi. Dopotutto, una modella abituata a posare in Luce Naturale in città o in un parco, se piove non è detto (anzi, dalla mia esperienza direi che è raro) si adatti a scattare in studio. Sino a ora, io personalmente, non ho mai trovato una ragazza disposta a scattare con la pioggia, nemmeno se le ho proposto di posare lei in una macchina, o dietro la vetrina di un negozio, e a scattare fuori, sotto la pioggia, sarei dovuto rimanerci io.

Con la pioggia, che vogliamo farci, il trucco si rovina, i capelli possono patire, umore e motivazioni soffrono. Un’alternativa, in casi simili, potrebbe essere scattare in appartamento, sfruttando la luce che filtra dalle finestre. Anche qui, bisogna vedere se la modella è disponibile. Potrebbe non esserlo. Nel probabile caso, va bene e bisogna accettarlo.

Vedete, quindi: arrivare a concretizzare un progetto non è cosa banale. Sia prima, che durante la fase di scatto (che toccheremo in un’altra parte del presente articolo), chiedere alla modella cosa si sente di fare, se si sente a suo agio a posare come le si chiede di fare, è un atto dovuto.

Qui sta il punto: il ritratto, in nuce, è la risultante del rapporto fra Fotografo e Modella.

Non per niente, è risaputo, la Ritrattistica è uno dei generi più complessi della Fotografia, se non il più difficile in assoluto, ma dopotutto: più alta è la difficoltà, più alta la soddisfazione a riuscire.

Fare un annuncio di ricerca per modella in TF

Dati tutti i contrattempi sopra citati, i quali causano il ritardo nella costruzione di un Portfolio nonché una certa quantità di frustrazione, prima o poi ci si mette a cercare annunci sui social, ma se anche da quelli niente di buono esce fuori non si può fare altro che produrre un annuncio e presentarlo in siti specializzati.

Non è che sia così difficile farne uno, ma nel caso vi sia bisogno di un’ispirazione semplicemente si deve indicare il tipo di ritratto che si intende fare (street, in ambiente naturale, fashion, beauty, etc.), la zona dove si intende farlo, magari ci si presenta anche col solito metodo: nome, cognome più link al portfolio, o altrimenti sui gruppi Facebook si posta qualche foto dai lavori precedenti, infine si dice in quale modalità si vuole scattare, TF, low-budget, o la cifra (se si vuole) che si è disposti a pagare.

Credo di aver scritto abbastanza per questa seconda parte.

La prossima settimana affronteremo il momento della realizzazione dello shooting, delle condizioni di scatto diverse e cosa comportano, della liberatoria fotografica e della differenza, anche in fase di post produzione, fra collaborazioni e scatti per cui si è pagato.

Nel frattempo – penso e spero – ricomincerò a fotografare con modelle – se, ovviamente, tutte le costellazioni e i pianeti si allineano e mi conferiranno l’opportunità di provare le mie capacità e di fornirvi sempre della Belle nuove da ammirare.

 

Ad Majora!.

I primi ritratti da indipendente (sul Portfolio #2)

Comincio qui a trattare la mia esperienza nel scattare con modelle in shooting organizzate da me e in regime di TF-CD (vecchia definizione che significa: Tempo per Foto su CD, è il supporto a essere oramai desueto). Rapporto con modelle, contrattempi logistico-climatici, scattare con obiettivi vintage e di post-produzione, di questo e delle prime foto fatte in questo modo parlerò in questo post.

In realtà è da febbraio di questo anno che ho provato a cominciare questa pratica - subito dopo aver concluso, cioè, il corso di Ritratto Moda con Nicola Casini - ma, vuoi perché ancora non mi conosceva nessuno, vuoi perché preferisco scattare in Luce Naturale in un parco o comunque all’aperto, quando la scorsa primavera si è rivelata essere assai piovosa, sono riuscito a organizzare il primo set con Alessia Cerioli solo in giugno.

Scattare in un set che si è organizzato in autonomia alza il livello di difficoltà, in quanto sta a te relazionare e concordare con la modella luogo, orario e tipo di outfit (abiti) da far indossare prima dello scatto, organizzare la logistica e una volta in sede non hai nessuno a darti suggerimenti e linee guida, devi sfruttare quello che c’è in loco e sai razionalmente oltre a quel che ti detta il tuo istinto.

In questo modo si faranno anche tanti errori, ma sono preziosissimi errori. Questa è l’occasione per imparare appieno, ma anche per sperimentare - se così si vuoi fare. Personalmente la sperimentazione è alla base della mia pratica fotografica. Non, però, senza criterio, bensì un tentare cosa si può fare con la Luce Naturale. Sono anche un patito dei vecchi obiettivi vintage: uso regolarmente il vecchio Vivitar 24mm f 2,8 MC che mi accompagna dai miei primi scatti in analogico, ma scatto anche regolarmente con un smc Pentax 50mm f 1,4 e un Super Takumar 135mm f 2,5 (bayonet), in situazioni particolari impiego anche un Konica AR 40mm f 1,8 (soft focus) e devo ancora sbizzarrirmi a provare pienamente uno Jupiter 9 85mm f 2. (Dell’uso di queste ottiche manuali del passato, in sé e in rapporto con le nuove sarà argomento che tratterò approfonditamente in futuri post di questo blog).

