Prima Lettura Professionale andata!
Ben ritrovate e ritrovati
in un nuovo aggiornamento sull’esito
del mio Portfolio di Ritratto su cui ho
lavorato dal giugno 2018.
Sono felice di potervi riferire che la
prima Lettura Professionale del mio
Portfolio è avvenuta giovedì scorso
a Bottega Immagine di via Farini in
Milano da grazie al Fotografo di
Moda internazionale Nicola Casini.
Spoiler alert: posso dire che
l’esperienza si è rivelata
complessivamente positiva e
un moderato successo.
Ho avuto, però, problemi con una
delle viti che tengono insieme
l’album portfolio da Saal Digital, la
quale vite non mi è riuscito di
togliere con le mie limitate abilità
manuali e le mie scarse risorse di
strumenti.
Sono quindi arrivato alla Bottega
molto in uno stato d’animo simile
a quello descritto dai Biffy Clyro
nel loro singolo Howl, visto che
contavo di realizzare la completa
sequenza di immagini dopo l’arrivo
dell’album stampato, anche perché
- lo ricorderete - avevo anche optato
per una modifica post prima stampa,
togliendo tre ritratti e facendone
stampare altri cinque.
Ho dovuto rimediare creando una
versione digitale a bassa risoluzione
della mia bozza di Portfolio che ho
portato con me sul mio IPhone, così
da permette al Fotografo di valutarla.
Il giudizio foto per foto
Ha evidenziato alcune criticità:
di composizione, gestione del
color contrast e gestione delle
alte luci in più di un ritratto,
mentre i ritratti del tutto bocciati
sono stati tre, che su i ventidue
fra quelli che ho portato è tutto
sommato un giudizio positivo.
Anche perché di ritratti quasi e
del tutto promossi ve ne sono di
più, almeno se Nicola mi sconta
la sua preferenza per i ritratti in
verticale e che quindi un paio
dei miei in orizzontale per cui
non ha evinto altri problemi si
possono considerare promossi.
Il giudizio generale
Positivo è stato anche questo
giudizio: dal mio lavoro Nicola
trova una mia buona crescita
come Fotografo, una mia
specifica identità e direzione
verso dove voglio andare, senso
della posa e del tempo in cui
scattare apprezzabili.
E poi c’è sempre la benedetta
sequenza fotografica, la quale non
sono riuscito a presentare nella
versione stampata a causa di quel
problema di vite e che è stata
apprezzata e approvata, la quall
cosa (deduco) denota la mia capacità
di raccontare una storia in immagini.
A maggior ragione mi è tanto dispiaciuto
non poter portare una bozza di Portfolio
ordinata e organizzata come la ho
visualizzata, ma tant’è, questa è solo una
prima bozza di un Portfolio che andrà
crescendo e modificandosi nel tempo.
Andrà sicuramente meglio in nuove
occasioni.
Conclusioni
Non è ancora il tempo di
festeggiare, dato che questa che
ho avuto non è altro che la prima
delle Letture professionali a cui
sottoporrò la mia bozza di
Portfolio.
Ho ancora da segnare data e ora
di quella che avrà come giudice
dei miei sforzi pluriennali la
Barbara Silbe, per esempio.
Ho dei problemi di risolvere, per
certo e dovrò tornare su quegli
scatti giudicati migliorabili per
sistemarli e rimpinguare questa
raccolta con nuovi ritratti, secondo
Nicola, meglio se realizzati con
modelle di agenzia.
Ciò perché secondo Nicola, una
volta sistemata la bozza e fatte
quelle correzioni indicate, con
qualche modelshoot nuovo, il mio
Portfolio potrebbe anche essere
presentato a un’agenzia di Moda
milanese per cominciare a collaborare
con loro.
Insomma, posso dire che è andata molto
bene e sono felice che, nel complesso
non ho sprecato questi quattro anni nel
mio sforzo creativo!
Ne sono assai contento, sono più vicino
alla professionalità, certo, ma, ci vuole
ancora tempo, più mesi che anni, forse,
ma ancora troppo prima che possa
cominciare a guadagnare con le mie
fotografie e ancora ho molto da
imparare.
Le premesse però cominciano ad
apparire buone e questo è incoraggiante
vale proprio salutarvi e rimandarvi al
più presto per nuovi aggiornamenti con
il mio abituale:
Per Aspera ad Astra!
mood: Setak. Blusanza
Diario Creativo - Bisogna portare pazienza
Ben ritrovate e ritrovati
in questo aggiornamento sul mio
percorso di avvicinamento alle due
(iniziali) Letture Professionali della
bozza del mio Portfolio di Ritratto,
Beauty, Fashion, Glamour e Nudo
artistico.
