Micaela's leotard (body, in italian)

Benvenuti all’appuntamento, oramai bisettimanale, con gli scatti dai miei shooting estivi.

Fra letture delle Meditazioni cartesiane e sui filosofi presocratici, nonostante diverse visite in ospedale per mia madre e per il sottoscritto, ho trovato il tempo di mettermi a sviluppare questa nuova fase del corposo shooting con la splendida modella Micaela.

Il body di Micaela BN, 1; ph: Francesco Coppola

Il body di Micaela BN, 1; ph: Francesco Coppola

Rammento che si scattava in uno studio torinese, in Luce Naturale e che oramai ci stiamo arrampicando verso il climax della sessione di scatto in questione.

Il body di Micaela, 2; ph: Francesco Coppola

Il body di Micaela, 2; ph: Francesco Coppola

Il calore umido di quel pomeriggio rimarrà sempre nella mia memoria, insieme con la sete e l’incanto di quei momenti.

Il body di Micaela, 3

Il body di Micaela, 3

Era pomeriggio e il sole batteva sulle finestre della location, le quali fortunatamente erano dotate di lunghe tende bianche, la qual cosa ci ha fornito un magnifico effetto soft box naturale. Luce direzionale e morbida a costo zero.

Il body di Micaela, 4; ph: Francesco Coppola

Il body di Micaela, 4; ph: Francesco Coppola

Per un po’ ho provato a fare sdraiare al pavimento la nostra brava Micaela e io mi sono inerpicato su per una scala lì disponibile, per provare un po’ quali inquadrature potevo tirar fuori in quel modo.

Il body di Miceala, 5; ph: Francesco Coppola

Il body di Miceala, 5; ph: Francesco Coppola

E ancora una volta…

Il body di Micaela, 6 BN; ph: Francesco Coppola

Il body di Micaela, 6 BN; ph: Francesco Coppola

Ma perché limitarsi a una visuale dall’alto, quando potevo inquadrarla anche da sotto cosa che mi veniva anche meglio di come potevo da sopra la scala?

Il body di Micaela, 7; ph: Francesco Coppola

Il body di Micaela, 7; ph: Francesco Coppola

Per non dire di una visuale da rasoterra…

Il Body di Micaela 8 BN; ph: Francesco Coppola

Il Body di Micaela 8 BN; ph: Francesco Coppola

E questo è quanto per questa volta. Non male per un fotografo che ha usato una apsc Pentax e un vecchio obiettivo a focus manuale come l’smc Pentax-M 50mm f 1.4, vero?

Spero di aver fatto cosa gradita al vostro gusto e vista.

Ci rivedremo fra due settimane con un’altra caldissima parte di questo shooting e per ora vi saluto.

A presto e

sempre

Ad Majora!


Micaela, Outfit secondo

Bentornate e Bentornati!

Sono, queste, settimane indaffarate alla ricerca di un lavoro capace di finanziare la mia attività di fotografo in fieri, a cui si aggiungono ovviamente vecchi e nuovi impegni familiari. Tuttavia un po’ di tempo per continuare gli sviluppi dagli shooting realizzati in estate me lo riservo. Devo solo finire, dopotutto, questa montagnola di esposizioni da sviluppare, poi il mio primo Portfolio sarà completo.

Micaela Chiaro, second outfit, shot 1 BW; ph: Francesco Coppola

Micaela, second outfit, shot 1 BW; ph: Francesco Coppola

E così eccomi di nuovo in quel di Torino, a immortalare la nostra cara Micaela, e il suo nuovo outfit, alquanto contrastante.

Micaela Chiaro, second outfit, shot 2; ph: Francesco Coppola

Micaela, second outfit, shot 2; ph: Francesco Coppola

Se questi sono giorni di piogge a ripetizione e allagamenti, mi fa piacere ricordare quella giornata agostana, con tutto quel caldo bollente, la sete che cresceva e che ignoravo perché ero tutto concentrato nel compito fotografico.

Micaela Chiaro, second outfit, shot 3 BW; ph: Francesco Coppola

Micaela, second outfit, shot 3 BW; ph: Francesco Coppola

Ignaro ancora di tutta la rupe di messe a disposizione che mi sarebbe toccato preparare e poi inviare, e del ritorno agli studi universitari che mi sarebbe piombato fra capo e collo, mi occupavo di forme e luci, di composizione e di Look and Feel.