Esplorare il ritratto in Luce Naturale, vedete, non è cosa banale. Si tratta di una pratica di difficile esecuzione e sulla quale vi sono opinioni difformi nel mondo della Fotografia, anche fra i professionisti. Vi è un popolo intero di fotografi che consigliano di scattare col flash, per evitare che in foto sul soggetto appaiano forti, sgradevoli, ombre. Come vedete nello scatto qui sopra, io ho invece deciso di studiare il problema partendo proprio accogliendo le ombre nei miei ritratti. Gradevole o meno che sia, dovranno faticare a convincermi che sia meglio eliminare le ombre del tutto rendendo lo scatto così, al mio occhio, contraffatto.

Così facendo, la Luce fa anche regali. Come quello sopra rappresentato: la trasparenza nel vestito indossato da Alessia. Un tema che ho seguito lungo le due-tre ore di shooting che abbiamo fatto insieme. Queste sono i due scatti da quell’esperienza che ho deciso di includere nel mio portfolio in costruzione.

Like and hurricane

E poi arriva quella situazione speciale che mai ti saresti aspettato. Scrivevo più sopra: i miei tentativi di scattare in primavera furono funestati dal mal tempo. Anche quando stavamo pianificando lo shooting con la fotografa e modella Martina Mereu (sopra rappresentata) minacciava pioggia, ma con lei ci siamo aggiornati al giorno stesso, per vedere come sarebbe esattamente andato il clima. Entro in auto e l’avvio quando mi arriva il suo messaggio “Qui comincia a piovere, meglio non salire in montagna (come avevamo pianificato). Che facciamo?” un brivido freddo mi percorre la spina dorsale. Non un’altra volta, sussurro mentre le scrivo: “E se rimanessimo in riva al lago, vicino casa tua? Male che vada sei vicino casa.” e così l’accordo andò. E fu una magica giornata!

A Portrait Photographer’s Self Portrait

A Portrait Photographer’s Self Portrait

Racconterò più a fondo questo shooting così come lo farò con gli altri, a tempo debito, basti dire qui che ritengo questa sessione di ritratto la migliore che mi sia mai capitata di fare e, difatti, ne ho tirato fuori tanti di quegli ritratti che mi sono piaciuti da trovare difficile stabilire quale vada in Portfolio e quale no.

In the eye of the storm

In the eye of the storm

Fu in questa occasione che scoprii con enorme piacere come venivano i ritratti ambientati col mio vecchio Vivitar 24mm f 2,8 MC: l’angolo di visuale equivalente a circa 35mm mi permetteva inquadrature che ho definito in seguito “narrative”. Un tipo di Fotografia che di sicuro vorrò testare di nuovo, magari dopo che mi sarò potuto permettere l’acquisto del 21mm Limited, il “Pittore” fra gli obiettivi Limited di casa Pentax.

Oleander kiss

Oleander kiss

Naturalmente, dato il periodo dell’anno, in riva al lago gli spunti venivano forniti anche dagli alberi in fiore. Quindi ho diretto lì l’ottima Martina, e posso dire che avevo già in mente il mood e il tipo di post-produzione che avevo in mente.

Ah sì, perché ovviamente la post-produzione c’è ed è fondamentale. Le fasi della Fotografia (direi, per quasi tutte le sue specializzazioni) sono 1. Pianificazione, 2. Scatto. 3. Sviluppo. 4. Consegna. Un altro argomento che affronterò in futuri post (più di uno probabilmente) è quello che riguarda e il rapporto, utilità e uso dei formati Jpg, contro il RAW, l’altro sarà una panoramica sulle “guerre di religione” che sono scoppiato nel mondo dei foto amatori sull’uso della post produzione.

Vi basti qui sapere, personalmente, uso sempre la suite Adobe per fotografi, e che un giorno - quando potrò permettermelo - prenderò e affronterò l’apprendimento anche di Capture One.

Come negli anni ‘60 e ‘70.

Come negli anni ‘60 e ‘70.

E con questo chiudo questa trattazione dei primi due model shooting che ho organizzato per conto mio e svolti in regime di TF.

Spero, lettore, che quanto mostrato sia stato di tuo gradimento e ti rinvio, alla prossima occasione per parlare di Fotografia, Ritratti, Modelle, Attrezzatura, Postproduzione e quanto altro qui condividerò.

A presto!

Benvenuti

Ciò ha reso solo più difficile orientarsi e anche arrivare a farsi una carriera nel settore. Vecchi sbocchi professionali non forniscono più un reddito, qualcuno di nuovo promette di potersi creare un proprio spazio. I produttori di smartphones minacciano di sostituire le macchine fotografiche, e io sto seguendo un corso di fotografia analogica (quella con i vecchi rullini e sviluppo in camera oscura) con macchine a medio e grande formato.

Come ci si può raccapezzare in tutto questo concerto disarmonico?

Provate a seguirmi e una traccia ve la fornirò.

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