In questa settimana in cui sono
diventato quarantotto volte più
vintage ci sono stati nuovi
aggiornamenti, tali per cui ho
davanti un nuovo ritardo, oltre
ad avere avuto una nuova
lezione del corso Diventare
Photo Editor di se stessi, che
pur non avendo ancora toccato
l’argomento specifico dello
Editing applicato a un Portfolio
di Ritratto, mi ha ispirato una
iniziale impostazione interna
alla bozza.
Il ritardo che devo subire è
determinato dagli eventi legati
al Fuori Salone e ciò perché i
locali di Bottega Immagine sono
occupati da eventi di questa
manifestazione milanese e,
seppure ho ottenuto la
disponibilità a venire valutato
dalla Editor e dal Fotografo che
mi prefissavo, ci vuole sempre
un luogo dove la Lettura possa
avvenire. Di qui una settimana
- almeno - di ritardo che devo
affrontare.
A dire il vero Barbara Silbe, che
sarà una dei miei Lettori mi ha
proposto di fare prima, sabato
11 giugno, in una Lettura
Professionale collettiva che si
svolgerà allo Spazio Pergola 15
durante il Live Festival.
Vi ho pensato (e dormito) su un
po’ di volte e alla fine sono giunto
alla conclusione che preferisco
attendere una settimana in più
per avere l’occasione di una
Lettura di un’ora in singolo.
Credo che sia la scelta
migliore.
Anche perché, nel frattempo ho
avuto la seconda lezione del
corso di Diventare Photo Editor
di se stessi, durante la quale ci
è stato mostrato quale lavoro
di editing si fa nel caso di mostre
fotografiche e nella creazione di
libri fotografici.
Non è ancora l’argomento che mi
sta più a cuore in questo momento,
ma da queste nozioni sto ricavando
ispirazioni già così e ho quindi optato
per una variazione nella
organizzazione interna del mio
Portfolio.
Difatti ho pensato che separerò in due
i ritratti fra una sequenza a colori e una
in Bianco e Nero, tanto per cominciare.
Deliberato ciò ho pensato a quale filo
conduttore possibilmente possa io
dare a scatti eseguiti in condizioni di
luce, location, outfit e soggetti
alquanto differenti.
Conseguentemente ho deciso di
togliere un paio di ritratti che non
sentivo fluire bene nella successione
di visione e ho ordinato la stampa di
altri cinque. Questo anche per
armonizzare meglio i ritratti fra i vari
generi che tratto: Fashion, Beauty,
Glamour e Nudo artistico, visto
che la prima disposizione della
bozza era alquanto sbilanciata
su solo un paio di essi.
Come potete vedere, c’era una ragione
più che valida se non vi ho mostrato la
serie dei ritratti della bozza, durante lo
scorso post. Per ora questo lavoro è
molto liquido e potrà consolidarsi solo
a seguito dei pareri professionali che
riceverò sia da Barbara Silbe che da
Nicola Casini.
Vi terrò perciò informati su questo blog,
non appena avrò nuovi elementi
concreti da riferire.
Statemi benone e
a presto!
Per Aspera ad Astra!
Diario Creativo - La strada per le Letture Professionali III
Ben ritrovate e ritrovati
a questo breve aggiornamento sullo
stato di avanzamento della mia via
verso le Letture Professionali della
mia bozza di Portfolio.
Dopo il rinvio di entrambi i
due corsi a cui mi ero iscritto e
di cui vi avevo dato annuncio,
io e Stefano Bernardoni di
Bottega Immagini siamo andati
(diciamo così) in modalità
damage control.
Così, alle 20 di oggi inizio un
altro corso, vale a dire:
Photo Editor di se stessi, vale a dire
un mesetto di lezioni di due ore
serali volte a insegnare come
selezionare e organizzare
qualsiasi progetto fotografico
in base alla destinazione finale.
A parte ciò, Stefano stesso mi
darà una mano a contattare le
due figure professionali che
avevo previsto per chiedere la
loro disponibilità e costo per
le benedette Letture
Professionali.
Per ottenere questo, però, ho
necessità di avere le foto che
ho finito di selezionare per la
mia prima bozza di Portfolio
a casa, pronte a venire mostrate.
Altra notizia che vi posso dare in tal
senso è che, finalmente, ho trovato
(con non poca ricerca) il servizio di
stampa che mi offre le stampe in
formato 20x30 dei miei ritratti e il
tutto in un comodo album dalla
rilegatura smontabile e rimontabile,
che da quindi modo di eliminare o
spostare fotografie, cosa che è la
essenza di quanto avviene in una
sessione di Lettura.