Micaela Chiaro, second outfit, shot 4; ph: Francesco Coppola

Micaela, second outfit, shot 4; ph: Francesco Coppola

Che tutto ciò porti a qualcosa di meglio. Questo sarà anche un paese maledetto dalla propria storia e dalle proprie canagliesche classi dirigenti, ma il percorso di Luce che ho intrapreso deve portarmi a migliori lidi!

Ci vediamo quindi, o lettore,

fra due settimane per il proseguo di questo caldissimo shooting!

A presto e, come sempre,

Ad Majora!

Rotondità e morbidezza

Ben tornate e tornati a questo appuntamento con i risultati degli shooting eseguiti questa estate!


Qui dove abito passano giornate indaffarate sotto svariati fronti e punti di vista, ma ancora ritorno a quella bollente giornata di agosto, quando oramai lo shooting in corso con la model Micaela aveva superato ogni iniziale prudenza e possibile imbarazzo e si era avviato verso climi ben più torridi.

Soft Micaela; ph_ Francesco Coppola

Soft Micaela; ph_ Francesco Coppola

Questo, al solito, comporta una certa prudenza nella condivisione da parte mia. Qui pertanto condivido le versioni censurate degli scatti, i quali saranno però visibili, quanto prima, in versione integrale nella apposita pagina portfolio desinata al Nudo, protetta da password..

Micaela in Rotondità 1; ph: Francesco Coppola

Micaela in Rotondità 1; ph: Francesco Coppola

Che si deve fare con questo stupido puritanesimo anglosassone dei principali social! Mah!

Micaela in Rotondità 2 BW; ph: Francesco Coppola

Micaela in Rotondità 2 BW; ph: Francesco Coppola

Con questa parte siamo più o meno giunti a metà shooting, il quale continuerà la sua programmazione fra due lunedì.

Novità sono però in corso d’opera e dovremmo poterci rivedere in questi giorni per qualche news, e qualche nuova considerazione.

A presto quindi, miei lettori!

A presto e - come sempre

Ad Majora!










Micaela allo specchio

Ben tornate/i all’appuntamento con l’esposizione dei miei sviluppi dagli shooting realizzati questa estate.

Come qualcuno avrà notato, lunedì' scorso non ho pubblicato nulla, ciò non è stato un incidente ma - anzi - sarà il ritmo costante di questi post, questo perché ho deciso di tornare a studiare all’università quel poco di esami che mi servono per conformare il mio piano di studi alla classe d’insegnamento A/19 e tentare il prossimo Concorso a Cattedra.

Nel frattempo, mi sto candidando (via MAD) a supplenze brevi.

Il tempo a disposizione per la mia attività fotografica, pertanto, diminuisce drasticamente, né ho la minima voglia di affrettare i processi produttivi.

Micaela allo specchio, BW 1; ph: Francesco Coppola

Micaela allo specchio, BW 1; ph: Francesco Coppola

La Fotografia, che ci posso fare, necessita di risorse economiche. Attrezzatura, corsi, workshop, modelle, styling, studi di posa sono tutte cose che si pagano. Difatti, chiunque fra i miei maestri di Fotografia con cui in passato ho illustrato la mia situazione, mi ha caldamente consigliato di trovare un lavoro.

‘Fosse facile’, rispondevo. Ora, però, una finestra di speranza parrebbe essere socchiusa nel mondo dell’insegnamento e sono motivatissimo a intraprenderla. Il tutto a vantaggio del mio proseguire in questo cammino fotografico.

Micaela allo specchio, 2; ph: Francesco Coppola

Micaela allo specchio, 2; ph: Francesco Coppola

Tornando al presente stralcio di shooting :realizzato a Torino, con la bravissima model: Micaela Chiaro, la giornata agostana in cui si è svolto ci faceva sentire come dentro una pentola e noi fossimo il piatto in cottura.. Avremmo poi finito quelle tre ore di scatti assetatissimi, ma non sono certo che sia dipeso solo dal clima del giorno.

Come spesso capita, scattando scattando si prende familiarità e confidenza. Constatato che sono professionale sul set, la nostra modella ha deciso di sciogliersi e rilassarsi. Cosa per la quale non avevo alcuna obiezione.

Naturalmente questo comporta il problema della condivisione - su questo sito e sui social - di simili scatti.. Ho quindi deliberato per la creazione di una versione censurata delle presenti immagini. Una versione integrale la esporrò nell’apposita pagina portfolio dedicata al Nudo, protetta da password (che fornirò a richiesta a chi ne fa richiesta, basta che abbia raggiunto la maggiore età).