Ora, mentre sto scrivendo, ha pure
cominciato a infuriare un bel temporale
qui. Ah ma non mi fermeranno né
pioggia né grandine! Non ce l’hanno
fatta gli hobbisti e chi mi dava per
irrimediabilmente danneggiato, chi
pensa che stia solo perdendo tempo,
con la Fotografia.
Niente mi impedirà a pervenire al giudizio
sul mio lavoro, sugli anni di spremute di
cuore e di spirito!
Vi saluto quindi e vado a prepararmi
per la ripresa dei corsi, finalmente!
Per Apera ad Astra!
Diario Creativo - La strada per le letture II
Benvenute e benvenuti,
a questo nuovo aggiornamento al
mio nuovo aggiornamento sullo
avvicinamento ai miei appuntamenti
con le Letture Portfolio.
Salve, quello qui sopra in immagine
non è altri che un aspirante Fotografo
professionista che non ha alcun
problema con i contrattempi.
Egli sa che possono accadere sempre,
soprattutto quando si tratta di corsi a
libera iscrizione che potrebbero non
venire partecipati da sufficienti altri
studenti.
Egli comprende che hobbisti ed
entusiasti di questo tipo di Arte, dopo i
recenti mesi di clausura forzata in casa,
non hanno molta voglia di impegnarsi
dei fine settimana.
Questa ferita ambulante, sguardo
sofferto sul mondo della Bellezza in
cerca di redenzione esistenziale
non si formalizza, non fa una piega e
non si arrende.
Ultimata la selezione delle immagini
da mandare in stampa, non fa altro
che sistemare alcuni degli scatti più
vecchi prima del finale invio in
stamperia e intaglia i segni dei giorni
che mancano alla prima delle Letture
che ha previsto sulla corteccia
screziata del cielo notturno.
I contrattempi, dopotutto, sono lo
zucchero del futuro trionfo e questo
simpatico signore riportato nella
foto sopra condivisa a quello mira
e di inezie non si cura.
Restate quindi sintonizzate e
sintonizzati per i prossimi
aggiornamenti, visto che di sorprese
(in ogni senso) possono sempre
capitare. e le buone nuove sono
dietro l’angolo.
A presto!
Per Aspera ad Astra!
Progetto I - Nuova workstation, pt. 6
Ebbene eccoci, vi scrivo per la prima volta dal mio nuovo computer
– finalmente assemblato e configurato a puntino. Suonino le trombe,
si spargano petali di rosa e conflagriamo festini di ebbra felicità.
Nuncio Vobis, gaudio magnum che dall’unione di
AMD Ryzen 5 5600x,
MSI MAG X570 Tomahawk WIFI,
G.Skill Ripjaws V 16gb (8x2) F4 3600mhz cl 16 (t 16 16 16 36)
Noctua NH-U12S Chromax (più Noctua NF-F12 aggiuntiva)
Sabrent Rocket Q Nvme m.2 500gb
Samsung 980 Pro Nvme m.2 500gb
Seagate Firecuda 2 TB Hard Disk
Corsair RM 750W
Palit Geforce GTX 1650 4gb gddr6
Lian Li Lancool II Mesh – performance
Sandisk Extreme Pro SD UHS II USB Reader
Ha preso vita
Light Chaser,
la mia nuova workstation per sviluppo fotografico.
Bastava, quindi, raccogliere i vari pezzi della build, trovare e
chiamare un tecnico per l’assemblaggio e tutto sarebbe andato liscio?
Non esattamente. C’è molto da raccontare, ancora.
Gestazione lunga, parto complicato
In precedenti puntate di questa semestrale ricerca di componenti vi ho
raccontato di spedizioni perse (tre volte su tre diversi prodotti), di
prezzi di alcuni prodotti andati ad allegre signorine, e in generale di
lunghissime attese per le spedizioni che continuavano a tenermi inattivo,
con tutta la voglia di fotografare e di progredire con la mia passione che
sono stato costretto a tenermi dentro, senza poterci fare niente per tutto
quel tempo.
Detto ciò, una volta che si affida tutto il materiale raccolto a un tecnico per
l’assemblaggio, bisogna considerare che vi sono concezioni ed esperienze
diverse nell’uso di un pc che possono creare contrattempi imprevisti. Per
anni, dopotutto, la scelta di riferimento per la configurazione di un computer
era basata su processori Intel. A lungo i fattori di surriscaldamento non sono
stati considerati un problema. Inoltre, la gran parte dei computer costruiti
vengono usati per semplici compiti da ufficio. Macchine che non dovevano
affrontare compiti grafici più impegnativi di una presentazione in Power Point.
Altrimenti, l’altra grande porzione di computer che è stata nel tempo
assemblata è il tipico computer da gaming, sicuramente più adatto a compiti
grafici del precedente, ma non certo il tipo di macchina votato eminentemente
a un lavoro con programmi di editing d’immagine. Un gaming pc performante
potrebbe produrre progetti fotografici e videografici senza problemi… tranne
per il fatto – niente affatto trascurabile – che nell’ambito dei lavori sulle
immagini, è necessario essere dotati di monitor dalla adamantina fedeltà dei
colori, cosa che tendenzialmente i gamer (soprattutto se interessati
principalmente a generi come gli e sport e agli sparatutto frenetici) non
considerano.
Ne consegue che, se un tecnico con lunga esperienza da sistemista aziendale,
potrebbe non comprendere le scelte che gli indicate, possibilmente neanche
le raccomandazioni su come configurare il computer. Magari, se mesi fa fosse
stato possibile uscire dal proprio piccolo comune, ci si poteva affidare a un
negozio specializzato nella compravendita di hardware, ma il mio paesino non
ne è fornito e non potevo uscire dai suoi confini.
Così, quel tecnico, potrebbe non comprendere il perché di tutte le ventole che
avevo comprato. Non apprezzare tutta la spesa in due ssd piccolini, di cui uno
più prestante e costoso. Potrebbe dirvi che avreste fatto meglio a prenderne
uno più ampio, economico e impiegare quanto risparmiato per avere 32gb di
RAM invece di soli 16. (Quindi, cosa avrei dovuto fare, una partizione su un solo
SSD? Puah! Improponibile!) Un simile professionista potrebbe ancora
sconsigliarvi di praticare alcun overclocking.
Potrebbe essere veloce ed efficiente nell’assemblaggio e fornirvi il nuovo pc,
tutto completo e pronto a partire, con tanto di Windows e MS Office installati,
con un cable management di buon livello.
Certo, però, poi non installarvi tutte le ventole che avevate acquistato. L’ssd
più performante per cui avevate tanto investito, prefiggendovi di adoperarlo
per i programmi di fotoritocco, ve lo trovate invece adoperato per il Sistema
Operativo e l’uso generalista – obbligandovi così a pianificare nel medio
termine, così, non solo l’upgrade di processore e scheda grafica, ma anche
dell’SSD di lavoro.
E nel consegnarvelo, questo tecnico potrebbe dirvi:
Ah poi, non fare overclocking di alcun tipo, non ne vale la pena.
Ora, uno che può fare a questo punto? Soprattutto dopo tanti mesi di attesa
per poter riprendere la propria attività fotografica?
Io, personalmente, ho iniziato a usare il computer, ho fatto il passaggio di
quasi 700gb di archivi fotografici e altri file di varia natura dal l’ssd esterno che
ho e noto come già i tempi di trasmissione dei file, dal Toshiba al nuovo pc è
infinitamente più veloce che dal vecchio computer al l’ssd esterno.
La stessa quantità di materiale ci ha messo almeno 5 ore per passare dal
vecchio pc all’ssd esterno, un tre quarti d’ora dal drive esterno al nuovo pc.
Ho iniziato a fare un po’ ordine, a scaricare il client di Adobe Creative Cloud e
mi è sovvenuto un sospetto: visto che il tecnico si è preso certe libertà, chi mi
assicura che abbia fatto tutto quel che gli avevo chiesto di fare, dal lato del
Bios e della configurazione della memoria RAM?
Ciò perché, se non doveste saperlo, le memorie DDR4 vengono vendute con
una certa velocità (o frequenza), che nel mio caso è 3600mhz, ma da appena
installate, queste vanno a 2133 MHz, perché quella è la velocità di base di
questa generazione di memorie. Tutte le DDR4, appena installate, hanno una
frequenza bassa. Passare quindi da 2133 MHz, a 3600mhz è tecnicamente
già per sé stesso un overclock. Ricordavo la raccomandazione del tecnico:
“non fare alcun overclock, non ne vale la pena”.
Così ho riavviato il mio nuovo computer e sono passato al BIOS, ossia il
programma di gestione della macchina. Lì ho appurato che la frequenza a cui
stavano andando le mie memorie erano ancora quella di base. Con un “e lo
sapevo io”, ho abilitato la funzione chiamata Extreme Memory Profile (XMP),
per portare le mie memorie alla frequenza per cui le avevo profumatamente
pagate. Salvati i settaggi esco dal bios.
Il mio monitor rimane nero. No HDMI signal, afferma il mio monitor. Il pc è fermo,
morto. Il computer, quel bestione da quasi 15kg di peso e discreta stazza, che mi
è costato poco meno di duemila testoni, così come era, risultava inutilizzabile. Ho
provato a riavviare, a maneggiare con i comandi del monitor, a passare da cavo
HDMI a cavo Display Port. Niente.