Micaela allo specchio, 3; ph: Francesco Coppola

Micaela allo specchio, 3; ph: Francesco Coppola

Dopotutto, si sa, la strada per entrare a collaborare stabilmente e proficuamente con agenzie e riviste di Moda, è assai stretta, lunga e senza garanzie. Non basta essere bravi per farcela. Non basta saper creare “belle foto” (ammesso che io ne sia capace). L’unica “rete di sicurezza” possibile è avere delle alternative. Il Glam, Buodir e il Nudo Artistico possono costituire - forse - quella alternativa che mi permetterebbe di lavorare con la mia passione, anche quando le cose non dovessero andare con la Moda.

Micaela allo specchio, 4; ph: Francesco Coppola

Micaela allo specchio, 4; ph: Francesco Coppola

Ovviamente, sono solo agli esordi di un’esperienza nel fotografare e sviluppare gli scatti Glam e Nude, questi potrebbero non essere i miei migliori, ma approfondire l’argomento è sicuramente interessante per me e in diversi modi.

Micaela allo specchio, 5; ph: Francesco Coppola

Micaela allo specchio, 5; ph: Francesco Coppola

E questo è quanto, per questa e la prossima settimana. Ci si rivede a novembre per un nuovo pezzo di questo bollente shooting con l’ottima Micaela.

Micaela allo specchio BW, 6; ph: Francesco Coppola

Micaela allo specchio BW, 6; ph: Francesco Coppola


E, come sempre:

per Aspera ad Astra,

ad Majora!

















Claudia in Luce Naturale (fine shooting)

Ben trovati al nostro appuntamento del lunedì!

Oggi completo la condivisione degli scatti realizzati allo studio di Alessio Mapelli e fatti alla bella e brava alt model Claudia Campani.

Claudia in Luce Naturale 1; ph: Francesco Coppola

Claudia in Luce Naturale 1; ph: Francesco Coppola

Come fu, quindi, già per Sofia e Jelly, sfruttai anche in questa occasioni i grandi finestroni di cui quello studio è dotato.

Claudia in Luce Naturale 2; ph: Francesco Coppola

Claudia in Luce Naturale 2; ph: Francesco Coppola

Certo, lo spazio a disposizione in corrispondenza di quelle finestre non è tantissimo, quindi la ricerca dell’inquadratura è stata una sfida nella sfida.

Claudia in Luce Naturale, 3; ph: Francesco Coppola

Claudia in Luce Naturale, 3; ph: Francesco Coppola

Come dovrebbe essere chiaro oramai a chi mi segue, imporsi dei limiti, porta prima o poi a dei buoni frutti!

Claudia in Luce Naturale, 4; ph: Francesco Coppola

Claudia in Luce Naturale, 4; ph: Francesco Coppola

Non per niente, da sempre anche i fotografi professionisti, ogni tanto sentono il bisogno di lasciare a casa l’attrezzatura professionale, e imparare a scattare con qualche vecchia attrezzatura come una Holga, o comunque una vecchia macchina di altri e più ardui tempi.

Claudia in Luce Naturale, 5; ph: Francesco Coppola

Claudia in Luce Naturale, 5; ph: Francesco Coppola

Dopotutto, va così, “professionale” lo è il Fotografo che sa utilizzare al meglio l’attrezzatura di cui dispone e sa trarne risultati progettuali e comunicativi, al di là delle performance dell’autofocus, del video in 4k, e di altre scemenze che fanno tanto “Effetto Apple” nel mondo Fotografico, ingrassando tasche di costruttori di attrezzatura fotografica e assai meno le sterminate miriadi di entusiasti troppo focalizzati sulla tecnica da studiarsi come funziona il mercato.

Soft Claudia 1; ph: Francesco Coppola

Soft Claudia 1; ph: Francesco Coppola

Sempre sfruttando la Luce Naturale, ho a un certo punto voluto sperimentare anche su Claudia il soft look fornito dal Konica 40mm f 1.8 pancake, usato più che altro questa volta per il ritratto stretto.

Soft Claudia 2; ph: Francesco Coppola

Soft Claudia 2; ph: Francesco Coppola

Obiettivo di non semplice utilizzo, non posso negarlo, ma che mi sta dando di volta in volta le mie soddisfazioni!

Soft Claudia, 3; ph: Francesco Coppola

Soft Claudia, 3; ph: Francesco Coppola

Dopotutto, se c’è una fotografa di moda di stanza a New York, famosa per il look soft, come Vivienne Mok, che ottiene sfruttando tutto un corredo di filtri per obiettivi fatti a mano e in vari tipi di tessuto e trama, non vedo perché io - scarso in manualità fine - non possa sfruttare le caratteristiche di qualche vecchio obiettivo dei tempi passati, con caratteristiche scovate indagando la Storia degli obiettivi fotografici.

Soft Claudia, finale; ph: Francesco Coppola

Soft Claudia, finale; ph: Francesco Coppola

Inoltre, se un’immagine ottenuta con un dato effetto già in fase di scatto e senza l’uso di Photoshop, ha una Qualità di Immagine superiore, immagino che se questo effetto arriva senza l’utilizzo di filtri, ma per le caratteristiche intrinseche dell’ottica, beh, dovrebbe avere una Q.I. ancora maggiore.

In ogni caso,

siamo giunti alla fine di questo percorso di ricerca fotografica, in studio sia con luci artificiali che con Luce Naturale in compagnia dell’ottima Claudia. Spero che questo sia stato di vostro gradimento e vi posso rimandare alla prossima settimana, quando comincerò a condividere con voi un nuovo evento fotografico, realizzato a Torino.

A presto e

Ad Majora!




















Secondi scatti con Sofia (@spicyroller_sg)

E rieccoci qui,

con un altro poco di scatti dall’editorial realizzato insieme alla modella Sofia (@spicyrollersg) nello studio del fotografo Alessio Mapelli (@alessio_mapelli).

Quindi, dove eravamo rimasti?

Sofia, chin up pose; ph: Francesco Coppola

Sofia, chin up pose; ph: Francesco Coppola

Dopo i primi scatti, appurato che gradivo più sperimentare con l’alto contrasto, mi sono via via liberato di una delle due luci a disposizione, sino ad approdare all’uso dell’anello di luci a led (Ringlight) che ho cominciato a utilizzare sul soggetto, tanto per vedere l’effetto che faceva.

Sofia and the Ringlight 1; ph: Francesco Coppola

Sofia and the Ringlight 1; ph: Francesco Coppola

Appurando così che, con la minore luce fornita dai led ero costretto ad aprire il diaframma, ho valutato che ciò fosse un vantaggio, aggiungendo così le sfumature al contrasto fra aree in luce e aree in ombra.

Sofia and the Ringlight 2; ph: Francesco Coppola

Sofia and the Ringlight 2; ph: Francesco Coppola

La cosa mi è piaciuta tanto da insistere su questa soluzione ancora,

Sofia and the Ringlight 3; ph: Francesco Coppola

Sofia and the Ringlight 3; ph: Francesco Coppola

ancora,

Sofia and the Ringlight 4

Sofia and the Ringlight 4

e ancora.

Sofia and the Ringlight 5

Sofia and the Ringlight 5

Fino a che non ho pensato bene di cambiare angolo di visuale, e per questo mi sono arrampicato su una scaletta lì' a disposizione in studio.

Sofia’s outfit 2 BW; ph: Francesco Coppola

Sofia’s outfit 2 BW; ph: Francesco Coppola

Per fortuna, per quanto inizialmente non mi sentissi sicurissimo sulla posizione, sono qui a redarre questo pezzo. L’esperimento comunque, a mio sicuramente sindacabile giudizio, ha dato buoni frutti.

Sofia and the Ringlight, final; ph: Francesco Coppola

Sofia and the Ringlight, final; ph: Francesco Coppola

Non trovate anche voi?

Questo, per oggi, è tutto quanto possa mostrarvi, ma lunedì prossimo completerò la condivisione di questo editorial con gli ultimi esperimenti, anche con un ritorno dei miei esperimenti in Luce Naturale.

(Ve l’avevo detto che mi ero divertito molto in questa occasione, no?)

A presto, quindi e

Ad Majora!































Passione Vintage

Rieccomi, dopo lunghi mesi passati in un trappolone di cui avrò modo di parlare a tempo debito, a pubblicare gli scatti selezionati dagli shooting che ho svolto in regime di TF a Milano. Quello che oggi condivido qui vede come modella con cui ho avuto il piacere di collaborare miss Alessia Petrini (@wawa_289).