Doglie
Sono rimasto per lunghe decine di minuti fermo a guardare questo mastodontico
blocco di metallo e vetro, chiedendomi cosa fare.
Le opzioni che avevo a quel punto erano, in primis, considerarmi del tutto incapace.
Ho studiato Storia all’università, cosa ne posso sapere mai di faccende tecniche?
Non è il mio campo. Avrei dovuto chiamare di nuovo il tecnico per ingiungergli di
venire a riprendersi il pc e rimetterlo in sesto, facendo tutto quanto gli avevo
chiesto di fare, overclock delle memorie incluse.
Oppure potevo considerarmi quella persona che, nel tempo, mi sono dimostrato
di essere: qualcuno che è sempre capace di apprendere cose nuove e che è
proiettato verso il futuro e non un tipo ancorato a un passato che non esiste più.
Un uomo capace a risolvere imprevisti. I Fotografi, in effetti, devono sviluppare
una capacità da ‘mr Wolf’, dopotutto.
Così, adoperando lo smartphone, mi metto a cercare su Google le possibili cause
di quanto successo al mio computer. Salta fuori che quanto è successo al mio pc è
un comportamento che può capitare nelle schede madre quando si effettua un
overclock che la stessa non regge.
Per risolvere il problema bisognava, però, fare un reset della scheda madre e
riportarla al suo stato di fabbrica. Per effettuare un simile compito vi sono metodi
diversi, alcuni operabili nel caso il problema sia costituito da schermate blu della
morte o continui riavvii. In tal caso il segnale video c’è, si può quindi andare in BIOS
al riavvio e sistemare i problemi da lì.
Non era il mio caso, però. Se non si ha segnale video, i metodi restanti prevedono
di mettere mano sulla scheda madre, o togliendo dal suo alloggiamento la batteria
del CMOS, cosa che resetta la memoria della scheda madre – ma la mia scheda
madre ha un posizionamento di quella batteria poco felice e non sembra, per come
è allocata, che il costruttore abbia pensato tanto a risolvere i problemi in quel modo.
L’altro, ultimo, metodo, prevede l’uso di un cacciavite da porre fra due dei tanti pin
che costellano la scheda madre. Quelli indicati con la sigla JBAT 1.
A quel punto mi potevo considerare fortunato da un lato, perché avendo scelto il
Lian Li Lancool, così facilmente accessibile al suo interno, che arrivare alla scheda
madre non è certo un problema. Dall’altro: valli a trovare i pin specifici che in quel
modo così artigianale vanno collegati.
Sul manuale della scheda madre esiste uno schema dei pin, e c’è l’indicazione che
mi serviva con l’ubicazione del gruppo denominato JBAT 1, peccato che quello
schema fosse semplificato e generico, probabilmente utilizzato per diversi modelli
del produttore. Dovevo mettermi io, con i miei occhi non proprio acuminati, a
scrutare con la torcia dello smartphone a cercare l’eventuale presenza di lettere
indicanti i vari gruppi di pin. Inizialmente non mi sembrava vi fosse scritto niente.
Poi mi sovviene il mio vecchio trucco che utilizzo in situazioni di difficile
visualizzazione. Così accendo tutte le luci disponibili in camera e uso il modulo
fotocamera del mio smartphone per fare la migliore foto possibile alla scheda,
nella zona bassa. Questo per poi andare nella galleria del telefonino e fare
pinch-to-zoom con le dita e, per fortuna, ecco apparire le scritte sulla scheda.
Non mi restava che porre un lungo cacciavite fra quei due pin, in modo da
collegarli (cortocircuitarli?) per una ventina di secondi. Così fatta con tutta la paura
che avevo di sbagliare e rompere tutto. Per fortuna non forzai, piegai, distrussi
niente.
Chiudo perciò tutto, posiziono il computer nella sua posizione operativa, lo collego
e lo riavvio. E quello si accende! Funziona! Operazione perfettamente riuscita!
Primi vagiti del pargolo
Così, sono riuscito ad avere di nuovo un segnale video. Il computer è tornato
a funzionare tranquillamente. Unico problema rimanente era che la scheda
madre stava funzionando come se appena uscita dalla fabbrica, con ogni sorta
di problemi che potevano uscire a breve e medio termine.
C’era da fare gli aggiornamenti, del BIOS e dei vari driver. Altro aspetto che
dovevo andarmi a studiare. Per fortuna non c’era nulla di complicato da fare,
anche perché il software di MSI detto Dragon Center permette
l’aggiornamento direttamente dal web e poi aggiorna lui in automatico il
BIOS.
Continuando a studiare cosa altro c’era da aggiornare viene fuori che conviene
aggiornare, separatamente e scaricando i driver direttamente del sito AMD,
anche il Chipset, vale a dire quella sezione della scheda madre che si collega
direttamente al processore. Cosa che faccio.
A quel punto compio la stessa operazione per Windows e per i driver della
scheda Madre.
Tutto quanto sopra descritto svolto, era tempo di tornare al BIOS e ripetere
quella operazione che aveva causato il primo scombussolamento del computer:
la configurazione della frequenza della memoria RAM, abilitando l’XMP.
Cosa che riesce tranquillamente, senza un singolo singhiozzo da parte del
sistema.
Cosa che mi fa sorgere la domanda: ma il tecnico, esattamente, cosa avrà
aggiornato del mio sistema prima di darmelo per pronto?
Comunque. C’era ancora da configurare Photoshop. Perché non è che basti i
nstallare Photoshop CC 2021 per partire, così come se niente fosse. Vi sono
settaggi da impostare anche lì (lo spazio colore in cui si lavora, per esempio,
oppure la quantità di RAM di sistema che il programma può utilizzare, e vari
altri aspetti).
Tirata fuori, per la prima volta, dopo tanti mesi, la mia macchina fotografica,
faccio un paio di scatti veloci, a una particolare pizza fatta da mia madre, e altri
scatti al divo di casa, il gattone Mosè, per testare come andava la prima
impostazione di Photoshop che avevo fatto.
Se vi dicessi che è andato tutto quanto bene la prima volta, vi mentirei. Mi ci è
voluto un altro giro di tutorial su YouTube su come configurare al meglio quel
programma, poi, esausto, vado a dormire. Il giorno dopo, riesco a finire di
sistemare tutto e i risultati certo non validi di un’iscrizione alla Agenzia Magnum,
sono le prime prove che la nuova macchina – Light Chaser – è nata ed è pronta
a elaborare scatti di Bellezza e Sensualità.
Conclusioni
Come concludere questo mio lunghissimo excursus?
Compratevi un laptop o un preassemblato, che risparmiate in tempo e stress
(ciò, sempre, badando a scegliere bene un prodotto valido e ben costruito).
Per avere un sistema come il mio magari spendereste qualcosa di più, ma volete
mettere l’assistenza e la garanzia di due anni? La mancanza di problemi da
risolvere?
Io, per canto mio, alla fin fine finissima, sono contento di avere acquisito un
minimo di skills in più, e in un settore tecnico – alla strafaccia di chi pensa che
uno storico possa solo vivere da topo di biblioteca e che gli aspiranti Fotografi
siano tutti giovani che sprecano la loro esistenza giocando al computer.
E, in fondo, non è forse questa l’ennesima concretizzazione che la mia vita è
segnata dal motto
Per Aspera ad Astra?
Difatti lo è.
Aspettatevi, di qui in poi, di nuovo delle Belle!
Progetti passati potranno tornare in cantiere. Nuovi modelshoot e progetti vari
possono cominciare a essere immaginati. Nuovo cammino, con la macchina
fotografica in mano, potrà da ora in poi essere fatto.
Evviva!
A presto!
Progetto I - nuova workstation, pt. 4b
Bentornate e bentornati in questa seconda parte dei miei acquisti di marzo
per il progetto di realizzazione della mia nuova workstation da fotoritocco.
Sperando di riuscire a chiudere la lista dei componenti pc che mi restavano
entro marzo, mi ero impegnato ad acquistare gli elementi più costosi e difficili
da trovare: la scheda grafico e il processore. Risolto il primo compito, come
descritto nella puntata precedente. Ora tocca raccontare, più concisamente
che posso, tutto quello che ho dovuto affrontare per entrare in possesso del
processore.
Non si sarebbe certo detto, a guardare il listino prezzi dei processori AMD
che i modelli a 6 e 8 core dell’ultima serie, tornati da qualche tempo al
prezzo indicato dal produttore, sarebbe stato difficile ottenere l’arrivo a
casa della cpu iniziale della mia nuova workstation. Non difficile come
la benedetta scheda grafica, almeno. Così pensavo, ma mi sbagliavo.
Prima di farvi il resoconto di questo avventuroso acquisto in piena epoca
pandemica, lasciatemi parlare dell’oggetto che ho ora qui accanto a me.
Il Ryzen 5600x è un processore da sei core e dodici thread, un guadagno
relativo 8in termini di numero di core) rispetto al vecchio Intel I7 4790k che mi
ha servito sino a ora, ma più sostanzioso di quanto i numeri delle specifiche
potrebbero suggerire dal punto di vista delle prestazioni.
Inutile stare a citare cose come, le velocità di frequenza, minima e massima.