Quindi, era un tramonto luminoso quanto gelido nella nuova Darsena di Milano, quando cominciammo a prendere le misure alla luce e agli spazi a disposizione.

Alessia Petrini in: Winter Has Come, photo by Francesco Coppola

Alessia Petrini in: Winter Has Come, photo by Francesco Coppola

Un bel muro di mattoni rossi mi è sembrato uno sfondo quantomeno sfruttabile.

Alessia Petrini posing for ph Francesco Coppola

Alessia Petrini posing for ph Francesco Coppola

Ovviamente mi sono premurato di sfruttare il mio soggetto sia nella qui sopra figura intera, quanto nel ritratto stretto.

Alessia Petrini in Portrait in Red, ph: Francesco Coppola

Alessia Petrini in Portrait in Red, ph: Francesco Coppola

Una prima e una seconda volta

Alessia Petrini in Winter Feeling, ph: Francesco Coppola

Alessia Petrini in Winter Feeling, ph: Francesco Coppola

Non solo di muri si vive, così, ci spostammo di qualche passo più in là, ove scoprimmo un interessante scala…

Alessia Petrini in Lines, ph: Francesco Coppola

Alessia Petrini in Lines, ph: Francesco Coppola

Presto giunse l’imbrunire, luce e colori cambiarono e io ne approfittai per provare qualcosa di diverso

Winter feeling, ph: Francesco Coppola

Winter feeling, ph: Francesco Coppola

Era già così buio che ebbi da aprire del tutto il diaframma del mio Konica 40mm f 1,8, la qual cosa produsse i suoi gradevoli effetti, non trovate?

Alessia Petrini in Soft and Grainy, ph: Francesco Coppola

Alessia Petrini in Soft and Grainy, ph: Francesco Coppola

Venuta a cadere la Luce naturale e aumentato il freddo, fummo costretti a interrompere lo shooting. Un’esperienza breve, spesa più che altro a studiarci a vicenda e a sperimentare con la location e la luce che offriva.

Nel complesso sono abbastanza soddisfatto di quanto ottenuto, sicuramente l’esperienza di scatto e post produzione è stata molto più appagante dell’esperienza che sarebbe seguita e che mi avrebbe in seguito lontano da questo sito per due mesi. Si tratta però di una storia per un altro post.

Spero che questo mio ritorno, con nuovi scatti da una nuova modella sia stato di tuo gradimento, lettore, e a presto per vederne sempre delle belle!

Ad Majora!










Il grande sogno bianco, infranto (parte III)

Ed eccoci alla conclusione di questo mio piccolo editorial ricavato dagli scatti eseguiti insieme alla stupenda e brava fotografa e modella Martina Mereu lo scorso dicembre.

Precedentemente ho esposto i sentimenti riguardanti il sentirsi trascurati e poi abbandonati. Quanto segue ora è la reazione a tutto ciò.

Martina Mereu in: Do you think you can stop me and spit in my eye?

Martina Mereu in: Do you think you can stop me and spit in my eye?

Mi sono sempre visto come una caffettiera emozionale: quando ricevo forti colpi inizialmente percepisco il tutto come attraverso una nuvola. Chi mi circonda spesso mi valuta come tipo freddo. Oh, ma poi il “caffè” della rabbia monta, monta e cresce, cresce e sale.

Martina Mereu in Memorizzazione

Martina Mereu in Memorizzazione

Per quanta rabbia si possa provare, però, non si può evitare di realizzare la vastità della mancanza, e la sua durata infinita, il non poterci fare un accidente. la sensazione di vuoto che ne segue è un vero e proprio lutto.

Martina Mereu in The Harrowing

Martina Mereu in The Harrowing

Comincia quindi il periodo del Tormento. Sopratutto se - come nel mio caso - non si hanno spiegazioni e si viene lasciati a “indovinare” le cause di una fine così ingloriosa di un progetto di Vita in comune che era arrivato a essere toccare alte vette. Eravamo una coppia creativa, abbiamo fatto grandi cose insieme, ne sognavamo e ne programmavamo altre. Perché? Cosa le è mancato, cosa avrei potuto fare di diverso?

Martina Mereu in Was it all worth it?

Martina Mereu in Was it all worth it?