Grazie alla rinnovata architettura Zen 3 e alla litografia produttiva a 7nm, infatti,
le Informazioni per Clock (IPC) a parità di MHz di cui sono dotati tutti i Ryzen
serie 5000 sono da leadership nel mercato. Il tutto, oltretutto, con minore
consumo energetico e riscaldamento rispetto a Intel.
Il 5600x è, nello specifico, un campione assoluto di efficienza energetica, sia
in stock che in eventuale over clock.
Rispetto alla generazione precedente della concorrenza (la 10th), questa
cpu brilla per prestazioni, sia in game che nelle applicazioni professionali.
I nuovi Intel 11th gen. (lanciati sul mercato la settimana scorsa) hanno
modificato parzialmente questo posizionamento, almeno per quel che
riguarda i modelli di fascia entry level, avvicinandosi nelle prestazioni del
5600x, ma senza superarlo e, comunque, dato l’apparente flop degli Intel
11 gen di medio e alto costo, resta sempre valida la prospettiva che mi sono
dato – a disponibilità e prezzi normalizzati – di prendere fra qualche mese un
Ryzen 5800x o, magari, il 5900x. (12 core e 24 thread)
Il prezzo del 5800x, da noi, seppur variabile di giorno in giorno (segno che
ancora le scorte non sono del tutto sufficienti per mantenere il prezzo al
livello stabilito dalla fabbrica), si può trovare a quei circa 450 euro, il quale è
il suo prezzo di fabbrica. Avendo pagato già la scheda grafica per oltre 300
euro, mi sarei però trovato in difficoltà col mio conto corrente. Conoscendo
l’esistenza di un paio di ausili al pagamento su Amazon, contavo di sfruttarle
per prendere subito un processore di fascia più alta.
Conti fatti senza conoscere l’effettivo funzionamento di tali ausili. I quali
descriverò più sotto.
La ricerca infruttuosa di una soluzione per il pagamento a rate
Per amore di concisione questa parte sarà solo un riassunto didascalico
della mia frustrante esperienza durata oltre una settimana di tentativi
diversi e sui vari portali di cui più avanti parlerò.
Cinque rate su Amazon.it: Se si ha l’abbonamento a Prime da almeno un anno, si
è cittadini italiani, non si hanno problemi di pagamento passati con Amazon,
su alcuni articoli che presentano nella loro pagina l’apposito avviso, è possibile
suddividere il costo di un prodotto in cinque rate senza costi aggiuntivi (non si tratta
di un finanziamento). In questo modo ho preso i 16gb di RAM, per esempio, che
il mese scorso stavo ancora pagando e quindi questa soluzione non era a mia
disposizione.
CrediLine di Cofidis: l’altra possibilità di rateizzazione presente sull’Amazon
italiano è questa. Assomiglia più al classico finanziamento, con la possibilità
di pagare a rate i prodotti indicanti tale possibilità con CreditLine, sino a 24 rate
fra i 100 e i 1500 euro di costo di un singolo o gruppo di prodotti. Non richiede
l’esibizione di una busta paga, bensì di alcuni documenti, fra cui la Carta
Regionale dei Servizi, la Patente o in alternativa il Passaporto e l’Iban, per lo
scalo direttamente in conto delle rate.
In questo caso vi sono dei costi da pagare: il TAEG al 12,84%, più una
commissione. La patente che richiedono loro, inoltre, è specificamente quella
in formato tessera.
Là dove ho sbattuto il muso ripetutamente è il fatto che Cofidis non accetta le
vecchie patenti in formato cartaceo. Figuriamoci se ho un passaporto in corso
di validità.
E-price: Qui è presente il Tasso Zero di Findomestic, una soluzione per
suddividere un pagamento entro 20 rate a TAEN e TAEG azzerati, con attivazione
pratica del tutto on line.
Per quanto non venga citato sul sito in questione, Findomestic richiede per forza
di cose l’esibizione di una busta paga. Cosa scoperta, a un certo punto, subito e
cuore messo in pace senza alcuno stress.
3 o 4 rate con ONey: Usando la propria carta di credito e solo quella. La
rateizzazione non comporta costi aggiuntivi.
Assicuratevi che la vostra carta di credito sia attiva e abilitata ai pagamenti on
line, che abbiate il suo PIN, o vi ritroverete come il sottoscritto a fare tentativi
a vuoto ripetuti senza capirci nulla. Magari, se avete l’homebanking controllate
dal pc lo stato di attivazione della vostra carta, perché a giudicare da quel che
mostrava la mia app sul cellulare, non c’era modo di comprendere cosa non
andasse, né chiamare il numero verde della carta di credito è servito a nulla.
Ollostore: Anche qui c’è il Tasso Zero di Findomestic, ma solo per ordini sopra i
1000 euro. Da segnare che su questo store si trovano forse i prezzi migliori del
panorama italiano (e non solo), solo che non è possibile ordinare il pezzo sul
momento, solo ordinarlo entro una certa data. Il negozio in seguito si impegnerà
a recapitarvelo il prima possibile. Cosa ciò può significare, lo spiegherò nella
sezione successiva.
HWonline: Offre anche lui due possibilità di rateizzazione, la prima è Rate in rete
della Consel, la quale prevede una suddivisione di un acquisto fra le 6 e le 48 rate,
con un costo da suddividere minimo di 500 euro e un massimo di 7999.
Manco a dirlo, a parte un gran numero di documenti, bisogna mostrare copia di
una busta paga. Sapevo già quindi non andava bene per me e la evitai.
Pagodil: Si tratta del secondo metodo di pagamento agevolato presente su
HWonline, in collaborazione con Cofidis. Prevede 6 rate senza interessi e con
primo pagamento a 30 giorni.
Considerando chi è l’ente finanziante di questo sistema, la mia
vecchia patente cartacea non è piaciuta.
SferaUfficio: L’unica possibilità di agevolare l’acquisto su questo store on
line è rappresentato dal finanziamento vecchio stile Findomestic. Non ho
quindi neanche pensato di usarlo.
Quindi, a un certo punto mi sono dovuto arrendere all’idea che non potevo
alleggerire il peso dell’acquisto e che avrei dovuto comperare il processore
pagandolo sull’unghia. Solo che a quel punto i 450 euro del 5800x mi venivano
troppi (per motivi sopra già esplicati). Ho dovuto scegliere quindi il 5600x, più
economico, e accettare l’aiuto che mi aveva già offerto da qualche giorno il mio
carissimo amico di lunga data, Giuseppe.
E fu così che, andando su Sferaufficio punto com ho ordinato il mio AMD Ryzen
5 5600x. Tutto a posto e avventure finite, quindi?
Non proprio.
Si fa presto a dire “ordine effettuato”
Come già scritto, i prezzi dei processori Ryzen, almeno per i modelli a 6 e 8
core, si sono normalizzati da qualche settimana, questo mi ha portato a
ritenere che le quantità di questi modelli fossero aumentate, tanto da non
comportare problemi e difatti non me ne aspettavo.
Siamo in pandemia, però, e questo implica che tutto il mondo sta cercando
componenti per pc (fra le altre cose) e i processori AMD serie 5000 sono i più
ricercati, di qui ne deriva il fatto che le spedizioni si possono, beh, perdere…
Il primo magazzino fornitore dello store in cui ho fatto l’ordine del mio 5600x,
infatti, dopo circa dieci giorni dall’ordine, non è stato più disponibile. Ho
ricevuto quindi una telefonata dal signor Sfera Ufficio, il quale mi proponeva o
di fare un secondo tentativo (con un altro loro fornitore) oppure potevo
richiedere il rimborso della soma impegnata. Con il tono di voce più triste che
mi sono sentito fare, scelsi di fare un secondo tentativo.
Per fortuna, le sorprese a questo punto – per me – sono finite e il preziosissimo
processore è finalmente nelle mie mani. Fu, però, una lunga, lunga, avventura.
Da qui in poi
A questo punto del mio lungo progetto, la gran parte dei pezzi del mio nuovo pc
– almeno nella sua versione iniziale – sono in mio possesso. Mi mancano solo il
case (ciò entro cui vengono messi i vari pezzi del pc, per chi non lo sapesse) ed
eventuali ventole aggiuntive – anche per il mio dissipatore del processore – e la
pasta termica da piazzare fra processore e dissipatore.
Essendo il case un elemento ingombrante e di difficile piazzamento a
medio/lungo termine in casa, prima di ordinarlo sto cominciando a
cercare qualcuno che possa fare tutta l’operazione di assemblaggio,
installazione di Windows 10 e primo aggiornamento dei vari
driver (chipset, scheda madre, scheda video, almeno), pagando
ovviamente.
Una volta ottenuto un accordo e un appuntamento, farò l’ordine di quanto mi
manca.
I provvedimenti locali contro il covid, certo, sono un ostacolo al
compimento di questo ultimo passo. Non dovrei uscire dal mio comune, che
è piccolo e non è facile trovarvi qualche tecnico adatto al mio bisogno entro i
suoi confini.
Che gusto ci sarebbe, però, a finire un processo lungo diversi
mesi, se anche l’ultimo passaggio non risulta problematico?
Aspettatevi quindi ancora altre puntate di questo diario realizzativo di
questo progetto, e
Come sempre
Per Aspera ad Astra!