Mettere insieme i pezzi del sopraggiunto disamore è un lavoro doloroso. C’ho messo 12 mesi, circa, di pensiero ossessivo, ciclico. E alla fine, amarissima, viene la constatazione: chi pensava lei che fossi davvero, quando le cose funzionavano: il suo centro benessere tutto incluso? Davvero? Ci si scherzava sopra, era ed è un mio piccolo vanto quello di saper viziare una donna. E quale servizio le è venuto a mancare per decidere di finire il rapporto con qualche breve messaggio in chat su Facebook? La risposta arriva. Oh se arriva. E questo era Amore? 11 anni di vita, di energie, di dedizione, per cosa? Ne valeva davvero la pena se si finisce a venire considerato come un tappabuchi?

Martina Mereu in Kissing goodbye

Martina Mereu in Kissing goodbye

Giunge quindi il momento di imporsi di dare l’addio al passato. In qualche modo, continuare a tormentarsi sul perché e il percome significa solo farsi male da soli. Il bacio di addio a quel che è stato è un atto di necessario amor proprio. Da quando ho dato il mio, sto sicuramente meglio.

Martina Mereu in: Now, I guess, I am Mine all Mine.

Martina Mereu in: Now, I guess, I am Mine all Mine.

Ovviamente non è facile affrontare una vita in cui bisogna bastare a se stessi, questo è un altro passo, un’altra realizzazione la cui accettazione viene col tempo. Basta nutrirsi di vuoti ricordi. Bisogna cominciare a contare su se stessi, prima lo si fa e meglio è.

Martina Mereu in You can go your own way…

Martina Mereu in You can go your own way…

E così, per quanto malmesso, ferito, monco di qualche pezzo che una volta, in una vita insieme fa, era importante, ti rivolgi ai tuoi ricordi, rammenti quando - poco dopo la fine del rapporto - la ex ti disse “Possiamo rimanere amici?”, e le rispondi con quel vecchio pezzo dei Fleetwood Mac: You can go your own way. Forse fa male, ma da la sua sincera dose di soddisfazione.

Allora ti metti a cercare, febbrile, sul pc e nei cassetti, qualsiasi ricordo possa essere rimasto della passata relazione e lo distruggi, lo butti, lo dai via.

Martina Mereu in: ...Just don't come around here anymore. Goodbye!

Martina Mereu in: ...Just don't come around here anymore. Goodbye!

Mi ci volle, quindi, circa un anno per chiudere le considerazioni e contro considerazioni sulla fine di 11 anni di rapporto, uno che per un lustro è forse stato vero Amore, ma che è finito (come in tanti altri casi), a diventare abitudine e a patire le difficoltà della Vita, le malattie dei nostri genitori, la mancanza di lavoro mia, la mia ipertensione arteriosa stessa.

E a seguito di tutto questo c’è un calcolo affrettato da tenere in conto, però. Fa male considerare che chi mi conosceva tanto bene abbia commesso un simile errore di valutazione.

Succede però: scambiare il presente per il futuro. Il qui per l’ovunque. L’a volte per il sempre. E dare per venduta la pelle del lupo, quando questo ancora non si è dato per sconfitto. Questo vecchio giocattolo rotto, gettato alle spalle da Sua Signoria sarà capace di raccontare tutta la storia. Una Storia che non è ancora stata scritta sino alla fine, ma che per me non ha ancora segnato l’ultima pagina.

Perciò, questa catarsi - oggi - ha fine. Il dolore è stato non solo provato, ma ora anche espulso nel raccontarlo in immagini. Buona Vita a lei, con l’augurio di godersi le conseguenze dei suoi calcoli. Staremo entrambi benissimo privi di qualsiasi conoscenza l’uno dell’altra, privi di qualsiasi contatto, per quanto telematico.

Un caloroso ringraziamento va sempre alla splendida Martina, che ha interpretato così bene la mia anima in pena.

Con questo, caro lettore, ti saluto e ti rinvio ai miei prossimi progetti.










Il grande sogno bianco, infranto (parte II)

Ben incontrato di nuovo, lettore.

Eccoci alla seconda di tre parti dell’editorial ricavato dalla sessione di scatto svolta in dicembre con la modella e fotografa Martina Mereu (@maartimerry).

Martina Mereu in Harrowing (tormento)

Martina Mereu in Harrowing (tormento)

In questa fase il sogno è caduto, fluisce il dolore della perdita, si torna indietro ai giorni impressi nella memoria e ci si chiede se era davvero Amore. Se ne è valsa davvero la pena viverlo, quel sogno svanito. Ancora e ancora. Almeno finchè non arriva il momento di decidere se farsi sopraffare dalla perdita o andare oltre.

Martina Mereu in: Was it all worth it?

Martina Mereu in: Was it all worth it?

Questo ultimo aspetto verrà trattato nella terza e ultima parte dell’editorial, per ora, let as go with the drama.

Martina Mereu in: Who do you think I am?

Martina Mereu in: Who do you think I am?

Ringrazio ancora, e sempre, la splendida Martina per la collaborazione e l’occasione che mi ha offerto di esprime il mio personale horrowing.

Per oggi questo è tutto. Spero che gli scatti siano stati di tuo gradimento e ci rivediamo lunedì prossimo per la conclusione con la terza e ultima parte.

Ad Majora!




Il grande sogno bianco, infranto (parte I)

Che mese che è stato dicembre!

 Finalmente, a partire da questo post, posso cominciare a mostrarvene i frutti.

 Iniziamo quindi con la prima parte di tre sul progetto realizzato con Martina Mereu: “Il grande sogno bianco, infranto”.

Martina Mereu in ‘It was White, it was Big, it was just a Dream’.

Martina Mereu in ‘It was White, it was Big, it was just a Dream’.

L’idea di questo piccolo editorial non è stata programmata. Ci eravamo messi d’accordo con Martina per scattare insieme, sì, perché lei doveva provare un vestito che avrebbe potuto utilizzare in un altro suo progetto, e io avevo bisogno di sbloccarmi da due mesi di accordi fatti, riformulati e finiti in nulla con altre modelle. Solo qualche giorno prima la realizzazione di queste foto ho saputo che il vestito in questione era un abito da sposa. Solo una volta vista la modella indossarlo e aver incominciato a farla posare in riva al lago davanti casa sua, ho cominciato a “vedere” la storia che oggi qui comincio a mostrarvi.

Martina Mereu in: Lonely Spouse

Martina Mereu in: Lonely Spouse

E la storia vista non poteva che provenire da una mia personale ferita. Una di quelle profonde, che di quando in quando torna a farsi sentire nelle “notti” giuste, come solo le migliori ferite della vita sanno fare. La Storia del sogno infranto. La Storia del disamore. E di come a questa ferita si può sopravvivere.

Martina Mereu in ‘Love Tears’

Martina Mereu in ‘Love Tears’

La Vita è un mutamento continuo di complessità elevate alla complessità. Le persone che si uniscono in un rapporto non sono più quelle che arrivano a dare a quello stesso rapporto un termine. Il tempo, le difficoltà, piccoli grandi successi e sconfitte, portano a formare corazze, prendere direzioni, mutare gusti, in via costruttiva - come sempre si spera che ciò accada - ma non raramente anche in senso autodistruttivo. Si può finire quindi, spesso, disallineati, fuori sincrono, disarmonici e poi, diciamocelo, vivendo gli anni del regresso generalizzato di un’intera nazione, è fatale che i rapporti fra persone si facciano più fragili. L’ho imparato leggendo “Tramonto e Polvere” di Joe R. Lansdale, bel romanzo storico ambientato durante l’epoca della Grande Depressione statunitense, ambientato nel Texas di cui l’autore è un grande cantore.

Martina Mereu in: In the Light

Martina Mereu in: In the Light

E si arriva, in un flash di luce, a comprendere che i ricordi dei bei momenti passati insieme, le vestigia di un passato che era stato anche glorioso, pieno di calore, di passione e forse di sincero Amore, tutto ciò non basta più. Tutto quello che per qualche tempo è stato un collante dell’organismo-coppia, diventa solo una dolente eco. La ferita, appunto, di quel che era stata una promessa non mantenuta.

Martina Mereu in Awarness

Martina Mereu in Awarness

La consapevolezza che tutto ciò che era stato va terminato è un momento fondamentale. Un momento in cui si realizza quanto seguirà nelle prossime due puntate di questa piccola, sofferente, ma oramai passata, storia.

I miei ringraziamenti, di tutto cuore, vanno alla bravissima modella Martina Mereu (@maartymerry) che è anche valente fotografa e ne potete valutare le sue capacità al suo account professionale: @martinamereuphotographer.

Sperando che quanto sopra mostrato sia stato di tuo gradimento, lettore, ti rimando a lunedì prossimo, quando pubblicherò la seconda parte di questo editorial.

Ad Majora!